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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
25-11-2002, 22.47.10 | #14 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Ciao Visechi,
eccoti al volo la "contestazione" che ti auspicavi nel precedente intervento. Il Buddismo si è storicamente scisso in due "Veicoli" proprio perchè la sua concezione originaria (Hinayana), che limitava la possibilità di raggiungere l'illuminazione-il nirvana-al singolo in grado di realizzare la via di salvezza indicata,venne ritenuta troppo ristretta. Il successivo Buddismo(Mahayana),animato da un ideale di compassione universale,introduce la figura del Bodhisattva,il quale si astiene dall'entrare in nirvana finchè non vi abbia fatto entrare tutti gli altiri esseri;in quanto tutti gli esseri viventi,possedendo in sè la natura di Buddha,sono capaci di conoscere l'illuminazione. (Non chiedetemi il perchè e il percome...ma...è così!) Besos !!! |
26-11-2002, 19.09.40 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Ciao Irene,
Citazione:
Non so se sono stato sufficientemente chiaro. Niente da dire; è tutto vero … o meglio, credo che sia vero; nel buddismo, al di là della separazione fra le due correnti maggioritarie registrata dalla storia, vi è un forte componente d'umanesimo, insito nella filosofia stessa, accentuato soprattutto nella versione in cui compare la figura del bodhisattva; ma ad un attento esame (cavolo, questa è presunzione allo stato puro), modifico il concetto, secondo il mio parere (non sono uno studioso), l'umanesimo che emerge è poco incline alla comunione dei popoli. La ricerca della 'salvezza' (per carità, nulla di cristiano), sarebbe ottenuta attraverso un processo che non attiva una rete relazionale fra umani; li guida singolarmente, e, individualmente gli stessi perseguono e conseguono il 'nirvana'. Il Cristianesimo, viceversa, fa dell'unione uno dei propri cardini (Chiesa, d'altronde, significa semplicemente Assemblea … di credenti, ma pur sempre riunione d'uomini) per il perseguimento dell'obiettivo finale (la salvezza dell'anima) e il ricongiungimento con Dio. Anche il percorso spirituale seguito da un buddista è intimistico, non esperibile se non facendo ricorso alle proprie 'energie interne', volendo significare con ciò solo che la ricerca nasce da una scoperta illuminante, da qui la meditazione: Tutto è 'duttha' … dolore, sofferenza; la sofferenza ha una causa generatrice; l'uomo può affrancarsi dal 'duttha'; esiste un percorso spirituale da seguire per liberarsi del 'dhutta' … Se non ricordo male queste sono le 'Quattro Nobili Verità' che stanno a fondamento dell'intera 'filosofia' … se ho sbagliato o omesso qualcosa, auspico correzioni o integrazioni … al momento non ho alcuna voglia di documentarmi. Il percorso da intraprendere, una volta che si è acquisita la consapevolezza del 'dhutta' che ci avvolge, è imperniato su otto prescrizioni comportamentali ('l'ottuplice sentiero'), questo percorso è, appunto, un qualcosa assolutamente individuale ed intimistico (meditativo) che poco ha da chiedere o guadagnare da un eventuale rapporto con i propri simili. Viceversa, mi pare (chissà quanto sono fuori strada … il sospetto ce l'ho davvero), la dottrina Cristiana attinge forza e vitalità proprio da questo rapporto dialettico. L'intero corpus letterario cristiano è fondamentalmente teso a costruire questa rete relazionale (credo … qui ci vorrebbe un teologo … chissà). |
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26-11-2002, 20.33.40 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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Il Buddismo non ha -o non ha storicamente avuto-la stessa forza socialmente propulsiva del messaggio evangelico forse anche perchè(al di là della nozione alla fine "individuale" di salvezza,che comunque a mio parere riflette l'attitudine degli Orientali in genere a non attribuire al "fare",al "relazionarsi",quel carattere di imperiosa necessità ed urgenza con cui lo connotiamo in Occidente)non è stato strumentalizzato da una gerarchia istituzionalizzata potente(e pre-potente) come la Chiesa Cattolica.Che,secondo me,nelle sue recenti aperture "ecumeniche" è motivata essenzialmente da precisi e mirati fini di autoconservazione,che la costringono a mostrare un volto più tollerante che in passato.
