consapevolezza... tutto dipende da essa...

una morale falsamente intesa come morale universale ma che altro non è che un deliberato condizionamento della libertà individuale),

Salve! quanto su riportato mi fa venire dei dubbi!?
da quanto leggo mi sembra che si affermi che la morale individuale è "un atto individuale del comportamento umano" , in primo luogo penso che sia qualcosa che guidi eventualmente l'atto....ma non credo che si possa anteporre alla morale "popolare", è come se si anteponesse l'uno ai più.....se per morale si intende la conoscenza e quindi la padronanza di sé stessi e quindi responsabili ,.....mi trovi pienamente daccordo!

l'etica è quell' "idea" che ci fa migliorare la "morale" (questa volta visto come "manifestazione" di un atto )ari claudio

la coscienza (legata alla consapevolezza) dovrebbe far sviluppare in ognuna un'etica (idea) legata a una morale (azione)
quindi anima che influenza il pensiero e si ripercuote su parole e azioni (o omissioni diceva qualcuno...)
peccato spesso non sia così...
causa EGO... singolo o collettivo...

Sull’etica e sulla morale ci fu un interessante, quanto infruttuoso, 3d che cercò di definirne i significati. Infruttuoso perché non si trovò un accordo su queste parole, ma ricordò che si scavò abbastanza e se ne parlò in modo piuttosto preciso. Nel caso qualcuno fosse interessato lascio il riferimento di quel -> 3d <-

Io qui ho dato ai termini “etica e morale” una uguale valenza di “tensione verso il bene”, perché mi è sembrato di intuire che Flavio**61 fosse interessato al problema del bene e del male, in rapporto alla coscienza umana.

Io penso questo …

L’etica è quello stato interiore che ci fa …..determinare ….ciò che è bene e ciò che è male .

La morale è quello stato interiore che ci fa…. operare …in funzionione di ciò che l’etica ha determinato ciò che è bene.

La coscienza è quello stato interiore che ….giudica….. se nel caso in questione abbiamo operato in funzione del bene .

Un esempio banale .

Esco da un negozio e mi accorgo che il cassiere mi ha dato 10 euro in più di resto.
A questo punto dentro di me , involontariamente valuto la situazione.

L’etica mi dice che se mi tengo i 10 è male se li riporto è bene .

La morale mi fa operare in funzione di ciò che l’etica ha detrminato che è bene e mi fa riportare in dietro i 10 euro.

La coscienza giudica il rapporto che ho espresso tra l’etica e la morale e in questo caso mi dice che ho operato bene .

Nel caso in cui mi fossi tenuto i 10 euro …ogni momento in cui penso al mio comportamento , la coscienza mi dice che il rapporto espresso tra l’etica e la morale è sbagliato.

Nasce il cosidetto rimorso di coscienza che ogni qualvolta penso all’accaduto c’è una forza dentro di me che mi spinge a riparare allo sbaglio fatto .

Ho le idee poco chiare è su ciò che riguarda l’etica .

Tutto inizia con l’etica …..con lo stato interiore che mi fa determinare ciò che è bene e ciò che è male , applicando questo concetto a tutti gli esseri umani presenti , passati e futuri …..mi domando

Ciò che l’etica determina che è bene è uguale per tutti ?

Oppure solo alcune cose di base sono uguali per tutti ?

Le stesse domande valgono anche per ciò che è male …

Non so se sono stato chiaro …in sostanza …ciò che è bene è uguale per tutti ?…forse a causa di leggi naturali proprie della creatura uomo ?

Voi cosa ne pensate ?

Ciao Flavio

Poi mi domando ancora….. che cos’è quello stato interiore che mi spinge a tenere i 10 euro?…..trovando magari delle giustificazioni …..tipo… “ con quello che fa pagare la merce …è quasi un furto ….se mi tengo i 10 euro recupero solo soldi miei incassati con prezzi gonfiati”….

Giustificazioni che servono solo a soffocare la voce della buona coscienza .

Voi cosa ne pensate ?....Cos’è quello stato interiore che mi spinge a tenere i 10 euro ?

Ciao Flavio

Accidenti non ti facevo cosi disonesto!
E' sempre lui il satanasso, l'EGO separativo che non e' ancorato alla Coscienza e crede di poter essere felice accapparandosi gli oggetti dei suoi desideri.

... assolutamente no!

L'etica stabilisce i valori, ma chi stabilisce i valori fondanti l'etica?
... già qui si pone la prima scissione: chi crede in Dio lascia che sia Qualcuno al di fuori di sè a fondarli ... il laico lascia che sia l'uomo il responsabile e giudice delle proprie azioni.

In questo secondo caso "l'etica umana" è parcellizzata e storicizzabile nell'ambito di ogni "brodo di cultura" e di ogni esigenza prioritaria: l'etica di chi lotta per sopravvivere alla fame è volta a soddisfare il proprio bisogno primario di vivere, semplicemente vivere, per POI sviluppare le proprie potenzialità; l'etica del samurai era l'onore; l'etica del capitale è la massimizzazione dei profitti; l'etica di Nietzsche era al di là del bene e del male; l'etica (anch'essa umana) dei cristiani è amare il prossimo come se stessi; l'etica dei laici è amare la libertà dell'altro nella comunità; l'etica new-global è laica ma pone in più la priorità nella sostenibilità delle risorse e nello sviluppo globale equo e solidale; l'etica "orientale" è consapevolezza della non-dualità, dell'interrelazione tra micro e macrocosmo ... etc. etc.

... anche il credente è un uomo e quindi anche ogni religione crede che Dio ponga prioritariamente dei valori che potrebbero esser comuni, ma la peculiarità di ognuna è espressa dalla specificità che non si è ancora disciolta in un'unica religione universale ( ... o meglio ogni credente pensa che la PROPRIA religione sia universale!).

... il problema poi di ... tenersi i 10 euro è il problema del "male" o più specificatamente dell'ego-ismo, cioè del porre la propria realizzazione in competizione e non in interrelazione armonica con gli altri e col "Tutto" di cui siamo parte o microcosmo. ... tale problema è interno all'etica che, come diceva VanLag è l'impulso al bene, sottintendendo l'impulso ad evitare il "male" che coesiste in noi, come sulla Terra il giorno e la notte o nell'Universo l'ESPANSIONE (della materia e dell'energia che la sottende) in apparente contrapposizione (in realtà in coincidentia-oppositorum) all'ATTRAZIONE gravitazionale che tende a concentrare in un unico punto di straordinaria densità ed energia tutto il pulviscolo cosmico (... quel punto di fusione che 15 miliardi di anni fa originò il big-bang ... e che potrebbe ripetersi all'infinito, in quello che mi piace chiamare respiro cosmico.


... è possibile stabilire un minimo comun denominatore a tutto ciò? ... volando bassi sì ... ma ogni "visione del mondo" dovrebbe rinunciare a qualcosa che spesso ne costituisce l'essenza specifica.


... nostra sorella morte corporale - quel mutamento che prima o poi ci attende - ci chiarirà ... con la meraviglia di quando eravamo bambini, che il mistero ci circonda, affascinante ... dove tutto si trasforma e nulla muore, se non le immagini impermanenti che ce ne eravamo fatti.


Amen!

p.s.

"dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?"

(Giacomo Leopardi)