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31-01-2006, 21.11.22 | #2 |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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(Parte Seconda)
alla correzione delle bozze (ci mise SEI MESI) passandole poi alla stampa, mentre la sua Bolla "Aeternus ille" era già pronta da tempo e recitava autoritativamente: "Nella pienezza del potere Apostolico, Noi dichiariamo e decretiamo che questa edizione....approvata per l'autorità conferitaCi da Dio, deve essere ricevuta e tenuta come vera, legittima, autentica, ed inquestionabile in tutte le discussioni, letture, preghiere e spiegazioni pubbliche e private". A nessuno era permesso, editore o libraio, di deviare di una virgola da questa finale ed autentica versione della Bibbia latina. Chiunque contravvenisse alla Bolla papale doveva ritenersi automaticamente scomunicato e solo il papa poteva assolverlo. Erano previste anche punizioni materiali e temporali. Verso la metà di aprile furono distribuite copie a cardinali ed ambasciatori. Quattro mesi dopo il papa era morto. Il papa successivo morì dopo dodici giorni di pontificato (Urbano VII). Toccò quindi a Gregorio XIV cercare di porre rimedio alla questione della Bibbia. Ma come fare? Una Bibbia era stata imposta al mondo cattolico con l'intero peso del potere papale, ma era piena di errori. Il mondo accademico era in subbuglio ed i Protestanti si divertivano un sacco per l'intera faccenda. Il cardinal Bellarmino , rientrato a Roma dall'estero e personalmente sollevato per la morte di Sisto V, che l'aveva messo all'indice, suggerì a Gregorio XIV, invece di proibire la Bibbia, di farla correggere, ove fosse possibile, cercando di recuperare tutte le copie messe in circolazione e sostenendo che tutti gli errori derivavano "da sbagli degli stampatori e di altre persone (il riferimento a Sisto è inequivocabile). Un'intera truppa di studiosi si sistemò in un'apposito edificio sulle colline Sabine, a 30 km da Roma, e lavorò bestialmente per cercare di identificare e rettificare tutti gli errori commessi da Sisto. Alla fine del 1592, sotto il papato di Clemente VIII, il "nuovo testo" venne stampato e distribuito immediatamente con una lunga prefazione che spiegava come Sisto, accortosi degli errori, avesse deciso di dare corso ad una nuova riedizione, la quale, in seguito alla sua morte, era stata portata a termine dai suoi successori. Giocando sull'equivoco Bellarmino suggerì anche che la nuova versione (passibile anch'essa di molti errori, che infatti ci sono) non dovesse obbligatoriamente essere l'unica permessa e/o accettata. I commenti degli studiosi su questa serie di menzogne e falsificazioni miranti a nascondere gli errori e la supponenza del papato, furono e sono pesanti. Thomas James, studioso e libraio londinese, che potè esaminare e verificare il contenuto di entrambe le versioni, scrisse nel 1611:"Ci troviamo ad avere due papi uno contro l'altro. Sisto contro Clemente , Clemente contro Sisto, litigando, scrivendo e discutendo sulla bibbia di Gerolamo...per quanto concerne i cattolici la Bibbia è come un naso di cera che i papi modellano a seconda di quello che conviene loro...se un papa dicesse che quello che è bianco è nero e quello che è nero bianco nessun cattolico oserebbe contraddirlo." L'affare del papa che riscrisse la Bibbia dimostra una volta ancora che la dottrina che il papa non può sbagliare è di per se erronea, conduce a creare proprie personali versioni della Storia e costringe anche uomini moralmente corretti, come Bellarmino, a mentire in favore della Chiesa. Ma Bellarmino invece di essere ricordato per aver messo in atto una discreta "cover up" a favore di Sisto V, è noto soprattutto per aver distrutto vita e carriera di uno straordinario laico, Galileo. (estrapolato dal link http://www.capurromrc.it/papato/papato18.html ) ### Sono ignorante in materia profondamente teologica, e, poichè queste notizie così precise non le conoscevo affatto, mi hanno un pò sorpreso. A voi invece? Tanti Saluti Ultima modifica di Alessandro D'Angelo : 31-01-2006 alle ore 21.12.55. |
