....di Philip Groning, quattro mesi con i monaci della Grande Chartreuse, uno dei monasteri piu' austeri del mondo. Nelle Sale cinematografiche in questi giorni.

Bianco e' il colore dominante del Silenzio.
Ho sempre pensato che la via ascetica, la rinuncia monastica non rendano giustizia alla bellezza della Manifestazione, alla ricchezza della Vita......ma ho dovuto ricredermi.
Alcuni accendono un grande fuoco dentro di se e lo fanno in quel modo. Questa mattina al solo ricordo di cio' che ho visto e sentito, non riesco a trattenere le lacrime.

Quella specie di edificio, la Chartreuse all'inizio mi sembrava una enorme tomba, fredda, glaciale, ossea....e loro tanti fantasmi, quasi invisibili...
"Se non abbandoni tutto cio' che hai non diverrai mio discepolo"
Interpretazione letterale? Il vero abbandono e' interiore, perche' spingersi sino a quegli estremi?
Eppure c'e' un perche', per alcuni c'e'.

Trattato di San Basilio sullo Spirito Santo

Colui che, ormai, non vive più secondo la carne ma è guidato dallo Spirito di Dio, poiché prende il nome di figlio di Dio e diviene conforme all’immagine del Figlio unigenito, viene detto spirituale.

Come in un occhio sano vi è la capacità di vedere, così nell’anima che ha questa purezza vi è la forza operante dello Spirito.

Come il pensiero della nostra mente ora resta inespresso nell’intimo del cuore, ora, invece, si esprime con la parola, così lo Spirito Santo ora attesta nell’intimo al nostro spirito e grida nei nostri cuori: “Abba, Padre” (Gal 4,6), ora, invece, parla per noi, come dice la scrittura: non siete voi che parlate, ma parla in voi lo Spirito del Padre (cf. Mt 10,20).

Inoltre, lo Spirito distribuendo a tutti i suoi carismi è il Tutto che si trova in tutte le parti.

Tutti, infatti, siamo membra gli uni degli altri, e abbiamo doni diversi secondo la grazia di Dio comunicata a noi.

Come il Padre si rende visibile nel Figlio, così il Figlio si rende presente nello Spirito.

Per mezzo dell’impronta risaliamo al sigillo e a colui al quale appartiene l’impronta e il sigillo e al quale l’una e l’altra cosa sono perfettamente uguali.

Tenerezza, tanta tenerezza...

"IO SONO colui che e'"



(Y)am

...che va vissuto anche sulla piazza del mercato....

...eppure c'è un perchè....

.......Tutti, infatti, siamo membra gli uni degli altri, e abbiamo doni diversi secondo la grazia di Dio comunicata a noi.........



........Per mezzo dell’impronta risaliamo al sigillo e a colui al quale appartiene l’impronta e il sigillo e al quale l’una e l’altra cosa sono perfettamente uguali. ..........

Sembra di leggere Tilopa sulla Mahamudra o Nisargadatta, in effetti e' la stessa cosa....un assaggino lo abbiamo avuto.

Non puoi dire: "che va vissuto" sai perche'?
Lo dovresti sapere bene...
Perche' Egli gia' ti ha toccata, e' "disceso su di te"...non sei tu che "l'hai vissuto". Quell'Unita' fondamentale di tutte le cose, una volta che c'e', c'e' per un solo attimo o per sempre...ma non siamo noi a decidere quando e se.....sino ad allora possiamo solo "vegliare" e non impedire all'Anima di volare verso la Felicita'....il mercato e' riferito piu' che altro al metodo, perche' in realta' Egli e' ovunque.

Alcuni di quelli che sono nei monasteri hanno già dentro di se l'esperienza della piazza del mercato, altri no...

questo è esatto..ma ancora parte di un voler cavillare le parole..spezzare il capello per vederne l'anima...




vero anche questo,non siamo noi a decidere..e ciò che possiamo fare è solo "vegliare" o meglio "prepararci" a quell'accadere..senza rincorsa o tormento..

il mercato non è riferito al metodo..
il metodo potrebbe invece essere il chiudersi in un monastero (un opposto che va ricercato...)
il mercato è riportare l'esperienza del monastero nella piazza... e confrontarsi con la stessa nella piazza.... donare.. irradiare la piazza..
..poi semmai decidere di irradiare solo il monastero.

questa la mia visione.

Se non ci si confronta prima sulla piazza (vita di tutti i giorni con vizi e virtù dell'ego mondano e di chi ci sta intorno) sarà inutile saper solo vivere la pace generata da una facile fuga dal mondano...

non è scappando da satana che lo annulleremo...

Condivido cio' che ha detto Uno. Per alcuni si tratta di metodo, per altri solo piu' di raffinare (donando) l'ultimo oro, rivestimento del Divino Ricettacolo della Luce.




Azz, io continuo a donarti delle perle e tu le scambi per bigiotteria

"ognuno coi suoi tempi. i suoi modi, i suoi "crismi"

ciao

sicuro sia la corretta interpretazione di Uno...?




sicura di saper donare perle?...

Sicuro non e' la parola adatta.
La sicurezza e' sinonimo di Vasana, di Samskara, di profonda incisione nello spazio ancora contaminato di un'Anima ad uno stato di purificazione ancora grezzo.
Le Vritti possono incidere una tavola di cera e lasciarne una impressione, una ferita, una immagine che si ri-presentera'.
Quando nello spazio incontaminato della base di purezza originaria, Egli parla, una misteriosa certezza viene captata ad un livello superiore, allora e solo allora le vasana non accadono piu'....non c'e' incisione, ma solo libero fluire....e c'e' la Gioia, il sorriso...del volo dell'Anima verso la Felicita'.

Credo che non abbiate capito la mia "interpretazione"


Alcuni l'hanno già di nascita... l'hanno già nella propria costituzione psico-fisica-energetica... ma non hanno quella dell'isolamento... e quindi devono farne esperienza.
Atisha... dici che non sia possibile manifestare ed irradiare anche senza il contatto diretto e l'uso della parola?