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Vecchio 13-03-2014, 08.50.35   #431
Erbaccia59
Nuovo ospite
 
Data registrazione: 18-10-2013
Messaggi: 1
Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da donquixote
Infatti se si vuole parlare correttamente non bisogna dire che Dio esiste o non esiste ma che Dio è oppure non è (Io sono Colui che sono).
Ma siccome qui in particolare si parla di Gesù Cristo in termini prevalentemente storici il verbo esistere è più che giustificato.

Direi che se da un lato ha valore ciò che viene trasmesso dal messaggio del passaggio terreno di Gesù, e la cosa ha di per se un valore inestimabile; d'altra parte il poter appurare l'esistenza storica e materiale di Gesù darebbe una controprova che quanto rivelato nella Sacre Scritture abbia un nesso reale che fortficherebbe quello, essenziale, spirituale.
Ma forse proprio in questi termini ebntra in giorco la Fede, intresa come atto di riconoscenza esclusivamente spirituale, e da qui la ricaduta nell'agire materiale di ognuno di noi.
Erbaccia59 is offline  
Vecchio 13-03-2014, 22.23.30   #432
wildlife
Ospite
 
Data registrazione: 25-05-2008
Messaggi: 5
Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da Erbaccia59
Direi che se da un lato ha valore ciò che viene trasmesso dal messaggio del passaggio terreno di Gesù, e la cosa ha di per se un valore inestimabile; d'altra parte il poter appurare l'esistenza storica e materiale di Gesù darebbe una controprova che quanto rivelato nella Sacre Scritture abbia un nesso reale che fortficherebbe quello, essenziale, spirituale.
Ma forse proprio in questi termini ebntra in giorco la Fede, intresa come atto di riconoscenza esclusivamente spirituale, e da qui la ricaduta nell'agire materiale di ognuno di noi.

