Una terra contesa in uno scontro che nasce non dalla volontà di un'elite ma dai popoli, in lotta per la sopravvivenza della propria nazione.
E una nazione significa dignità e benessere, e chi ne è privo lotterà per averle, tantopiù se di fronte si ritrova un nemico tanto prodigo di pretesti per farsi odiare come lo Stato israeliano o il popolo Palestinese imbestialito dalla miseria fino a (dover?) ricorrere al terrorismo.
Persino tra gli occidentali, persino tra i comuni cittadini che prorpio non avrebbero nulla di personale in questi scontri si forma vero odio per l'una o per l'altra parte, ti pare realistico che i diretti interessati si fermino a riflettere se nemmeno noi possiamo?
E al di là delle colpe e ragioni oggi l'odio stesso è un motivo a sè stante, in grado di stroncare qualsiasi tentativo di riconciliazione.
Nessuno vuole cedere e e nessuno si accontenterà... dov'è la fine di tutto questo?
Su valutazioni del futuro non saprei assolutamente cosa dire, uno scenario è tanto probabile quanto il suo opposto; il presente mi sembra a grandi, enormi linee in questi termini.
Non crdo però che il tutto si risolverà col riconoscere l'uno le ragioni dell'altro e viceversa, sarò pessimista ma mi sembra improbabile per quel che ho visto finora...
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