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04-12-2002, 00.50.43 | #34 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Per Eliared
Citazione:
Questo é sicuramente molto bello, però "chiedere" la Fede significa "chiedere di aver fiducia, chiedere di poter credere". Sei in un momento di crisi? La Fede ha qualcosa di necessario e molto buono... (non ridere!): ogni tanto cade e ci spinge a pensare e così la nostra Ricerca fa sempre di più un passo avanti; poi, ogni volta che la Fede torna é come quando dopo una difficile giornata noi andiamo a dormire per un sonno necessario a riprendere lucidità e forza. Quando qualcuno che non ha completato la propria Ricerca non ha la Fede non cerca più! La sua spiritualità avvizzisce. A proposito della risposta alla mia domanda: Non hai vinto, Riprova! La tua Fede non é in bene per tutti, ...prova a chiederlo ad un ebreo o un islamico ecc.ecc. ... per loro é "male". ciao... Ultima modifica di Mistico : 04-12-2002 alle ore 01.09.12. |
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06-12-2002, 21.45.01 | #35 |
Ospite
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Messaggi: 19
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per mistico
si sono un in un momento di forte crisi.
ma è tropo difficile spiegarlo...non riesco ancora ad esprimerlo a parole....la mia risposta alla tua domanda in realtà è ciò che chiedo a me stessa. Il Creatore lo sento lontano e mi viene in mente una frase in un libro di cui non ricordo il titolo" il creatore ha inserito il programma nel computer e se n'è andato"(poi preciso), ma è così che mi sento....abbandonata a me stessa, alla deriva. l'unica cosa che non farebbe male nessuno è l'amore gratuito. amare senza aspettarsi nulla. amare amando. facendo dell'amore l'essenza e la causa di tutte le cose. ma è molto difficile per me in questo momento, ma è anche l'unica cosa che per me, fin'ora non farebbe male a nessuno. ciao, L. |
07-12-2002, 01.01.48 | #36 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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per Eliared
Citazione:
Tu parli dell'amore "che non si aspetta nulla"... lo conosco bene. Tu parli dell'amore di due anime che si cercano mentre ognuna ignora dove sia l'altra. Sono anime che tendono le braccia, sole in strade diverse, tra una folla di gente che passa appena un metro intorno a loro e neppure le sfiora; e non c'é suono in quella folla, senti? ...non c'é voce altra che il sussurro di quel pallido pensiero: "Come cercare il tuo volto sconosciuto? Vorrei chiamarti, vorrei gridare il tuo nome... ma é un nome che non so... Non arrenderti amor mio!". E così, ...ogni sconosciuto, per quanto insospettato, potrebbe essere quell'anima che l'amore cerca. Non arrenderti Eliared... non sentirti perduta, l'amore dorme a volte, ma si risveglia sempre, sempre! Ultima modifica di Mistico : 07-12-2002 alle ore 01.07.09. |
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09-12-2002, 04.31.35 | #37 |
Messaggi: n/a
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a mistico
Eliared risponde al tuo indovinello con " l'amore gratuito " e tu non hai risposto.
Secondo me l'amore non é la risposta giusta, perchè se c'è qualcuno che mi ama, faccio per dire, questa persona, dal mio amare qualcun altro, ne ha un dolore, perciò l'amore può essere un male per qualcun altro. Sei un furbastro, mistico, la risposta alla tua domanda non esiste! |
09-12-2002, 12.02.33 | #38 | |
Utente bannato
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Messaggi: 1,879
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Per Merlino
Citazione:
No, esiste, ...almeno fino a prova contraria, una risposta io la conosco. Prova a pensarci meglio. ciao... |
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09-12-2002, 21.16.09 | #39 | |||
Ospite abituale
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Messaggi: 1,150
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Che lungo!!! LUNGODICITORE...
