Citazione:
La cosa che ci disturba di più è che non possiamo capire le loro ideologie che sono alla base della loro bellicosità. L’Europa combatteva per la terra per il denaro, ma capire qualcuno che parla di combattere per la libertà o per difendere delle democrazie – ci sembra una cosa marcia dal principio.
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Dio mio, no! Questa affermazione è a dir poco paradossale. Se fosse come dice salice non avremmo mai e poi mai dovuto assistere al sacco dell'America Latina perpetrato ad opera proprio degli unici grandi esportatori di civiltà. Potrei dirti che la storia dei soprusi è lunghissima, quasi quanto lo è quella dell'umanità; ma temo che sarebbe una banalità. Mi limiterei a dire che la storia che riguarda l'America inizia, forse, con l'epopea del West e dalle amorevoli cure rivolte ai popoli autoctoni di quelle aree, per proseguire con le vessazioni subite dai Paesi del centro e sud America, fino a giungere al Cile di Pinochet e al democraticissimo regime argentino dei militari, nel secolo appena trascorso, ed immaginare qualche minima attenzione anche all'attuale regime dittatoriale di un certo Lula in Brasile. Che dire? Ti ricorda nulla questa elencazione di amorevoli cure rivolte tutte dagli attuali paladini della libertà alle più diversificate lande del continente americano? Ma che senso avrebbe affermare una verità si tanto palese? Replicheresti dicendomi che il sacco di quelle zone è iniziato con l'arrivo di Colombo. Chi potrebbe darti torto? Forse però un punto di contatto fra le due diverse posizioni lo troviamo. Se provassimo a dire che la storia della civiltà occidentale è contrassegnata da una lunga, innumerevole serie di vessazioni orchestrate sempre dagli opulenti mastodonti economico-militari nei confronti dei Paesi meno abbienti, ci troveremmo d'accordo? Credo e temo di si. Sono anche convinto che troveremmo un punto di contatto qualora affermassi che la cultura Nord americana è di chiarissima fede occidentale, per cui ne discende che la vessazione è insita in quel popolo né più né meno di quanto è inscritta nel genoma della Francia rispetto all'Algeria, del Belgio rispetto al Congo, dell'Italia rispetto alla Libia etcc…Forse la discriminante è ascrivibile alla diversa potenzialità d'offendere e aggredire che i diversi stati occidentali hanno avuto nel corso della propria storia. Ma non ci possiamo limitare a questo. L'invasione economica, seppur meno cruenta, non è certo prodroma di cultura liberista e democratica. Non porta in sé i germi della libertà e della civiltà, spesso, piuttosto, li modula e li asserve ai propri inqualificabili fini, svilendoli a meri accidenti del vil denaro: unico dio che il potere economico osanna e a cui tributi riti giornalieri di carattere borsistico. Insomma, i valori democratici e di libertà sono solo delle manifestazioni teoretiche, funzionali all'esaltazione di quelli venali, meno nobili e palesi, che sottendono all'indaffararsi intorno alla preda predestinata da spolpare. Il sacco di Bohal, in India, ne è un chiaro esempio. Le speranze di autodeterminazione e di libertà sono state mortificate e piegate alle proterve ragioni del biglietto verde; ci sono stati morti, un paese inquinato e nessuno ha mai pagato… eppure non si è sparato un solo colpo di fucile…. Ciò significa che non è necessario invadere la Cecoslovacchia con i carri armati per mortificare le speranze di libertà, democrazia e autoderterminazione di un popolo, spesso è appena sufficiente stanziare 400 miliardi di dollari per il bilancio di una difesa che ben poco avrà da difendere, ma che è costruita e pensata solo per offendere… e offende non solo i corpi dei malcapitati, ma anche, questo è forse peggio, le coscienze di chi non è direttamente coinvolto nel genocidio e che, magari, si prodiga affinché le ragioni della forza siano vassalle ed ancelle di quelle del buon senso. Ma il buon senso americano, abbiamo visto, è quantomeno strabico, individua due etiche diverse a seconda delle diverse latitudini su cui posa lo sguardo.