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12-05-2008, 22.38.51 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Nazismo e Comunismo qual'è la differenza ?
Citazione:
La Dichiarazione sulla Razza venne emessa dal Gran Consiglio del Fascismo il 6 ottobre 1938 e costituisce uno dei principali documenti che costituiscono l'insieme delle cosiddette leggi razziali promulgate dal fascismo. Il documento fu pubblicato dal "Foglio d'ordine" del Partito Nazionale Fascista il 26 ottobre 1938, e successivamente adottato dal regio decreto legge del 17 novembre 1938. http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_sulla_razza Poi un’altra analogia con gli altri due regimi è che era totalmente illiberale e usava, come comunismo e nazismo, la violenza contro il dissenso. P.S. comunque Mario chiedeva semplicemente le differenze tra nazismo e comunismo. |
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12-05-2008, 23.38.12 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
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Riferimento: Nazismo e Comunismo qual'è la differenza ?
Riporto un pezzo tratto dal libro: - La seconda guerra mondiale – scritto da Raymond Cartier che riguarda la decisone di Hitler di attaccare l’Unione Sovietica. Come sempre lascio al giudizio di chi legge ogni commento.
Le parole in neretto sono di Hitler e sono documentati nel discorso di Adolf Hitler ai comandanti d'armata della Wehrmacht, 30.03.1941. Il 30 marzo (1941) i comandanti d’armata sono convocati alla Cancelleria. Hitler appare davanti a loro ed esordisce: - La guerra contro la Russia – dice – non può essere condotta secondo le leggi dell’onore. E’ una lotta ideologica, una lotta razziale che richiede un grado di durezza senza precedenti …. Gli ufficiali devono sbarazzarsi delle loro concezioni cavalleresche sorpassate e smettere di immaginare che tutto si concluderà con un armistizio dopo il quale vincitori e vinti si stringeranno la mano…. So bene che ciò al di sopra della comprensione dei miei generali, ma prendete nota che intendo essere obbedito. La Russia non ha riconosciuto le convenzioni di Ginevra. Essa non risparmierà le mie SS. Intendo quindi che i commissari politici dell’armata rossa non siano considerati come combattenti e che, una volta catturati, siano immediatamente passati per le armi….. – Nessuna protesta ha avuto il ,tempo di essere formulata. Hitler ha già lasciato la sala. La rappresentazione continua intorno a Brauchitsch. I tre comandati di gruppo di armata attorniano il, generale in capo, si dicono insultati e gli ingiungono di protestare a loro nome. Ma Brauchitsch ha le reni spezzate. Pur dando ragione ai protestatari dice loro che bisogna evitare di esasperare il fuhrer e che rifletterà sul modo di farlo ritornare senza clamore sulle sue decisoni. I suoi deboli sforzi non impediranno l’ordine di sterminio dei commissari politici sovietici dato il 6 giugno dall’OKW. Il 13 maggio è stata presa una decisione ancora più carica di conseguenze. Le retroguardie delle armate tedesche in Russia saranno organizzate in modo completamente nuovo. I poteri ei generali cesseranno al limite delle prime linee. Sulle orme dei combattenti arriveranno il Partito, la Gestapo, le SS, e tutti gli organi ideologici, repressivi e depredatori dello stato hitleriano. Un teorico semi-pazzo, Alfred Rosenberg, sarà nominato ministro per i territori dell’Est. Viene messa in piedi una vasta organizzazione per i saccheggio sistematico delle conquiste, sotto il nome convenzionale di Oldenburg. La Russia verrà divisa in sei governi economici e consegnata ai più duri Gauleiter. Koch, Terboven, etc. Tutte le risorse utilizzabili saranno asportate. Si ricorda agli esecutori che essi non dovranno preoccuparsi delle sofferenze o anche solo della sopravvivenza delle popolazioni. Quelli che moriranno di fame saranno tanti di meno da cacciare per fare posto ai coloni tedeschi. Certo ci sarebbe un’altra politica: quella di farsi un alleato del popolo russo. La tirannia Staliniana conta numerosi nemici, la questione agraria infiamma il mondo rurale. Un esercito tedesco che sciogliesse i Kolchoz dando la terra ai contadini, produrrebbe un’immensa scossa. Ma le istruzioni del ministro per i territori dell’est prescrivono il contrario: non si lasceranno toccare le fattorie collettive e si esigeranno dai colcosiani le stesse prestazioni volute dalle autorità sovietiche. Non si tratta di liberare il popolo russo ma di respingerlo in Asia. - L’avvenire – afferma sentenziosamente il folle Rosenberg – riserva ai russi molti anni duri. Ma fra cento anni ci ringrazieranno restituiti al loro habitat naturale – Il russo è un Untermensc, un sottouomo, nei confronti del quale il super uomo tedesco ha gli stessi obblighi che ha nei riguardi degli animali nessuna crudeltà gratuita, ma discrezionalità di vita o di morte. |
13-05-2008, 10.50.13 | #24 | ||
Lance Kilkenny
Data registrazione: 28-11-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Nazismo e Comunismo qual'è la differenza ?