Post 1/2
Ciao! Ritaglio uno spazio al piacere, rubando tempo al noiosissimo dovere! Sarò brevissimo … vorrei esserlo … ma come cavolo posso fare? Ho deciso che sarò lungo … son certo che vi farà piacere . Citazione:
Non sono d'accordo! Che strano! Sono convinto che anche chi pensa di avere la 'conoscenza' possa mai giurare sulla Verità. Ovviamente stiamo parlando della conoscenza di Dio … sono convinto che non si possa mai raggiungere la ' perfetta conoscenza' di Dio, e aggiungo che una conoscenza imperfetta sarebbe la non conoscenza … cioè quanto esperito quotidianamente. Fra l'altro sono ancor sempre più fermamente persuaso che, nell'eventualità, ci troveremmo a vivere un rapporto più che 'arido', deprivato come sarebbe della gioia (per chi l'avverte) di raggiungere una meta e del costante rapporto dialettico con il Creatore (ma qui ho la sensazione di aver detto una castroneria … tu, Mistico, che un po’ mi conosci, nel caso, saprai essere indulgente). L'uomo non può mai innalzarsi al livello del suo Creatore e la supposta conoscenza rappresenterebbe appunto l'elevazione dell'uomo ad un rango divino, atteggiamento che, sempre a parer mio, sconfina nella superbia… se non sbaglio qualcosa in tal senso lo si legge anche nel Vecchio Testamento… ma si, ho capito, anche il Vecchio Testamento dice qualcosa ma ne vorrebbe affermare un'altra (ti ho preceduto? ). Il problema, caro Mistico (il caro non l'ho aggiunto per sfottere), è che ogni qualvolta un uomo afferma la Verità, afferma semplicemente una sua propria verità e mai la Verità. Ciascuno è portatore di una verità parziale, soggettiva, figlia della propria intrinseca capacità di elaborare (al di là dei sofismi di goethiana memoria … così David – che saluto – avrà modo di dilungarsi nella spiegazione), della propria inclinazione spirituale (anche un ateo ha una forte tensione verso la spiritualità… per lui è materia o proiezione della materia); è figlia dell'uomo e madre, padre e matrigna delle opere dell'uomo … Insomma la verità, tanto millantata e perseguita, altro non è che una proiezione umana ... almeno quella esperibile mondanamente … non che voglia con ciò escludere la possibilità che vi sia la Verità superiore o di un livello divino … la Verità … ma, sempre secondo il mio parere, questo livello è assolutamente al di fuori dalla portata delle capacità umane … porca miseria, più ci penso e meno mi convincono tutte le affermazioni assolutistiche in tal senso! D'altra parte, converrai con me che un assoluto, tale dovrebbe essere la conoscenza di Dio (anche panteisticamente inteso), dovrebbe precludere la possibilità del dubbio e della volontà di scoprire oltre (oltre che cosa, se sei giunto al vertice sublime?), che nei millenni è stata la molla che ha sospinto in avanti l'uomo, verso l'ignoto … conoscerai il mito d'Ulisse… immagino di sì… l'uomo è nell'ignoranza giustappunto perché da quella ignoranza e dalla sua follia (leggi Erasmo da Rotterdam) attinge il coraggio, la forza, la volontà d'indagare… la fine dell'indagine rappresenta, per me, la fine dell'umanità e del rapporto dialettico col mondo (intendi, Natura, Dio, Universo, Infinito, Verità, Assoluto etcc… vedi di utilizzare quel che ti è più consono o gradito). Credo che la 'conoscenza' di Dio, anzi che il rapporto d'amore che unisce l'uomo al suo creatore sia un rapporto basato sulla conoscenza parziale e sulla Fede (innamoramento) che funge da riempitivo e sostitutivo (stavo per scrivere succedaneo, ma ho avuto la sensazione di risultare irrispettoso) della parte di conoscenza che indubitabilmente ci manca per raggiungere la 'Perfetta Conoscenza' (acc… avverto una certa ripetizione in questi miei concetti… credo di averli già ampiamente espressi in altra occasione… mah! Mi staranno mancando gli argomenti). Citazione:
