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12-02-2006, 23.55.49 | #26 | ||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Scusate.. il ritardo!
Il modem è.. andato per la via del non ritorno! Citazione:
Citazione:
Ho sottolineato alcuni passaggi poiché mi sembra ci sia stato un fraintendimento, nella tua lettura delle parole di Atisha. Nessuno (se ho ben inteso!) ha parlato di "fermare" tutto in un unico stato d'essere! Cosa peraltro impossibile, poiché appunto la "fissità" è morte di fatto. Mi sembra però che tu affermi non si possa vivere con un senso d'essere di "perdita di sé" di abbandono profondo alla Vita, cosa che personalmente non inquadro assolutamente come utopico! Abbracciare il carattere Mutevole della Vita non significa tentare d'imbrigliare uno dei tempi del tuo "motore a scoppio"; se l'immagine del motore a scoppio può ben sintetizzare la sequenza classica causa-effetto-causa nell'analisi particolare, non coglie di mira però il nocciolo del mio discorso che è la possibilità di abbracciare direttamente il Senso della Vita abbandonandosi al cuore del suo proprio mutare, al cuore stesso della nostra essenza (/natura). Ci sono sinteticamente due modi di procedere, immaginando la Vita come un flusso d'acqua o come un vento (con tutte le direzioni possibili, gli intervalli, la violenza o la delicatezza del suo moto proprio): decidere di ancorarsi nella posizione "y" puntando piedi e mente o non contrastarne il passo. Nella prima posizione verremo più o meno scaraventati da una parte all'altra dello "spazio" con tutta la nostra "immobilità" mente-corporale più o meno sconvolta;nel secondo caso non essendoci una "immobilità" mente-corporale propria verremmo come a cavalcare il movimento stesso nell'assecondarlo. La differenza sostanziale sta proprio che nel presupposto statico di un "controllo" nostro sulla realtà questa ci sfuggirebbe continuamente di mano, mentre nel rifiuto di una volontà propria attiva scopriremmo che, contrariamente al creduto-pensato, la natura del vento è la stessa nostra propria. Non quindi un "fuori" che ci sballotta di qua e di là, ma un unità predisposta per questa "particolare" danza Il discorso sembra scivolare bene e semplicemente, senza -immagino- alcuna obiezione sostanziale, ma allora perché di qualcosa di tanto "banale" farne motivo di riflessione e discussione? Perché evidentemente tanto scorrevole la questione non sempre.. è! Come ben sottolinea Atisha (Mirror e non solo!) presuppone una forte dose di fiducia pressoché incondizionata; e come la si trova tale fiducia in un "qualcosa" di cui a malapena ne si sente in noi lontana presenza, ma che non si vede e non si tocca se non nei suoi effetti? Penso che questo accada di fatto come nella maggior parte degli esperimenti per puro "caso" e per "disperazione", ma sicuramente quando ci siamo forniti di un buon ascolto in entrambi i casi! Accade che per caso. per disperazione o per stanchezza si molli la presa sul controllo della nostra volontà, della nostra vita ed in quel momento se siamo ben sintonizzati alla nostra interiorità, all'ascolto di ciò che ci accade, percepiamo netto che tutto sta esattamente dove dev'essere al proprio posto, ma la cosa più "sconvolgente" è che per la prima volta in vita nostra sentiamo chiara la presenza delle nostre radici, e le nostre radici sono proprio avvolte in quel vento. Non è necessaria quindi una "fiducia" per così dire "anticipata" ma cogliere con pronto ascolto quando ciò avviene. La fiducia non è presupposto ma frutto dell'esserci trovati faccia a faccia con la nostra realtà più intima, quel cuore del mutamento, quel "non senso" che ora diviene senso totale, gioco d'essere, partecipazione profonda alla vita. Una partecipazione diversa però dal "pre - occuparsi" di ciò che ci accade, di ciò che accade attorno a noi, è essere 'occhio' di quel "vento": tutto in un attimo torna "a posto"..! (Al suo posto!) Penso che se mai qualcosa è necessaria perché ciò avvenga sia proprio un senso di dolore e di separazione così acuto da far crollare ogni difesa.. Come quando sei in un aereo che sta precipitando e all'ultimo ti dici" vabbè è finita!" -e con la forza della disperazione aggiungi- "Ed allora.. mi godo lo schianto!" [e l'aereo invece di precipitare ad un centimetro dal suolo.. riprende quota! (E scopri che il senso che cercavi da tutta una vita era proprio.. Quello! ) ] Per dirla a parole di Turaz: "arriva pian piano il silenzio* e da li la scintilla" * "Vivo io ma non più io" Gyta |
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13-02-2006, 11.12.56 | #27 | ||||
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Un cuore vicino al Divino e' un cuore fiducioso... Citazione:
Forse, forse, c'e' qualcosa di molto, molto piu' grande....che un semplice "sblocco" psichico...che puo' anche manifestarsi in una momentanea, ma anche lunghissima esperienza di pace profonda.....certo che se riteniamo insegnamenti come la Via Senza Testa...assoluti..... Citazione:
E in quel momento siamo pronti, abbiamo bussato e forse, forse ci verra' aperto....ma non e' detto. Citazione:
Se ci si convince di questo, puo' accadere che tutto non torni affatto al suo posto, ma che anzi tutto vada fuori posto, sino a che non capiremo che forse, forse esiste un ascolto piu' profondo che quello del semplice "fluire dell'energia". |
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13-02-2006, 12.44.09 | #28 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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Gyta a me sembra che Athisha avesse capito quello che ho scritto...
Filmato di fotogrammi... lo vedo alla giusta velocità scorre fluido il mio occhio e la mia percezione vedono una continuità che se possedessi un occhio "più veloce" o rallentassi la proiezione non osserverei.... vedrei dei fotogrammi e delle bande bianche |