Ho letto un libro interessante su Gesù: non ho le competenze per valutare la veridicità storica, ma ho conosciuto personalmente l'Autore, il teologo tedesco Holger Kersten, e posso garantire che è uno studioso molto serio. Il libro è stato tradotto in italiano pochi anni fa e si trova su:
http://www.verdechiaro.com/products/...oducts&i d=58 oppure http://www.macrolibrarsi.it/libri/__...a-in-india.php
Segue un riassunto, tratto anche da un articolo che si trova sul sito www.filosofia-ambientale.it alla voce "Articoli" scorrendo fino al maggio 2003:
LA FILOSOFIA AMBIENTALE E
LE RELIGIONI DELL’OCCIDENTE
Negli anni Settanta e Ottanta uno studioso e teologo tedesco, Holger Kersten dell’Università di Friburgo, ha intrapreso un’interessante ricerca per ricostruire la vita di Cristo, cercando di non restare troppo influenzato dalla tradizione tramandata dalle istituzioni nel corso dei secoli: per questo ha trascorso lunghi periodi nei luoghi dove si era svolta la vita di Gesù. Le analogie di contenuto e di pensiero fra le predicazioni di Gesù e del Buddha sono sorprendenti, per quanto è possibile ricostruire dalle fonti originarie.
Inoltre non c’è alcun legame nè analogia fra la visione del mondo dell’Antico Testamento e l’insegnamento di Gesù. Tale collegamento, stabilito nei primi secoli della nostra éra dalle istituzioni allora nascenti, è la base di quel corpus di dottrine che è stato chiamato in seguito “il Cristianesimo” e che andrebbe chiamata invece “la tradizione giudaico-cristiana”.
Dalle tesi esposte nel libro di Kersten sulla vita di Gesù, scaturisce una versione dei fatti credibile e che non richiede alcun atto di fede per avvenimenti al di fuori dell’ordine naturale. Poichè si tratta di eventi di duemila anni orsono, il fatto che la descrizione dell’Autore si accorda con quanto si può capire ancora oggi dell’insegnamento dei due Maestri riveste particolare importanza, perchè supplisce alla carenza di fonti storiche accertabili.
Secondo Kersten:
Gesù nacque in un villaggio della Palestina fra gli anni 7 e 4 a.C., come nel racconto tradizionale. I tre Magi erano monaci buddhisti venuti dall’Oriente in cerca di un “reincarnato” e arrivati a destinazione quando il bambino aveva circa due anni. I famosi “doni” dei Magi sono gli oggetti che sempre venivano portati per il riconoscimento della reincarnazione.
E’ appena il caso di ricordare che la reincarnazione di tipo buddhista non è una “trasmigrazione delle anime” come nell’induismo: nel Buddhismo non esiste una vera anima individuale poichè non si può parlare di un ego permanente ed autonomo.
Nel periodo in cui nacque Gesù molti Ebrei vivevano ad Alessandria, dove probabilmente erano presenti alcune scuole buddhiste, magari con nome diverso, stabilite nel periodo dell’Impero di Alessandro Magno, che comprendeva tutto il territorio fra l’Egitto e l’India del Nord. I collegamenti fra tali località erano rimasti anche dopo la fine dell’Impero di Alessandro. E’ quindi molto probabile che Gesù abbia frequentato da bambino una di queste scuole. All’età di circa 12 anni, Gesù partì con una carovana verso l’Oriente per raggiungere il Nord dell’India e le terre circostanti. Da un secolo o due era iniziata la diffusione del Buddhismo mahayana che poneva l’accento soprattutto sull’amore e la compassione verso tutti gli esseri senzienti.
La figura più significativa di tale corrente del Buddhismo era quella del bodhisattva: un Illuminato, che, pur avendo raggiunto lo stato non-duale e non-egoico (nirvana), sceglieva di restare nel mondo (samsara) per amore di tutti gli esseri senzienti, cioè per dare il massimo aiuto a tutti i viventi per il raggiungimento dell’Illuminazione.
Tale figura si attaglia perfettamente alla persona e all’opera di Gesù.
All’età di circa trenta-trentacinque anni Gesù ritornò in Palestina per iniziarvi la diffusione delle idee buddhiste di amore, compassione, distacco dalle cose del mondo e non-egoità. La sua predicazione, come quella del Buddha storico, era tesa soprattutto ad abolire qualunque tipo di casta o di rango e qualsiasi tipo di ego individuale o collettivo, così come ogni dualismo, contrapposizione o contrasto. Doveva sparire qualunque sacrificio animale, non era necessaria alcuna istituzione, così come non c’era alcun bisogno di regole formali. Nelle predicazioni del Buddha e di Gesù non c’è alcun posto per privilegi, nè per popoli eletti, in contrasto con quanto preesisteva nella cultura ebraica e, per il Buddha, nella cultura brahminica. I concetti in contrapposizione come ragione-torto, amico-nemico, e simili, non hanno alcun significato. L’idea di lotta vi è assente. L’Amore universale, l’accettazione di ogni evento, l’inconsistenza di ogni ego individuale o collettivo, l’estinzione del desiderio sono al centro delle due predicazioni.