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13-05-2008, 20.09.22 | #25 |
musicosoterista
Data registrazione: 13-05-2008
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Riferimento: Nazismo e Comunismo qual'è la differenza ?
essenzialmente, al di là di tutte le apparenze e contingenze, la differenza sostanziale è stata che il nazismo aveva un sostrato esoterico che il comunismo, materialista, non possedeva per definizione.
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14-05-2008, 13.19.52 | #26 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-04-2008
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Riferimento: Nazismo e Comunismo qual'è la differenza ?
Citazione:
Sì, è vero furono promulgate e fu una vergogna però non basta a farne una similitudine. Le leggi razziali che furono emanate nel ' 38, segnarono la svolta sciagurata di Mussolini dopo la visita del folle dittatore tedesco nello stesso anno. Sotto la pressione della Germania che aveva appena invaso l'Austria e ricordiamo che esisteva una questione tirolese. Mussolini ricevette la visita di Hitler e ottenne una dichiarazione che avrebbe rispettato i confini. In cambio il duce fece promulgo queste vergognose leggi. Però in seguito non furono lievemente applicate fino al '43. Ci furono discriminazioni come rimozione da uffici pubblici e molti ebrei furono danneggiati nelle attività ma gli episodi non furono cruenti e se paragonati a cosa avvenne in tutt'europa furono davvero pochissima cosa. Le deportazioni che tutti ricordano in realtà cominciarono nel novembre-dicembre del '43 in piena occupazione tedesca dopo che i nazisti nell'ottobre dello stesso anno occuparano Roma e assaltarono il ghetto. E' cosa nota che non erano approvate da molti fascisti del Gran Consiglio e ovviamente dalla popolazione. Dal dicembre del '43 cominciò la collaborazione abbietta, il fenomeno denominato nazi-fascismo e furono deportati circa 40.000 italiani tra i quali anche i miei nonni ma solo 6000 erano ebrei. Per fare un paragone l'Ungheria di cui nessuno parla più ne consegnò 725.000! E i governanti ungheresi pagarono pure i tedeschi perchè se li prendessero! I forni di Hitler lavoravano a pieno regime e non avevano treni ma tale era il razzismo ungherese che li pagarono! No, ragazzi non dobbiamo accettare che si dica che l'Italia fascista partecipò a quella vergogna fu solo in minima parte. Questo per quanto concerne la storia credo che sia alla verità attendibile dei fatti. Sul razzismo come filosofia, il fascismo non fu razzista. A parte il manifesto della razza che come detto si inquadra in quel periodo storico che ha portato alla tragedia del nazi-fascismo. Ma cvonsiderato dal suo nascere non fu razzista. Lo spessore dottrinario del fascismo fu molto esile. Fu colonialista, fu per la superiorità della cultura e della civiltà romana ma non fu razzista nella maniera più assoluta. Sì tratto di un momento di crescita e rafforzamento dello Stato equiparabile alle vicende delle storia della formazione degli stati nazionali, come la regina Elisabetta in Inghilterra e altri monarchi. Una reazione ad un pericolo incombente gravissimo, il comunismo. Come sono stati ridotti gli stati che non hanno avuto una reazione è sotto gli occhi di tutti. Milioni di mendicanti che immigrano nel nostro paese disperati. A meno di non essere marxisti la constatazione che la vicenda comunista meritasse una reazione non può non essere condivisa. Tale reazione comporto appena una trentina di morti condannati dal tribunale speciale fascista in 17 anni. Dal punto di vista storico si può dire che la reazione fascista al comunismo fu indolore, addirittura miracolosamente ben gestita e più che condivisa dalla popolazione. Poi la tragedia del mostro nazista che a Mussolini si ispirò in certi caratteri esteriori, saluto romano ecc... ma che si distingue totalmente determinò quello che sappiamo. Mussolini può essere giudicato per i suoi errori ma non può essere inglobato nella vicenda nazista. Non dimentichiamo che il mondo scoprì l'orrore dell'Olocausto nel novembre del '45 a resistenza avvenuta. Che si facessero deportazioni e massacri come il ghetto di Varsavia ecc. era noto ma delle camere a gas non credo che il duce sapesse nulla. Hitler ne parlava solo con i fedelissimi. Quindi è sbagliato giudicare Mussolini col senno di poi questo senza nulla voler togliere a tutte le colpe che gli si possono inputare e anche secondo me ne ha diverse di colpe a partire dal '38. |
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