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06-04-2007, 20.26.40 | #13 | |
Ospite
Data registrazione: 04-01-2007
Messaggi: 8
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Riferimento: Assedio di Famagosta - Cipro 1571
Citazione:
Mahmoud Ahmadinejad, il soave presidente dell'Iran, allestisce in pompa magna lo spettacolo della sua imperiale generosità: per la Pasqua cristiana, elargisce grazioso e magnanimo regalo agli Inglesi: tutti a casa i reprobi, rei confessi di sconfinamento nelle sacre acque della Repubblica Islamica (che sia glorificata nei secoli!). Poi accendiamo la tv e scopriamo ciò che tutti già sapevamo: legati, bendati, pressioni psicologiche, minacce di lunghe detenzioni, interrogatori improvvisi, la donna divisa dagli altri, obbligo di mentire pubblicamente, spettacolo osceno di pranzi in allegra serenità. Che disgustoso impasto di frustrazione, invidia e collera è questo integralismo mussulmano. Quanto simile questo gracile, sinistro Ahmadinejad al piccolo, truce Dott. Joseph Goebbels. |
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26-06-2007, 16.24.18 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 25-06-2007
Messaggi: 25
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Riferimento: Assedio di Famagosta - Cipro 1571
l'occidente?ricordiamoci cosa è..
l'occidente sono le 2 guerre mondiali..le crociate...l'inquisizione..la scoperta dell'america..ovvero la strage dell'altro mondo..e comunque non mi sembra che gli occidentali trattassero altrettanto bene i musulmani.. anzi se ci pensiamo saladino durante le crociate si è dimostrato (al contrario degli europei) tutt'altro che fanatico..e la cultura in generale nel medioevo avevano principalmente sede in oriente..certamente eredità dell'impero bizantino..ma anche conservata con grande cura e non solo.. oltretutto vogliamo ricordare israele?frutto soltanto di politica europea..perchè dico europea?perchè sappiamo bene che di americani non ne esistono più.. non valutiamo troppo gli episodi singoli..ricordandoci che poi l'impero ottomano arrivava da una dinastia militare islamica.. dovremmo ricordare anche che nei secoli V-VI-VII i musulmani anzi avevano grande rispetto per la cultura occidentale e per il cristianesimo , che per loro era solo una rivelazione "falsa" di dio..il dio in fondo è l'unico no? l'intolleranza musulmana è stata principalmente frutto nostro.. e le conseguenze le abbiamo viste..tanto che sono riusciti ad occupare una città italiana per qualche anno..ovvero otranto.. |
30-08-2007, 03.48.08 | #15 | |
Ospite
Data registrazione: 04-01-2007
Messaggi: 8
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Riferimento: Assedio di Famagosta - Cipro 1571
Citazione:
Una visione, questa, idilliaca e fondata su un approccio "evenementielle" che trascura le componenti invariantidella Storia. Per una utilissima riflessione che punti a cogliere strutture e invarianze, e sorprendenti -ma non tanto- convergenze tra fenomeni apparentemente diversi, propongo ai frequentatori del Forum la lettura di un passo stralciato da un interessante articolo di Luigi De Marchi, significativamente intitolato, Etica mafiosa e islamica: molte affinità Nell’orgia di esecrazioni antislamiche dell’odierna congiuntura terroristica nessuno, ch’io sappia, sembra accorgersi che, eccettuato il fenomeno estremo dei kamikaze, un piccolo Islam integralista, una sorta di “Little Mecca”, per dirla all’americana, noi ce l’abbiamo da secoli in casa. Ed è la mafia, una parola che non a caso molti etimologi fanno derivare dall’arabo maefil (consorteria) o mahias (spacconeria). Certo è che, riflettendo ieri sull’etica islamica integralista mi sono accorto di quante somiglianze essa abbia coll’etica mafiosa. Me ne sono venute in mente subito una decina, ma una ricerca più accurata ne troverebbe, credo, molte altre. Anzitutto, nell’etica mafiosa come in quella islamica domina l’obbedienza indiscussa ai vertici e al capo: l’una come l’altra è governata da un’oligarchia ( i mullah o gli ulema nell’Islam, i boss nella mafia, che conservano anch’essi tracce di sacralità nel loro appellativo di “mammasantissima”) e da un’obbedienza cieca dei gregari al capo supremo. L’una come l’altra si fonda su un’organizzazione essenzialmente maschile, dominata da una mentalità ossessivamente maschilista. Nell’una come nell’altra la subordinazione della donna all’uomo è totale. Nell’una come nell’altra il vincolo familiare è sacro. Nell’una come nell’altra l’adulterio femminile è punito con la morte. Nell’una come nell’altra vige la regola della vendetta (legge del taglione o dello “sgabbo”) e anche della vendetta trasversale (colpire i familiari o gli amici del nemico). Nell’una come nell’altra la violenza è spesso occulta e ufficialmente negata. Così, per esempio, Bin Laden proclamò a lungo la sua estraneità al massacro delle Torri Gemelle, esattamente come fa un qualsiasi mammasantissima all’indomani d’un delitto di mafia. Nell’una come nell’altra la doppiezza è considerata non solo legittima, ma doverosa. Nell’una come nell’altra sono prassi quotidiana il sequestro e l’assassinio degli innocenti come strumento di estorsione o ricatto nei confronti della persona o del gruppo da coartare. Nell’una come nell’altra l’omosessualità è tanto ferocemente esecrata e punita quanto segretamente diffusa e bramata. A questo punto s’impongono però due interrogativi. Perché, recita il primo interrogativo, tante somiglianze ? Una prima, ovvia risposta è che in Sicilia, patria della mafia, gli arabi hanno dominato a lungo ed hanno lasciato un’impronta profonda della loro cultura e mentalità. Ma, a mio parere, la risposta più vera ed esauriente (perché idonea a spiegare tante altre analogie con tante altre culture non solo mediterranee e non solo islamiche) va cercata nella sfera psicologica. Come già Wilhelm Reich evidenziava negli anni ’30 in “Psicologia di massa del fascismo”, la personalità patologicamente maschilista esprime a tutte le latitudini ed in ogni epoca alcuni tratti comuni: disprezzo per la donna, esaltazione della virilità, omosessualità sadica latente, prepotenza con i deboli, gregarismo verso i potenti. Se impostiamo così il problema, possiamo assai meglio capire come questi tratti psicologici e comportamentali siano osservabili nelle più diverse culture, e non solo in quella islamica, ove peraltro sembrano più diffusi e radicati. Chiudo dicendo che, a volte -come sosteneva il padre della Antropologia moderna-, bisogna guardare gli uomini con la mentalità dell'entomologo; lasciando perdere quello che dicono, e badando bene a quello che fanno. Per la lettura completa di De Marchi: http://www.luigidemarchi.it/innovazi...aislamica.html |
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