Data la mentalità dei popoli mediterranei, si trattava di idee che ben difficilmente avrebbero potuto essere accettate, quindi il bodhisattva Gesù era pronto anche a sopportare qualunque genere di prova estrema. Affrontò la crocifissione, dalla quale riuscì a sopravvivere ponendosi in condizioni di morte apparente, tramite la somministrazione dell’”aceto” (ricavato da una miscela di erbe preparata a quello scopo) con l’aiuto di Giuseppe di Arimatea, di Nicodemo e del romano Longino, che erano seguaci delle sue dottrine. La ricostruzione degli avvenimenti effettuata da Kersten sulla base anche dei racconti dei Vangeli è quanto mai accurata e convincente. Anche secondo i Vangeli “ufficiali”, Gesù rimase sulla croce poche ore.
Gesù venne poi rianimato e curato nelle ore successive alla deposizione dalla croce, nel sepolcro acquistato a quello scopo da Giuseppe di Arimatea.
Dopo la Crocifissione, Gesù, con il nome prima di Issa e poi di Yuz Asaf, riprese la via dell’Oriente per raggiungere infine di nuovo il Nord dell’India e in particolare il Kashmir, dove morì in tarda età. L’insegnamento di Gesù è quindi in sostanza il Buddhismo Mahayana, centrato sull’Amore universale, non solo per gli esseri umani, ma anche per gli altri esseri ed entità naturali, che partecipano tutti alla nostra stessa avventura.
Se togliamo i riferimenti alla precedente visione giudaica del mondo vediamo che i punti fondamentali delle predicazioni di Cristo e del Buddha sono molto simili.
Come accennato, sono infatti essenziali in entrambi gli insegnamenti:
- l’amore universale e la compassione verso tutti gli esseri senzienti;
- la necessità di superare ogni senso di egoità;
- l’estinzione del desiderio come condizione per ottenere la serenità mentale (distacco dalle cose del mondo);
- l’abolizione e l’inutilità di qualunque tipo di casta o di gerarchia.
Nulla delle concezioni espresse nell’Antico Testamento, si ritrova nell’insegnamento di Gesù, se ci riferiamo ai concetti essenziali e non a dettagli aggiunti in seguito.
Come primo punto evidente, l’esistenza di un popolo privilegiato o di una etnìa particolare compare sempre nell’Antico Testamento ed è assente nel Vangelo. Anzi la predicazione di Gesù è continuamente basata sull’assenza di popoli privilegiati o preferiti. Gesù fu condannato a morte proprio per l’abissale distanza fra la Sua predicazione e le concezioni precedenti.
E’ evidente che, se nei primi secoli della nostra éra la Parola di Cristo fosse stata riconosciuta come Buddhismo, la cultura occidentale sarebbe stata ben diversa, anzi non esisterebbe quello che oggi chiamiamo l’Occidente. Tutte le culture, le religioni e i popoli sarebbero stati accolti con accettazione e benevolenza.
Secondo il Buddhismo, tutti gli esseri senzienti, anche se non sono singolarmente entità permanenti, sono però soggetti che provano la felicità o la sofferenza.
La cultura buddhista parla spesso di esseri senzienti, mentre la classica distinzione occidentale è fra viventi e non-viventi, con riferimento a individui singoli di ogni specie, cioè con riferimento alla biologia materialista, che vede e riconosce solo individui.
A prima vista, e secondo un metro di tipo occidentale, il termine senziente è più restrittivo di vivente, limitando il campo a individui di specie animali “superiori” o dotati di caratteristiche particolari, cioè del sistema nervoso centrale.
In realtà, con un concetto di mente più esteso, come quello dello scienziato-filosofo inglese Gregory Bateson o quelli di derivazione orientale, il complesso degli esseri senzienti è più vasto di quello degli esseri viventi, con riguardo anche al significato probabilmente diverso delle parole essere o entità, che non coincide con individuo. Già oggi non riesce troppo facile dare definizioni nè confini precisi a ciò che si intende per individuo. Del resto il concetto di mente non coincide nè con l’idea di coscienza nè di volontà, come è noto è anche in Occidente dopo l’introduzione della psicoanalisi.
La mente associata al Tutto, alla totalità delle relazioni universali, cioè la Mente Universale, senza voler introdurre con questo alcuna distinzione fra mente e materia, è quello che le religioni teiste chiamano Dio.
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Vecchio 14-03-2014, 05.23.01   #433
gyta
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Ho letto un libro interessante su Gesù: non ho le competenze per valutare la veridicità storica, ma ho conosciuto personalmente l'Autore, il teologo tedesco Holger Kersten, e posso garantire che è uno studioso molto serio. Il libro è stato tradotto in italiano pochi anni fa e [..]