La crisi delle vocazioni,se non dovesse rientrare,finirebbe col compromettere tutta la secolare e capillare ramificazione ecclesiastica che ha reso la Chiesa,anche attraverso il dogma dell'infallibilità papale,un eccezionale strumento di controllo delle coscienze,e quindi un raffinatissimo Potere,anzi,l'ultimo,in Occidente,Potere Assoluto. La Chiesa,che è gestita da ottimi strateghi,ha compreso che per sopravvivere deve rassegnarsi a cedere qualcosa che i precedenza riteneva non negoziabile... |
26-11-2002, 20.50.04 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Citazione:
Qui m'inchino perché ho il sospetto che potresti aver ragione... impossibile polemizzare con te... mai e poi mai mi sarei immaginato nelle vesti di uno strenuo difensore della Chiesa Cattolica e del Papato ... chi mi conosce mi definisce 'mangiapreti'. Che dire? Troveremo argomenti su cui polemizzare, civilmente e nel più assoluto reciproco rispetto... Politica??? Ciao |
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26-11-2002, 21.09.46 | #18 | |||||
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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a Sir Visechi
E va bene... Con Sir Visechi non c'é niente da fare: accetto, dunque, supinamente le fluviali considerazioni del nostro nobile paladino, campione e difensore... ma soltanto perchè sono sempre interessanti, lineari, provocatorie e di un certo rilievo concettuale (anche se sempre ERRATE eheheheh!).
Il problema con te, Sir Visechi, é che a seguirti e ad assecondarti non si riesce a rimanere in tema col forum quale che sia il tema, mai che mai! eheheh! Sarà il caso di aprire una discussione intitolata: "Pronti... VIA!!! ...ma dove andiamo?" con sottotitolo:"Incontro di botte e risposte tra corazzati al duranio senza possibilità di resa ne' vittoria da parte di alcuno.". Ho solo una piccola perplessità: dove collocarlo, in "Spiritualità"? ...Riusciremo a starci dentro? Citazione:
Ebene, la predetta "verità" é la radice della "parabola", e rappresenta quel che c'era la volontà di dire e che si é derivatamente detto. Ma esiste un'altra verità, che é la radice della predetta radice (subradice, pertanto..."subradicato") e che rappresenta la verità che non si sta discutendo e che é alla base della verità che si é deciso di comunicare. Se decidiamo di voler ammettere che nei testi sacri vi sia qualcosa di sacro, ripeto, dobbiamo trovare il "subradicato", perchè tale verità, se c'é, é sicuramente esente da problemi di opportunità del dire, capacità del riportare a noi la comunicazione ecc.ecc. Chiaro perchè io cerco le verità non evidenti? ...perchè preferisco i significati nascosti "tra le righe"? Non mi meraviglio affatto che la spiritualità che é fondamento del mondo occidentale sia basata sulle "verità" radici del testo dei libri sacri che conosciamo e non é, invece, basata sulle verità sulle quali si fondano le "verità" palesi nei testi: La massa dell'umanità fatica a cercare, si accontenta di credere ed ama illudersi arrendendosi al proprio livello. Non fa per me, grazie! Io festeggio il Natale perchè é tradizione, lo festeggio perchè commemora la nascita di un mistico, Gesù di Nazareth, figlio di Maria, che cercò di portare la Verità alla massa parlandole con le parole possibili... fu ucciso da quelli che avevano da perdere potere e ricchezza, fu raccontato da quelli che avevano da perdere la propria vita... quel che resta di Lui, della "Sua Verità"... é divenuta una storia per bambini che torna alla massa di un'umanità che non é molto cambiata in duemila anni, Sir Visechi. Tutto, quel che é apparentemente stato detto da Gesù, saputo leggere, é puro panteismo... nessuna contraddizione di base, aldilà degli incespicati e segmentari aggiustamenti facilmente individuabili nei Vangeli. Tu sei convinto che la religione sia qualcosa che debba riconoscere l'uomo in Dio, che debba servire come celebrazione dell'Uomo, ma non é così per me! Citazione:
