Per quel che ne so io, la vicenda fu più o meno la seguente. Il governo italiano si propose di effettuare una dichiarazione di guerra formale nei confronti della Germania. Mancando ormai punti di incontro diplomatico fra i due paesi, ne venne incaricato l'ambasciatore italiano in Spagna, il quale si sarebbe dovuto recare dall'omologo tedesco a Madrid con la dichiarazione di guerra.
L'ambasciatore tedesco a Madrid, di cui mi sfugge il nome (ma senz'altro ricordo che non era affatto uno sprovveduto), ben sapendo che cosa voleva da lui l'ambasciatore italiano, si rifiutò di riceverlo (oppure, forse, lo ricevette, ma respinse la dichiarazione).
Secondo il diritto bellico, infatti, uno Stato che si trovi nella condizione di essere occupato da una potenza straniera (come era l'Italia in quel momento, occupata dai Tedeschi a Nord e dagli Anglo-Americani nel resto del territorio) non ha la capacità giuridica di effettuare una dichiarazione di guerra, perché evidentemente gli manca l'autonomia necessaria per farlo.
L'Italia, insomma, non poteva dichiarare guerra a nessuno.
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