[..]Dalle tesi esposte nel libro di Kersten sulla vita di Gesù, scaturisce una versione dei fatti credibile e che non richiede alcun atto di fede per avvenimenti al di fuori dell’ordine naturale[..]

Come accennato[..]
- l’amore universale e la compassione verso tutti gli esseri senzienti;
- la necessità di superare ogni senso di egoità;
- l’estinzione del desiderio come condizione per ottenere la serenità mentale (distacco dalle cose del mondo);
- l’abolizione e l’inutilità di qualunque tipo di casta o di gerarchia.

[…]

Gesù fu condannato a morte proprio per l’abissale distanza fra la Sua predicazione e le concezioni precedenti.


(wildlife)
Grazie di questo inestimabile dono..

All’apertura del film Gandhi queste parole:

“ Non si può racchiudere la vita di un uomo in un racconto.
Non è possibile dare ad ogni anno il proprio spazio, includere ogni evento,
ogni persona che ha dato forma ad una vita.
Si può essere fedeli in spirito alla storia
e cercare la strada che porta al cuore dell’uomo
.”

Ecco, io penso che questo sia il compito di ogni onesto intellettuale
tanto più varrà per chi ne vorrà onorare la vita.

Questa ricostruzione a chi anela al messaggio spirituale più che al solo riscontro storico
è l’unica risposta capace di riportare l’attenzione al senso autentico dell’esistenza di un’anima
che incarna e dissipa in sé ogni possibile conflitto di appartenenza.
Affinché si possa semplicemente restare avvinti al cuore puro delle sue parole:
Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita

«[..]Nella vostra legge sta scritto che la testimonianza di due persone è valida. Ebbene ora sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre che mi ha mandato, mi dà testimonianza». Gli dicono: “Ma dov’è tuo Padre?”. Gesù rispose: “Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio”.
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Vecchio 14-03-2014, 07.44.21   #434
Angelo Cannata
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da wildlife
il teologo tedesco Holger Kersten, e posso garantire che è uno studioso molto serio
Secondo Wikipedia non è un teologo e non è molto serio. Riporto qui la parte conclusiva di Wikipedia (tradotta dall'inglese):
Nessuna delle opere di Kersten ha trovato alcun supporto negli ambienti accademici comuni - sia biblici sia di indianistica. Il noto studioso tedesco degli apocrifi del Nuovo Testamento Wilhelm Schneemelcher, in una revisione della sua opera principale prima della sua morte nel 2003, e con un linguaggio insolitamente forte per la comunità scientifica, afferma che il lavoro di Kersten si basa sul "fantasie, falsità e ignoranza (soprattutto nell'area linguistica)" e " non ha nulla a che fare con la ricerca storica".
D'altra parte, ho conferma personale di ciò quando leggo che secondo Kersten
Citazione:
Originalmente inviato da wildlife
non c’è alcun legame nè analogia fra la visione del mondo dell’Antico Testamento e l’insegnamento di Gesù
Un'affermazione del genere può farla solo chi non ha mai studiato l'insegnamento di Gesù neanche superficialmente. Le cose stanno esattamente al contrario: non è possibile comprendere adeguatamente né i modi di esprimersi, né i contenuti dell'insegnamento di Gesù se non li si inquadra nel contesto della cultura ebraica, rispecchiata dall'Antico Testamento. Riguardo a questo posso fornire io stesso ogni dimostrazione basandomi sull'analisi dei testi originali dei vangeli.
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Vecchio 14-03-2014, 09.29.24   #435
Duc in altum!
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

** scritto da wildlife:

Citazione:
Nulla delle concezioni espresse nell'Antico Testamento, si ritrova nell'insegnamento di Gesù, se ci riferiamo ai concetti essenziali e non a dettagli aggiunti in seguito.

Nel Catechismo della Chiesa cattolica, al nr. 140, il clero romano scrive quanto segue: ... Il Vecchio Testamento prepara il Nuovo, mentre il Nuovo compie il Vecchio. I due si illuminano a vicenda; entrambi sono vera parola di Dio.



Citazione:
Cristo e del Buddha sono molto simili.

Certamente hanno molte analogie, ma tutto decade con la fede nella reincarnazione.

Citazione:
Gesù fu condannato a morte proprio per l’abissale distanza fra la Sua predicazione e le concezioni precedenti.

No, Gesù fu condannato a morte per un processo che è incominciato nella Genesi (AT), con l'apparire della menzogna (Satana), e accetta la sentenza, per amore al Padre (Dio), per rendere testimonianza alla Verità.
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Vecchio 14-03-2014, 10.40.18   #436
donquixote
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da Angelo Cannata
non è possibile comprendere adeguatamente né i modi di esprimersi, né i contenuti dell'insegnamento di Gesù se non li si inquadra nel contesto della cultura ebraica, rispecchiata dall'Antico Testamento. Riguardo a questo posso fornire io stesso ogni dimostrazione basandomi sull'analisi dei testi originali dei vangeli.

Se ci si riferisce ai modi di esprimersi si può essere d'accordo, ma quella è solo la forma. Nei contenuti se un insegnamento è vero prescinde da tutte le forme e se è compreso in profondità si può vedere come coincida con quelli di tutte le grandi tradizioni e anche ad esempio e per molti aspetti con gli insegnamenti dei nativi americani o degli aborigeni australiani. L'interpretazione filologica dei testi sacri è quella che più di altre ha contribuito all'incomprensione del vero senso di quelle parole.
Scoprire ad esempio che il tal Vangelo ha avuto una o più aggiunte o correzioni un secolo o due dopo essere stato scritto non vuol dire niente, perchè tali correzioni o aggiunte hanno spesso solo modificato la forma per rendere la sostanza più comprensibile e conforme alla verità del messaggio che intendono comunicare.
Se quindi l'insegnamento di Gesù è avvenuto in un determinato contesto e con determinate modalità non significa che in contesti diversi l'insegnamento sarebbe stato diverso. Avrebbe forse assunto forme differenti, ma la sostanza non sarebbe cambiata.
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Vecchio 14-03-2014, 10.41.22   #437
acquario69
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da Angelo Cannata
Secondo Wikipedia non è un teologo e non è molto serio. Riporto qui la parte conclusiva di Wikipedia (tradotta dall'inglese):
Nessuna delle opere di Kersten ha trovato alcun supporto negli ambienti accademici comuni - sia biblici sia di indianistica. Il noto studioso tedesco degli apocrifi del Nuovo Testamento Wilhelm Schneemelcher, in una revisione della sua opera principale prima della sua morte nel 2003, e con un linguaggio insolitamente forte per la comunità scientifica, afferma che il lavoro di Kersten si basa sul "fantasie, falsità e ignoranza (soprattutto nell'area linguistica)" e " non ha nulla a che fare con la ricerca storica".
D'altra parte, ho conferma personale di ciò quando leggo che secondo Kersten