Citazione:
Il panteismo é senz'altro la religione meno incline al proselitismo, perchè, indipendentemente dalla consapevolezza da parte di ciascuno d'essere quello che é, tale rimane secondo il panteismo. Questo implica che se una parte di Dio, in essenza umana (un uomo) ritiene vera la propria religione... tale religione é vera singolarmente a tale individuo ed é, pertanto, sacra per tutti e da rispettare a tutti i costi! Ma quale proselitismo e proselitismo!!! Citazione:
Citazione:
plessiva"?! eheheh! E va beh! Per quanto ne sappiamo, l'uomo é la cosa più interattiva e più creativa che si conosca ... sbaglio? E se non sto sbagliando, cosa c'é di più vicino a Dio se non quella cosa che più di ogni altra persegue lo stesso scopo di Dio??? Non c'é nulla nell'universo, per quanto ne sappiamo, di più divino dell'uomo! Mi dispiace che tu non mi legga con la stessa attenzione che io uso nel leggere te... ciao... |
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27-11-2002, 00.49.07 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-11-2002
Messaggi: 474
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PER MISTICO
La simobologia dell'Agnello di Dio...della Colomba...del Pane e del Vino intesi come il corpo e il sangue di Cristo... Sono questi gli elementi da cui deduci l'esistenza del panteismo insito nei Vangeli?Beh,devo dire che le inerti lezioni di catechismo prese da bambina mi condizionavano al punto da non aver mai pensato,prima di adesso,a quest'ipotesi,che ,devo dire, ovviamente mi piace molto! Peraltro,essa fornisce anche una continuità "storica" ed "ermeneutica" ,nella simbologia del vino,al mito greco di Dioniso...dio anomalo,ribelle,di incerta origine (forse tracia...ma sicuramente orientale) venuto ad innestarsi nel pantheon greco scombussolandone parecchio gli equilibri.... Ma per quale motivo si è voluta "espungere" la connotazione panteistica dai Vangeli? Istintivamente,mi viene in mente quest'ipotesi. La Chiesa,per esercitare il proprio Dominio Temporale,ha ristretto la nozione evangelica di Amore a quella,il più possibile asettica,di Charitas...evitandone il più possibile la compromissione con Eros,forza naturale,primigenia,e potenzialmente eversiva,direttamente connessa ad ogni panteismo... Del resto,se già per i certo non sessuofobi nè antidemocratici Greci era scomodo Dioniso,in quanto potenzialmente sovvertitore di ogni ordine della polis...a maggior ragione si può comprendere come un Vangelo panteista avrebbe reso impossibile alla Chiesa non solo il controllo sulle coscienze...ma probabilmente il suo stesso esistere così come storicamente lo intendiamo.... Mistico,se ho detto troppe eresie ....stroncami pure senza appello...anzi,senza Charitas...!...è comunque sempre un piacere leggerti. Ciao... |
27-11-2002, 20.45.50 | #20 | ||||
Ospite abituale
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Post 1/2
Citazione:
