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31-10-2005, 19.15.16 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-10-2005
Messaggi: 366
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Citazione:
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31-10-2005, 19.32.26 | #27 | |
Ospite
Data registrazione: 14-09-2002
Messaggi: 12
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grazie
Citazione:
Si è proprio così,sono stato uno zuccone per tanti anni,ho girovagato per tanti anni,mi sono sentito un mulo che gira attorno alla macina di mulino,per poi ritrovarsi allo stato di partenza. |
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31-10-2005, 19.42.16 | #28 | |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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Re: non voglio offendere nessuno...
Citazione:
per te che sei più simpatico degli "angeli" grazie nexus6 |
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31-10-2005, 20.08.46 | #30 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Dolci per i neonati
Per il battesimo di ItaliaPlease la nostra rubrica di cucina ci propone i piu' tradizionali dolci offerti in Italia dopo la cerimonia battesimale. Le tradizioni popolari In molte zone d’Italia il battesimo è legato ad antiche tradizioni di ospitalità. Dopo il rito i genitori del battesimato accoglievano i parenti e il padrino/ madrina con un ricco buffet posto, di solito, nei pressi del focolare: cioè nel cuore della casa. Il perché di una tradizione più frugale del battesimo rispetto al matrimonio, alla comunione o alla cresima porterebbe all’intento di proteggere il neonato dall’esterno, festeggiando la sua nascita in un luogo che gli permettesse di essere al centro dell’attenzione e in tutta sicurezza (cosa di meglio del cuore della casa?); dall’altra la dimensione di familiarità richiesta dalla presentazione ufficiale del padrino, ovvero la persona che avrebbe acconsentito alla tutela del neo arrivato. Un tempo, inoltre, ben poche famiglie potevano permettersi di replicare il lusso del ricco pranzo matrimoniale (soprattutto in caso di figlia femmina), cosicché l’offerta battesimale di un tempo si è tramandata nella sua dimensione più intima e raccolta attorno al battezzato: una tavolata assortita di dolci e gli immancabili confetti benaugurali, un tempo realizzati a mano con mandorle amare tostate e ricoperte di glassa di zucchero o di cioccolata. Il tutto, naturalmente, annaffiato da una ricca scelta di vini liquorosi. Il Menù La prima cosa che balza all’occhio nel buffet tipico di questa festa è la sua artigianalità: i dolci sono per lo più preparati in casa e in molte zone del Sud il ricorrere a pasticcerie viene addirittura visto di cattivo augurio perché implica una non diretta partecipazione della famiglia all'evento. Molti dei dolci offerti hanno nell’aspetto e nel nome chiari riferimenti 'ultraterreni': ecco allora vassoi ricchi di gocce celesti, in onore dei maschietti, o rosa per le femminucce, canestrelli ricoperti di zucchero a velo, torte paradiso, nuvole di meringhe ripiene di panna, pani degli angeli, lingue di gatto servite con creme pasticciere e mandorle glassate o bagnate nella cioccolata nera profumata di rhum. Tra le moltissime specialità, personalizzate di regione in regione, vi presentiamo qui le versioni 'base' più diffuse, che oggi si possono trovare nelle pasticcerie più antiche di molte località. Pane degli angeli L’aspetto di questo dolce, morbido e non farcito, raggiunge il massimo dell’appetibilità se utilizzate per cuocerlo uno stampo alto da budino, preferibilmente in rame. Il fatto che il pane spiccasse fra le altre prelibatezze anche per questioni di "altezza", lo rendeva in un certo senso l’alimento che tutti gli invitati dovevano notare e quindi assaggiare perché fosse davvero di ottimo auspicio per l'angelo entrato in casa. Per un ottimo pane degli angeli avete bisogno di: 150 g di farina 150 g di zucchero a velo 10 chiare d’uovo 1 cucchiaino da te di cremor di tartaro (il cremor di tartaro è un sale dell’acido tartarico e anticamente era usato, insieme al bicarbonato, per far lievitare i dolci casalinghi. Adesso si preferisce ricorrere al lievito in bustine anche se il cremor di tartaro funziona benissimo. Si acquista nelle drogherie) _ cucchiaino da te di estratto di vaniglia _ cucchiaino da te di estratto di mandorla 175 g di zucchero Procedimento: Fate scaldare il forno a 190°. In una ciotola mescolate farina e zucchero a velo, mentre in un’altra, di rame e abbastanza grande, mescolate le chiare, l’estratto di vaniglia, il cremor di tartaro e l’estratto di mandorle. Montate le chiare a neve utilizzando un frullino e aggiungete, mentre queste assumono la consistenza della neve ferma, lo zucchero, un cucchiaino alla volta. A questo punto aggiungere il composto di farina, facendo attenzione a non mescolare eccessivamente e quindi smontare le chiare. Versare l’impasto in uno stampo alto di rame per ciambelle o budini, utilizzando un cucchiaio. Accertatevi che non vi siano bolle d’aria passando un coltello nella pasta. Infornate e cuocete per 45 minuti: la torta deve diventare gonfia ed elastica e, una volta cotta, deve riposare per almeno mezz’ora. Spolverizzate con zucchero a velo e servite con liquore all’anice. Tratto da questo importante Testo: |