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09-03-2007, 04.46.57 | #3 |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
-tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finisco a tavola
-cercava la rivoluzione e trovo' l'agiatezza (leo longanesi) <<Compagno di scuola,compagno di niente ti sei salvato dal fumo delle barricate? Compagno di scuola,compagno di niente ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?>> (antonello venditti) |
11-03-2007, 11.51.14 | #4 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
Citazione:
WOODSTOCK Fondata alla fine del 1700 da una colonia di olandesi, la ancora incantevole cittadina di Woodstock è circondata da boschi fittissimi e da laghi cristallini: sin dagli anni '40 divenne una piccola comunità di artisti. Forse, proprio la rigogliosa, dolce natura del paesaggio intorno a W. favorì la migliore riuscita di quei tre giorni di musica che, nel bel mezzo della guerra del Vietnam, ebbero più efficacia delle bombe al napalm, delle dichiarazioni diplomatiche, delle strategie politico-militari e dei tanti interventi dei mass-media per scuotere l'opinione pubblica americana. Io credo che a quella magica amalgama di elementi che hanno contraddistinto la controcultura giovanile della fine degli anni '60, abbia contribuito anche la qualità, l'inspirazione, la forza di quella musica che a Woodstock visse la sua consacrazione definitiva. Una travolgente onda sonora che permise a tantissimi giovani di ampliare la propria cultura, la propria sensibilità. Ideali di libertà, "fate l'amore, non fate la guerra", i figli dei fiori, Joan Baez, i Santana, fu un movimento di pace, di amore, di musica, purtroppo (e chissà come mai) trasformato di colpo in morte e terrore. Chi visse quegli anni, non può dimenticarli, non può dimenticare il sentimento di fratellanza, di comunione, di amore per la Pace nel mondo. Vorrei che ora, in questo squallido, feroce mondo in cui siamo costretti a vivere, tornassero quei figli dei fiori con le loro chitarre e i loro colori. |
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11-03-2007, 17.56.33 | #6 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
Citazione:
Grazie, questa è una frase di speranza che riscalda tanto. |
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11-03-2007, 21.16.43 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 18-09-2006
Messaggi: 618
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
Citazione:
sono daccordo con te in parte,perchè non credo che uno debba lavorare per la patria,ma lo deve fare solo per se stesso,perchè l'unico scopo dell'essere umano è quello di alimentarsi...lo so che nel mondo di oggi è difficile pensarla in questo modo,ma la realtà è questa!è la natura... |
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12-03-2007, 07.17.23 | #8 |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
secondo voi,mi riferisco a chi ha vissuto quel periodo,quali potrebbero essere stati i motivi per cui quelle idee di fratellanza e "rivoluzione" non hanno poi sfociato in un cambiamento concreto in quella direzione?
ingenuita...strumentalizzazion e...illusione...poteri occulti...o che altro? |
12-03-2007, 19.56.36 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
Salve e buona sera!
ad 83 (se l'anno di nascita sei coetaneo di mio figlio) un suggerimento...né per la patria né per se stessi (da soli non si va lontano) ma per migliorare il quotidiano, la rivoluzione violenta non funziona ma il progredire aiuta ad 69 credo che le cause siano tutte quelle da te riportate ma soprattutto, seguendo il pensiero di Marx (processo materialistico della storia), non si sono verificate le condizioni storiche per , fortunatamente (sarebbe stato un gran casino), una rivoluzione violenta; nonostante tutto, la botte che abbiamo preso per poter dire la "nostra" sono servite per smuovere le acque stagnanti in cui eravamo immersi claudio |
12-03-2007, 20.48.48 | #10 | |
Frequentatrice abituale
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Riferimento: 1968: un'eredità dura da sopportare!!
Citazione:
Dobbiamo considerare il movimento in due parti: la prima, arrivata da noi con ritardo rispetto all'America, era un movimento pacifista degli studenti che si unirono agli operai, ma ben altro che una lotta armata, era una rivoluzione fatta attraverso la musica, le comuni ecc..; la seconda parte ci portò dritto dritto agli anni di piombo. La contestazione sorse anche stavolta nelle Università, ma la Polizia non rimase a guardare. Ricordo Bologna nel marzo del '77 quando venne ucciso lo studente Francesco Lo Russo, sembrava una città in guerra. A quei tempi c'erano le radio libere: famosa Radio Alice a cui ci si rivolgeva telefonando dalle cabine sulle strade per avere notizie. |
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