Un'affermazione del genere può farla solo chi non ha mai studiato l'insegnamento di Gesù neanche superficialmente. Le cose stanno esattamente al contrario: non è possibile comprendere adeguatamente né i modi di esprimersi, né i contenuti dell'insegnamento di Gesù se non li si inquadra nel contesto della cultura ebraica, rispecchiata dall'Antico Testamento. Riguardo a questo posso fornire io stesso ogni dimostrazione basandomi sull'analisi dei testi originali dei vangeli.


Citazione:
Riporto qui la parte conclusiva di Wikipedia

te la butto cosi..senza starci troppo a pensare (pardon) ma io non fiderei molto
delle cosidette fonti "ufficiali"
che poi non abbia incontrato alcun supporto negli ambienti accademici comuni e' secondo me e' un motivo in più per diffidarne
acquario69 is offline  
Vecchio 14-03-2014, 11.51.52   #438
oroboros
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

"Io sono colui che sono" non significa che l'Assoluto sia sottomesso all'esistenza. Questi imbrogli di parole sono dovuti a limiti impliciti all'espressione, consequenziale e relativa, che il linguaggio usa per esporre.
Limiti che costringono al descrivere, attraverso negazioni, la Realtà superiore all'esistenza. Assoluto, Infinito ed Eterno sono delle negazioni: privo di parti e relazioni, non sottomesso all'estensione né alla durata. Ricordo che la realtà relativa, regno del limite, è da considerarsi negativa nei confronti con la Realtà assoluta e questo implica che quando si nega all'interno di una negazione in effetti si formula implicitamente un'affermazione. Ritornando a considerare "Io sono colui che sono" si può notare che, pur dovendo esprimere un concetto consequenzialmente, si dice di essere più dell'essere perché in quel sono è incluso il Non essere che contiene in principio l'Essere primo che è causa dell'essere. Per chiarire meglio: il Non essere e l'Essere non sono propriamente una opposizione, perché per Non essere si deve intendere la Realtà non manifestata che contiene in principio le possibilità di manifestazione insieme a quelle di non manifestazione. Queste ultime si dividono in ciò che non è suscettibile di essere manifestato e quanto manifesto non è ancora per il non essersi ancora prodotte le cause di manifestazione. Nei Veda la gerarchia è la seguente:
Il Brahman = L'Assoluto
che è chiamato Brahma quando corrisponde allo zero affermato
il quale è chiamato Brahma nirguna = privo di attributi
e Brahma saguna = con attributi
Brahma saguna, riferito alla causa dell'essere e, quindi, alla prima manifestazione dell'Essere al suo grado più elevato (l'equivalente del Dio dei cristiani) è chiamato Ishvara.

