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22-11-2006, 09.11.07 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-11-2006
Messaggi: 349
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Riferimento: Io e Meditazione
Citazione:
c'è quindi un metodo per giungere alla verità? ti prego spiegamelo! |
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29-11-2006, 12.41.56 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2006
Messaggi: 185
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Riferimento: Io e Meditazione
Citazione:
Quindi, in realtà, è un metodo passivo o meglio ancora un non-metodo. Quando c'è metodo c'è azione, ma la verità giunge quando non agisci. La non-azione fa giungere la verità. Affinchè la verità giunga a te non devi agire ma devi essere. |
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29-11-2006, 13.47.02 | #9 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Io e Meditazione
Citazione:
Si potrebbe sottolineare come la cattiva comprensione dello Zen, trasformazione verso la mediocrità del Chan cinese, ha cooperato a volgarizzare in modo opposto al suo vero senso la nozione di lasciar andare. Infatti molto spesso nel Rinzai o nel Soto zen, si tenta il lasciar andare, si tenta di non tentare. Zazen, posizione della stessa intenzione, sedicente mezzo per una non-intenzione, ne è la caricatura più evidente. Che distanza dall'insegnamento originale di Chen Honai, Liuzi, Huaung Po o Huei Neng. Quanta levigazione di pietre per farne uno specchio, di pulizia del viso originale per toglierne la polvere: insulto alla vita e alla creatività senza limite. Quanti esseri umani, pensando di elevarsi spiritualmente, si sono distrutti, castrati, martirizzati per tentare di non più tentare. Anche lo yoga, arte suprema, intrinsecamente libera da compimento, dove il concetto di sforzo e di lasciar andare non trovano alcun posto, è stata resa caricaturale da queste fantasie; gli insegnamenti degenerati attuali, presentati come tradizionali sotto la tutela di guru senza riconoscimento e di altre federazioni nazionali mondiali o cosmiche, veicolano queste concettualizzazioni, al punto che per molti "professori di yoga" (sic!) questa arte si riduce, nel migliore dei casi, a un equilibrio tra sforzo e lasciar andare. La tradizione yoga non riconosce alcuna entità personale, alcun divenire, alcun posto né per uno sforzo, né per un lasciar andare. [...] Basta morire. Quando ballate, non vi dite "io ballo, io ballo…" c'è sensazione, movimento. Se sorge l'appropriazione, la danza s'arresta, voi siete nel pensiero, il corpo perde la sua creatività, diventa memoria. Eric Baret [...] continua : http://www.sviluppocoscienza.it/ericabaret.htm |
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29-11-2006, 17.32.19 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 351
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Riferimento: Io e Meditazione
Citazione:
"La meditazione è solo una tecnica per raggiungere lo stato dell'estasi, lo stato di ebbrezza divina. E' una tecnica semplice, ma la mente la rende molto complicata. La mente deve renderla molto complicata e difficile, in quanto le due realtà non possono coesistere. La meditazione è la morte della mente; naturalmente, la mente si oppone ad ogni sforzo teso verso la meditazione. L'osservazione è la chiave della meditazione. Osserva la tua mente. Non fare nulla. Limitati a osservare qualsiasi cosa faccia la mente. Non disturbarla, non prevenirla, non reprimerla; non fare assolutamente niente in prima persona. Limitati a essere un osservatore. E il miracolo dell'osservare, è meditazione. Allorché ti limiti a osservare, pian piano la mente si svuota di pensieri. Ma non ti addormenti, al contrario divieni più sveglio, più consapevole. E con lo svuotarsi della mente, la tua energia diviene una fiamma di risveglio. Allorché la mente è assolutamente assente - se n'è andata del tutto, e non la riesci più a trovare da nessuna parte - per la prima volta, diventi consapevole di te stesso, perché la stessa energia che era assorbita dalla mente, non trovandola più, si ribalta su se stessa. Grazie all'osservazione, la mente e i pensieri scompaiono. E il momento più estatico, si ha quando ti ritrovi pienamente all'erta, senza che esista in te un singolo pensiero... ma solo il cielo silente del tuo essere interiore. Questo è il momento in cui l'energia si volge all'interno: questa inversione è improvvisa, è repentina! E quando l'energia si volge all'interno, porta con sé una gioia infinita. Quando la meditazione ritorna alla propria sorgente, esplode in una gioia immensa. Questa gioia, nel suo stadio supremo, è illuminazione. (OSHO) |
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