Parli di relazione dell'Io con l'Infinito. Mi piace la tua definizione. Pur tuttavia non credo che questa 'relazione' debba necessariamente condurre ad una religiosità metafisica; non penso che l'<infinito mondo' che ci circonda sia opera di qualche Entità 'soprannaturale' o che trascenda la fisicità degli eventi … ho la sensazione che il cammino che è dato in sorte all'umanità nel campo del sapere sia ancora lungo, anzi un percorso mai assolutamente (l'assolutezza del mio esporre è riferibile non tanto al concetto, quanto piuttosto al percorso da compiere … non esprimo mai concetti assoluti … io) percorribile fino in fondo; nel senso che sempre l'umanità avrà qualcosa da scoprire, e mai riuscirà a colmare la distanza fra quanto già noto e quanto ancora manca da conoscere … l'attività umana, in fin dei conti, si realizza e concretizza proprio in quest'assenza di conoscenza. Il rapporto con l'Infinito, fra l'altro, è un eccelso campo dell'attività speculativa umana. Tu dici di aver 'voluto' (Voluto, bada bene … è una mia interpretazione) identificare l'Infinito con il Creatore; io, invece, ti dico che ho 'voluto', perché non trovo soluzioni o risposte più convincenti, identificarlo con l'Infinito stesso … cosa sia questo Infinito è altro argomento che, nel caso, potremo pure affrontare .. impresa ardua, questa. Citazione:
Due posizioni contrastanti, non conciliabili … forse. L'amore, cos'è l'amore ? Non alludo all'amore di coppia, alludo a quel sentimento che permea (o dovrebbe) l'intero genere umano. Ho la sensazione che qui Merlino compia una minima forzatura. Se difatti l'amore di coppia è o dovrebbe essere un sentimento esclusivo, che tende a tener fuori gli altri; non è detto che quello di cui ha voluto farci partecipi Eliared, sempre che io abbia ben interpretato, lo sia nella stessa misura. Merlino ci dice, forse, che l'amore è limitato e parziale, che nell'amore qualcuno resta fuori; è quindi fonte di dolore e sofferenza per quanti ne sono esclusi. Ma, ragionando in astratto, potrei immaginare che detto potentissimo sentimento, se dilatato, visto ed inquadrato in tutte le sue svariate ramificazioni possibili ed immaginabili (quelle fra umani), che unisce anziché dividere il genere umano, che indirizza verso un'unica meta (quale sarà? Sempre ragionando in astratto… noi possiamo anche tentare questa alchimia dialettica … chi ce lo vieta?), che spinge oltre le divisioni ed esalta le ragioni dell'incontro, pur nel rispetto delle inestinguibili e indispensabili diversità, potrebbe non avere una limitatezza tale da escludere alcuno. Esiste un sentimento di tal fatta? Immagino di sì, è un amore che dona anche a chi offre 'gratuitamente', per cui non è mai un atto unidirezionale o totalmente gratuito, è 'autogenerativo' e 'autonutritivo'; l'uomo ricava dall'amore donato un arricchimento personale - emozioni, sentimento, correlazione col prossimo - l'amore non è e non può essere statico o 'adialettico'. Immagino che una fittissima rete di relazioni, tesa ad innalzare l'umanità dal pantano che l'avviluppa e la costringe, possa essere una risposta adeguata al quesito di Mistico, il quale, come sempre, indugia in un'area d'indeterminatezza e di mistero reticente (non è vero, scherzo e ti sfotto un pochino); se si decidesse a raccontarci quale è questo: "… qualcosa di buono per te che potresti chiedere in grazia al Creatore e che non sarebbe, di riflesso, un male per qualcun altro?" farebbe cosa assai gradita, immagino a tutti. |
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09-12-2002, 21.18.15 | #40 |
Ospite abituale
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Mistico, se ti mantieni calmo e non t'inquieti cncludo il mio pensiero
Post 2/2
Perché tutto questo sproloquio quando il tema del Thread è. conoscere Gesù Cristo per amarlo?. Mistico, in accoglimento alla tua accorata richiesta di mantenermi disciplinatamente in tema, sto', adesso, provando a sviluppare l'argomento del Thread… così non avrai nulla da obiettare (magari solo qualcosina per la lunghezza). Parto dalle premesse che precedono per chiedermi: "come, attraverso quali mezzi e sistemi posso io conoscere Gesù Cristo per arrivare ad amarlo???". In sintesi, qui si propenderebbe per un atto d'amore, di Fede (Eliared) o per una 'conoscenza' diretta o mediata dall'animo o dalla ragione (Mistico). Dubito… conoscere Gesù, come primo e mai esaustivo approccio, è possibile (immagino) solo grazie all'ausilio dei testi storici che ci sono pervenuti. Questi testi parlano dell'Uomo e della sua origine divina. Tramandano una storia che io non esisto a definire incredibile (solo nel senso che la ritengo quanto di più bello e affascinante il genere umano conosca). Tale esperienza, storicamente documentata (a meno che non si voglia forzatamente mettere in dubbio i documenti biografici trasmessici, la cui autenticità è peraltro attestata anche dagli storici e dall'esegetica più accreditata - di questo passo si