Ho ricordato la gerarchia illustrata dai Veda perché è più facile intuire che il dire "Io sono colui che sono" supera il semplice essere.
"Io sono" indica non l'esistenza, ma ciò che, in quanto sua causa, all'esistenza è superiore. I limiti del linguaggio in questo dire cadono ancora in contraddizione, perché dire superiore, oppure oltre, al di là... implica estensione e dualità implicita alla manifestazione relativa. L'Assoluto non ha misura comune con il finito e non c'è possibilità di confronto tra il senza limiti e l'indefinito, per quanto non misurabile quest'ultimo sia.
oroboros is offline  
Vecchio 14-03-2014, 12.41.30   #439
donquixote
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Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Citazione:
Originalmente inviato da oroboros
"Io sono colui che sono" non significa che l'Assoluto sia sottomesso all'esistenza. Questi imbrogli di parole sono dovuti a limiti impliciti all'espressione, consequenziale e relativa, che il linguaggio usa per esporre.
Limiti che costringono al descrivere, attraverso negazioni, la Realtà superiore all'esistenza. Assoluto, Infinito ed Eterno sono delle negazioni: privo di parti e relazioni, non sottomesso all'estensione né alla durata. Ricordo che la realtà relativa, regno del limite, è da considerarsi negativa nei confronti con la Realtà assoluta e questo implica che quando si nega all'interno di una negazione in effetti si formula implicitamente un'affermazione. Ritornando a considerare "Io sono colui che sono" si può notare che, pur dovendo esprimere un concetto consequenzialmente, si dice di essere più dell'essere perché in quel sono è incluso il Non essere che contiene in principio l'Essere primo che è causa dell'essere. Per chiarire meglio: il Non essere e l'Essere non sono propriamente una opposizione, perché per Non essere si deve intendere la Realtà non manifestata che contiene in principio le possibilità di manifestazione insieme a quelle di non manifestazione. Queste ultime si dividono in ciò che non è suscettibile di essere manifestato e quanto manifesto non è ancora per il non essersi ancora prodotte le cause di manifestazione. Nei Veda la gerarchia è la seguente:
Il Brahman = L'Assoluto
che è chiamato Brahma quando corrisponde allo zero affermato
il quale è chiamato Brahma nirguna = privo di attributi
e Brahma saguna = con attributi
Brahma saguna, riferito alla causa dell'essere e, quindi, alla prima manifestazione dell'Essere al suo grado più elevato (l'equivalente del Dio dei cristiani) è chiamato Ishvara.

Ho ricordato la gerarchia illustrata dai Veda perché è più facile intuire che il dire "Io sono colui che sono" supera il semplice essere.
"Io sono" indica non l'esistenza, ma ciò che, in quanto sua causa, all'esistenza è superiore. I limiti del linguaggio in questo dire cadono ancora in contraddizione, perché dire superiore, oppure oltre, al di là... implica estensione e dualità implicita alla manifestazione relativa. L'Assoluto non ha misura comune con il finito e non c'è possibilità di confronto tra il senza limiti e l'indefinito, per quanto non misurabile quest'ultimo sia.

Nella lingua italiana purtroppo non si può prescindere dai vocaboli e dai verbi esistenti ma si può solo tentare di usarli al meglio. "Io sono Colui che sono" non significa ovviamente "io sono Colui che esiste", altrimenti si sarebbe detto così. Dire "io sono" non è la stessa cosa che dire "io esisto" se per esistenza si intende uno "stare fuori", ovvero una manifestazione dell'essere. In qualche modo "io sono" significa "io ho una essenza", o "io sono una essenza" oppure, ancora meglio, "Io, essenza" che si rende anche con "Io, principio", e così dicendo tentare di evocare ciò che profondamente si vuol dire.
"Io sono Colui che sono" significa inoltre, con l'utilizzo tel tempo verbale in prima persona riferito all'oggetto in terza persona, che non vi è nulla al di fuori di me, perchè dire "Io sono Colui che è" rimanda appunto a qualcosa di esterno al soggetto, a due persone diverse (Io e Colui) che in riferimento all'Assoluto non può essere pensato.
Purtoppo in italiano essere ed esistere vengono utilizzati come sinonimi intercambiabili, e non è chiara la distinzione fra essere manifestato e non manifestato.
Per quanto riguarda l'identificazione di Ishvara con il Dio cristiano questo lo si può concedere in una visione, diciamo così, popolare, intendendo Dio come Creatore, ma anche nel Cristianesimo (e in molte delle sue fonti) esiste il concetto di Assoluto visto come Brahman. Basta leggere Plotino, Dionigi areopagita, molte pagine di Agostino, Alberto Magno, Meister Eckart e i suoi allievi, opere quali "Il libretto della vita perfetta" (quello che Lutero chiamò "Teologia tedesca"), "la nube della non conoscenza" e così via.

Comunque mi sembra che tu abbia una certa passione per i libri di Guenon, o sbaglio?
donquixote is offline  
Vecchio 14-03-2014, 14.19.10   #440
LinJi
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Data registrazione: 18-04-2007
Messaggi: 16
Riferimento: gesu'cristo non è mai esistito. qualcuno puo' provare il contrario?

Chiedo scusa per la parentesi (nel caso posso aprire un thread diverso). donquixote, puoi spiegare cosa intendi con "essere non manifestato"? E quando scrivo "cosa intendi" non voglio dire qual è la definizione che dai dell'espressione da un punto di vista concettuale, bensì puoi farmi un esempio concreto di qualcosa che tu definiresti "essere non manifestato" (dèi a parte)?
LinJi is offline  

 



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