01-02-2006, 18.21.53 | #7 | ||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
Dato che mi aspettavo una possibile reazione del genere... ho pensato bene di scrivere nel mio messaggio precedente così... Citazione:
Come puoi vedere, il termine "originale" è tra le virgolette... e non lo è per caso... Ciò è per indicare, che loro sono andati a scovare i testi più antichi che abbiamo a disposizione noi... cioè quelli in greco... (e non latino, come per parecchio tempo hanno sostenuto i cattolici...) Ma come alcuni ben sapranno, si reputa che Gesù abbia parlato in aramaico, e non in greco, quindi anche i testi più antichi che noi possediamo, sono solo delle traduzioni delle parole originali di Gesù... Ma a parte questo discorso... Quello che bisogna sottolineare, è che la Chiesa cattolica-romana, discorda in modo assai drastico con gli insegnamenti che troviamo nei testi più antichi a noi a disposizione dei vangeli... Se poi questi non sono il vero originale, è tutt'altro discorso... fatto non toglie, che per il momento, non troviamo affinità... E il mio dubbio... è che se un giorno saltasse fuori un testo originale in ebraico... ne vedremmo delle belle... altro che Chiesa al potere, soldoni a destra e sinistra, ecc... Girano infatti ipotesi che affermano che Gesù fosse in un certo senso per il "comunismo"... Elia P.S.: ehm... rileggiondo il tuo messaggio - sebastiano - ho come l'impressione che la tua perplessità fosse un'altra... E che io abbia frainteso... Ultima modifica di Elijah : 01-02-2006 alle ore 18.33.45. |
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08-02-2006, 18.41.39 | #8 | |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Citazione:
Aggiungerei per curiosità alcune citazioni dall'opera di Lutero che riguardano il ruolo e l'importanza attribuiti al lavoro. ### § Nessuno muore di lavoro; e invece l'ozio e la mancanza di occupazione rovinano il corpo e la vita; l'uomo infatti è nato per lavorare, come l'uccello per volare. ### § Chi parla di agricoltura dice: sono le orme del padrone che ingrassano il campo; e non c'è concime migliore per il campo di quello che cade dalle scarpe del padrone; cioè se il padrone va spesso sui suoi campi. ### § Possedere esteriormente denaro, beni, terra e servi infatti non è un peccato come tale, bensì dono e disposizione divini. ### § L'uomo deve e può lavorare e fare qualcosa [...], perché se non lavora Dio non gli dà nulla. ### § La vita non è riposo, ma trasformazione del buono in meglio. ### § Dobbiamo attenerci con lieta coscienza al nostro mestiere, e sapere che con la nostra opera facciamo più di chi avesse fondato tutti i conventi e retto tutti gli ordini; anche se è il più piccolo dei lavori domestici. ### § Ciascuno deve produrre quel tanto da potersi mantenere e non essere di peso agli altri, bensì di aiuto. ### § Il lavoro in sé è gioia. ### § Sarebbe proprio necessario che nella cristianità venisse abolita ogni forma di mendicità [...], ogni città si curi dei suoi poveri e non lasci entrare mendicanti di fuori. ### § Cristo non vuole che non si possieda e non si accetti denaro né beni, o che se li si ha li si getti via, come hanno insegnato e fatto numerosi pazzi tra filosofi e dei santi pazzi tra i cristiani. Egli permette infatti che tu sia ricco, però non vuole che l'amore sia legato a ciò. ### § Quelli che non difendono e non mantengono nessuno, ma consumano, oziano e impoltroniscono soltanto, il principe non dovrebbe tollerarli nel suo paese, ma cacciarli o costringerli a lavorare: come fanno le api, che cacciano via i fuchi che non lavorano e mangiano il miele delle altre api. #### Saluti a Tutti |
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