potrebbe mettere in discussione l'intera storia del genere umano - noi … io partirei da questo punto fermo), ci rende partecipi di un messaggio dirompente, che era dirompente allora, così come lo è ai giorni nostri. Questo messaggio ci consegna un uomo che raccorda in sé tanto la natura autenticamente umana, quanto quella riconducibile ad una 'discendenza' divina del protagonista. Gesù, il figlio di Dio, è, al tempo stesso, Dio. Che fare? Che pensare? Non è umanamente facile immaginare una condizione siffatta … difficile arrivarci con l'ausilio delle nostre capacità intellettive … impossibile arrivarci col semplice ragionamento se non facendo ricorso a sofismi, dogmi, postulati, assiomi indimostrabili. Ho la sensazione che qui, in questo contesto, non si possa che confidare sul nostro animo, sulla nostra capacità di amare senza riserve … c'è chi ci riesce (buon per lui), chi invece, come me, più arido, è poco propenso ad aver Fede ritiene tali concetti inarrivabili e, quindi, sospende qualsiasi giudizio. No, Mistico, non credo che la strada giusta sia la 'conoscenza', la 'gnosi'; troppo lontana dall'uomo - non mi venire a parlare delle esperienze personali, sarei tentato di controbattere con l'effetto placebo che cura tanti malanni (Mistico, parlamene pure … non potrei che provar piacere a sentirti raccontare). Solo un atto di Fede, profondissima e in perenne instabile equilibrio, bisognosa di continui rinforzi che la puntellino e la perpetuino, può condurre il misero uomo ad amare e 'conoscere' (solo nel senso del sentimento, delle emozioni che si ricavano da questo rapporto … io ho conosciuto tanta gente serena che vive, prospera e si nutre di questo invidiabile e bellissimo rapporto dialettico con Gesù … ottusi? No, spesso persone estremamente intelligenti … li ammiro e rispetto profondamente … osservo e non ci arrivo). Da questa 'conoscenza' non speculativa, queste persone traggono linfa per arrivare ad intessere un rapporto emozionale (non gnostico) con l'Entità che testimoniano essere Dio (non alludo ai fanatici e neanche alla Chiesa). Io, viceversa, mi limito ad apprezzare ed amare l'altra parte del messaggio cristiano (Mistico, lo dicesti tu in altra occasione: retaggio culturale), quello squisitamente umano; quello che, per intenderci, ci parla di una storia bellissima, fatta di solidarietà (non buonismo di maniera), di relazioni fra i popoli, d'uguaglianza fra uomini … parlo di quella parte del messaggio di Gesù che io, ignorante testone, assimilo vagamente, con estrema cautela ed umiltà, a quello socialista (non violento - chiedo venia per questa bestialità in cui credo). Un messaggio portatore di un anelito rivoluzionario; una rivoluzione fatta di rispetto, di lotta pacifica, di ESSERE e non di AVERE … in sintesi, traboccante d'umanità. Gesù si fece interprete di una profonda propensione dell'uomo verso il proprio simile, una fratellanza ecumenica che sapesse guardare oltre le divisioni … Questo è ciò che amo in Gesù e in quanti l'hanno seguito e, nella storia, si sono fatti genuini portatori di questa nuova ambasciata … parlo di uomini che hanno saputo vedere oltre se stessi, che hanno potuto misurare sé stessi e il proprio mondo spirituale o umanistico con forze disgregatrici che hanno proditoriamente anteposto parti d'umanità all'UMANITA'. Non credo di aver portato alla luce alcunché di nuovo, in fin dei conti l'umanesimo occidentale si basa, anche inconsapevolmente e non letteralmente, sul messaggio cristiano (chiedo venia ancora una volta … non scordo, ma non voglio trattare delle altre eminentissime religioni del mondo). Gesù non fu un imbelle, fu un lottatore, un uomo che seppe misurare il mondo e gli accadimenti coevi e futuri (qui forse sta la sua divinità… l'anticipo dei tempi e la sua costante attualità) utilizzando un metro affatto innovatore … un metro umano; che pose l'uomo, l'Umanità, al centro di tutto (ovviamente per quanto riguarda la parte meno metafisica della 'buona novella'). Gesù seppe dare una risposta, credo positiva - nel senso di valida - alla propensione dell'uomo ad immaginare e confidare in qualcosa di più grande, d'infinito, d'assoluto… che seppe fornire un'immagine più umana del Padre, più prossima alle capacità percettive e d'amore dell'Uomo. Qui mi fermerei! Accipicchia! Evidentemente sono stato preda di una crisi di astinenza .. perdonate la lunghezza. Ciao |