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13-01-2003, 10.47.16 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 70
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Ciao Mistico, innanzitutto grazie x la tua risposta. Spero proprio di trovarla.. la giusta via. Anche se a volte non so proprio da dove cominciare, anche se forse... il fatto di porsi delle domande è già un significativo punto di partenza.
Anael_la, ti capisco benissimo quando parli di sacerdoti a volte attenti, altre annoiati e stanchi. Ci pensavo proprio qualche giorno fa: avrei un forte desiderio di trovare anch'io un sacerdote aperto e intelligente, come dici tu, con cui poter parlare abbastanza liberamente, esponendogli i miei dubbi, e che potesse essere in grado di dare qualche soddisfacente risposta a tali miei interrogativi. Insomma... avere una sorta di guida spirituale. Da molto tempo non faccio la Comunione. Da ragazzina la facevo sempre, + che altro xché così mi era stato insegnato. Ora ho 25 anni e sono diversi anni che non mi avvicino all'altare x ricevere questo Sacramento. Perché? mi sono chiesta. Perché non mi ritengo abbastanza degna. E credo non mi sentirei degna neanche se mi confessassi e riuscissi a sentirmi meglio con me stessa. Però.. nello stesso tempo mi chiedo: il fatto di non sentirmi degna.. è un motivo sufficiente x rinunciare a questo dono che Dio ci ha fatto di sè, e cioè alla Comunione? Non è forse anche un... NON ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA'? Quel che voglio dire è che credo che la Comunione non sia una cosa da prendere sotto gamba, ma una cosa molto seria. Non è forse questa serietà e questa responsabilità che mi spaventano? Allora, aspettate... Vorrei provare a riflettere su che cosa è esattamente questo sacramento. Con la Comunione è come se rivivessimo l'ultima cena di Cristo, esatto? Con la Comunione è come se ricevessimo il Suo corpo e il Suo sangue, ed è come se rivivessimo insieme a Lui i pochi istanti che lo separavano dalla morte, o dalla Vita Eterna se vogliamo. Correggetemi se sbaglio, mi raccomando. Sto solo cercando di trovare la risposta alle mie domande. Quello della Comunione è quindi un dono immenso che ci è stato dato. Però... non so, mi manca qualche pezzo. Mi chiedo.. cosa significa VERAMENTE... accettare questo dono? Credo che il segreto stia nel pieno e consapevole accoglimento, e credo che tutto questo dovrebbe produrre delle conseguenze dentro di noi. Ma quali? Sentirsi "puliti", o meglio.. in comunione con Dio, con ogni cosa e con ogni persona.. ma solo il giorno della domenica? No, non credo. Eppure dopo qualche ora, una volta che ci troviamo nuovamente immersi nella realtà quotidiana, ricominciamo a peccare, come se Dio non fosse mai "entrato" nella nostra anima. Mah.. ci rifletterò sopra ancora... |
13-01-2003, 15.02.09 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 41
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confessione
ciao Stefy,
vedo che ti poni mille domande è questo credo sia molto positivo, anche chi ha fede non può non chiedersi tante cose, ciò dimostra che vive intensamente la sua religiosità. Sono pienamente d'accordo su come vedi il sacramento della comunione, sappiamo tutti che è il momento più solenne della funzione religiosa, ed è chiaro che bisogna viverlo con animo semplice e pulito e portarselo dietro nella vita di tutti i giorni, altrimenti non avrebbe senso alcuno. Ma anche io non sono molto d'accordo con la figura del sacerdote, credo che Dio non abbia affatto bisogno di intermediari tra Lui e noi. Ti riporto una frase su Dio che mi è molto piaciuta:" Dio è come uno specchio, lo specchio è sempre lo stesso, ma chiunque lo guarda vede una cosa diversa." Chiara dimostrazione che ognuno di noi ha un suo concetto della divinità che va ha accettato e rispettato e che non è facile rivelare agli altri. Pertanto credo che la cosa più giusta sia vivere secondo coscienza, non giudicare, e dare più amore possibile . Ti abbraccio, a presto |
13-01-2003, 21.57.50 | #7 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Ogni religione é vera se ha anche un solo credente.
Citazione:
Più ancora dell'amore, le azioni nobili e la carità intelligente sono un grandioso mezzo per essere in comunione con Dio. Lasciatemi dire che non é, veramente, il sacramento della Comunione la parte più significativa della Santa Messa: lo é invece l'attimo appena precedente, quando il credente sceglie e decide di essere puro abbastanza da poter accogliere nella propria individualità la Totalità di Dio. Quello é il momento trascendente. In quel momento, quella piccola parte del Tutto, il credente, si "misura" chiedendosi quanto sia degno di assume il simbolo dell'Ostia consacrata quale pietra di paragone per saggiare la propria personale purezza. Purezza consistente nell'essere senza peccato, sacro a propria volta e degno di stare al cospetto di Dio, nel Regno dei Cieli assieme a Lui. La Comunione, é solo una fase conclusiva del grande momento: un attimo dopo questa conclusione il credente avverte fortemente il proprio stato di grazia... ma é solo perchè ha acquisito la convinzione di essere degno di Dio. C'é stato un esame, e la coscienza ha espresso il giudizio favorevole. In Verità, solo una parte infinitesimale di Dio ci giudica, e non lo fà in chiesa più che altrove, anzi! E' proprio fuori dalla chiesa che Dio ci attende e ci pesa per quello che siamo, quando non cerchiamo appositamente di essere migliori della nostra media. Ciao... Ultima modifica di Mistico : 13-01-2003 alle ore 22.04.52. |
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14-01-2003, 18.28.29 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 41
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confessione
Dici proprio bene accostarsi alla Comunione emoziona, commuove, almeno questo succede a me, e lo faccio solo se mi sento veramente tranquilla dentro, basta un semplice malumore od incomprensione per non permettermi di comunicarmi, anche se sono convinta che Dio è sempre pronto a capire, aiutare e dare forza, non l'ho mai visto come Colui che castiga, punisce, allontana.
In quanto al dare amore e all'essere amore è anche un dono che non tutti abbiamo e credo dipenda anche dall'ambiente che ci ha formati e guidati nel corso della vita. Spesso sentiamo parlare di amore ma poi nella realtà lo incontriamo più difficilmente, le magagne di ogni giorno a volte condizionano l'esistenza e ci impediscono di attuare quello che così facilmente esprimiamo nei momenti di serenità. Ciao |