Si, sono assolutamente indisciplinato; è la mia natura, non passava anno che non beccassi una sospensione scolastica, indisciplinato ed irriverente … in quinta superiore fui sospeso per ben due volte, l’ultima ho evitato per un soffio la sospensione per ben 23 giorni … Grazie Lanza! il compagno che allora mi salvò il c…. Vedi, una discussione, una volta avviata, si sceglie la propria strada; vive di vita propria. E’ come una rappresentazione teatrale per la quale non esiste la trama, <Questa sera si recita a soggetto>, di cui noi siamo solo gli inconsapevoli attori e non gli autori (ovviamente sto barando … così giustifico la mia impossibilità a seguire un filo coerente o statico,forse ). La discussione è dinamica, cambia direzione ogni qualvolta si intravede nell’intervento altrui un appiglio per inserire il proprio (onesto, con te lo giuro) punto di vista, che non necessariamente deve essere in contrapposizione a quello altrui; ma in tale ultimo caso, non pensi che ne deriverebbe un dialogo sterile? Mistico, credimi, è un piacere chiacchierare con te. Facendo appello al mio controverso spirito ‘ribelle’ (ti prego, questo lasciamelo dire … oggi, in ufficio mi sono strameritato questo epiteto), ho proprio intenzione di sovvertire, ancora una volta, le <regole del gioco>; la mia replica prende le mosse dalla tua ultima frase: Citazione:
Citazione:
E’ evidente che, alla luce della tua ultima reprimenda, quanto precede non assume il significato che gli ho stoltamente attribuito io. Hai anche ragione a stupirti, un’attenta lettura, o il supporto della memoria (alquanto scarsa … la mia), mi avrebbe dovuto e potuto fornire la corretta chiave di lettura… parli di umanesimo … ci troviamo in perfetta sintonia … anche se sei in errore nella strada prescelta (Che carogna!!!!) Citazione:
Il tuo pensiero è talmente complesso e, mi fa piacere constatarlo, intelligente che non ho potuto fare a meno di riportarlo per intero. Mi rifiuto, per dispetto, di farti i complimenti (carognone! … io, ovviamente). Bene, parli di verità e sub-verità (arbitrario neologismo che ti dedico con estremo piacere). Parli di testi che affermano una verità e ne sottendono un’altra, più raffinata e meno intelligibile. Ti chiedo, ti rendi conto di quanto e come possa essere replicabile questa ardita (non che non sia vera) ipotesi o Verità che tu hai voluto affermare con tanta assolutezza? Io, tu e chi si volesse unire al gioco, potremmo fare un esperimento: potremmo, per esempio, trascrivere un testo conosciutissimo, non solo dal punto di vista letterario, anche e soprattutto sotto l’aspetto del significato che l’autore gli ha voluto attribuire. Potremmo prendere una poesia, magari una notissima poesia, che ne so … quella del Leopardi, L’Infinito e provare, ciascuno di noi, a costruire un’interpretazione e spacciare questa interpretazione come l’unica ‘Vera Verità’ che l’autore ha voluto trasmettere ai posteri. Potrei iniziare io; Ti assicuro, sono in condizione, anche perché l’ho già fatto una volta a scuola, di fornirti due chiavi di lettura assolutamente antitetiche e assolutamente coerenti al testo, più un’altra versione esclusivamente letteraria della stessa. Poi, insieme, potremo anche provare a determinare con chiarezza quale sia la versione più Sincera; poi, infine, potremo anche provare a comparare le risultanze delle nostre ‘idiozie’ (credimi, non voglio apparirti assolutamente scortese), con il Reale, Vero, Sincero significato che l’autore (solo ed esclusivamente lui) ha voluto attribuire al tutto. Potremo anche fare un ulteriore tentativo; mi potrei produrre in uno sforzo d’immaginazione e nascondere l’intero testo de ‘L’Infinito’ all'interno di un contesto narrativo molto più ampio, tanto da indurti ad un laborioso lavorio per reperire il vero, autentico ed unico testo così come l’ha scritto e voluto il suo autore (sappi, che questa pazzia, io l’ho già compiuta in questo forum … l’hai capito o no che sono proprio fuori di testa???) Ultima modifica di visechi : 27-11-2002 alle ore 20.47.56. |
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