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02-10-2005, 18.28.11 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-10-2005
Messaggi: 366
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il corpo spirituale non a niente a che vedre con il corpo fisico.
la chiesa e peccatrice su questo non vi e dubbio sara dio a giudicare singolarmente iniquita commesse dal grande al piccolo. mi dispiace per il tuo enticap credi in cristo e chidi consolazione a lui oggi ti e capitato a te domani potrebbe capitare a me io non sono per questa vita bensi per l'altra,io ero per questa vita e per i desideri e vizi del mondo ma da quando i miei occhi si sono aperti le cose sono cambiate. |
02-10-2005, 18.40.25 | #5 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
scusa, ma allora se non è il mio corpo a resuscitare, come si può parlare di ressurrezione della carne? |
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02-10-2005, 20.55.23 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
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Citazione:
Il nostro corpo resusciterà, ma senza malattie o infermità, queste le lasciamo in questo mondo. Gesù è quello che diceva: "Alzati e cammina" è venuto a guarire nel corpo e nello spirito. Ciao |
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02-10-2005, 22.52.44 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
Però si deve capire che la reincarnazione è una legge naturale, e che è logica nel senso che lo sviluppo va sempre avanti da vita in vita, e quindi non si può incarnarsi in altre specie, in vegetali, ecc. Un uomo rinasce come uomo e un gatto rinasce come gatto. E' chiaro che ha luogo un certo sviluppo ma questo va abbastanza lentamente. La reincarnazione è legato alla legge di causa e effetto cioè il “karma”, che fa si che l'individuo può soltanto sperimentare ciò che lui stesso ha “seminato” attraverso le sue azioni nelle vite precedente. Quindi noi dobbiamo sempre sperimentare le conseguenze delle nostre propri azioni e con ciò ci sviluppiamo ed impariamo a agire in conformità con le leggi della vita e con ciò creiamo un destino sempre più piacevole da vita in vita. Tutte le malattie e tutte le incidenti ecc., come naturalmente anche tutti il bene, sono quindi in realtà creati da noi stessi,anche se ora non siamo consapevoli di questo fatto. E´naturalmente difficile rispondere alla tua domanda: “Che male ho fatto per meritarmi una croce simile?”. Ma è importante sapere che in realtà non hai fatto niente veramente ”male” siccome un vero “male” non esiste affatto. Noi tutti facciamo sempre ciò che secondo il nostro parere è giusto. Però quando un individuo manca esperienza entro un campo si deve agire erroneamente, e la tua situazione, come ogni forma di sofferenza, è risultato da qualche tipo di sbaglio che dipende dalla mancata conoscenza di come agire nel modo giusto entro un certo campo. Però la cosa importante è che attraverso l'esperienza della sofferenza si cresce moralmente e diventa sempre più umano. Quindi nel lungo andare la sofferenza è qualcosa “bene”. Naturalmente non visto dal punto di vista della situazione in cui si soffre, ma quando uno ha passato le difficoltà. Quando si “muore”, cioè lascia il corpo fisico, si viene liberato dalla sofferenza o di qualsiasi malattia, e dopo una bella “vacanza” sui piani spirituali, si incarna di nuovo in un nuovo corpo fisico sano. Quindi nessuno deve "avere un corpo da disabile per l'eternità" ma noi tutti avremmo una vita sempre più piacevole nel futuro. Spero che ho potuto formulare i miei pensieri in modo comprensibile e rispettoso. Buona notte e ciao, Rolando |
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02-10-2005, 23.20.17 | #8 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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1. Però la cosa importante è che attraverso l'esperienza della sofferenza si cresce moralmente e diventa sempre più umano. Quindi nel lungo andare la sofferenza è qualcosa “bene”...
2. Quando si “muore”, cioè lascia il corpo fisico, si viene liberato dalla sofferenza o di qualsiasi malattia, e dopo una bella “vacanza” sui piani spirituali, si incarna di nuovo in un nuovo corpo fisico sano. Queste affermazioni le dovete spiegare meglio. |
03-10-2005, 00.11.28 | #9 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Il discorso regge ma trovo che ci sia qualcuno di troppo....
es io M.M. Laura arrivo qui inconsapevole faccio delle esperienze negative perchè è il risultato del Karma che mi porto, posso creare del darma che mi occorre per la prossima vita e me ne vado. Poi c'è lo spirito che assimila tutto rielabora e che dovrebbe essere il detentore delle mie scelte per aggiustare il Karma e siamo già due Poi dovrebbe esserci l'anima che fa da collegamento tra M.M.Laura e il mio spirito, e siamo tre Alla fine chi dei tre rimane e chi viene scartato, gettato, buttato, soppresso...? se fosse M.M.Laura vorrebbe dire che non posso avere colpe incosapevoli o premi meravigliosi, o agisco per conto mio o se mi muovo per conto terzi (lo spirito) so bene quello che faccio...e se lo spirito sa bene quello che fa, provenendo da sopra, sa anche cosa è giusto o sbagliato e non mi permetterebbe di creare karma negativo, a che gli servirebbe sbagliare..sapendo di sbagliare? A questo punto mi pare piu' logico pensare che non esiste "un individuo"...ma un'anima che consapevolmente sperimenta attraverso la materia f.to individuo svariate situazioni, e che per i limiti stessi che trova nell'agire attraverso la materia e la dotazione dell'individuo stesso, gli occorra parecchio tempo (vite) per comprenderne i meccanismi. Quindi alla fine è totalmente indifferente che veicolo usi per arrivare qui o meglio è del tutto indifferente la fine che si possa far fare al quel veicolo, o che limitazioni o disabilità possegga. Considerando questa possibilità si potrebbe fare a meno di soffrire tanto o paranoiarsi tutti i giorni, cercando a destra o a manca un Dio che ci liberi dalle sofferenze...se si accetta il fatto che forse ci tengono in vita solo per usarci come esperienza, siamo necessari solo perchè siamo materia e siamo l'unico modo per arrivarci qui, finito lo scopo...vuoto a rendere...chissà.... |
03-10-2005, 06.22.19 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-09-2005
Messaggi: 136
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Citazione:
TI consiglio di documentarti prima di criticare religioni o filosofie.....almeno la critica sara' "decente" e apprezzata anche dal sottoscritto......quindi....in nanzitutto la teoria della reincarnazione non nasce dal Buddhismo ma dall'Induismo, religione molto piu' antica di quella buddhista. Generalmente l'induismo dice questo: quando un essere muore, la sua anima (atman) trasmigra da un corpo vecchio a uno nuovo. Nel buddhismo le cose cambiano...perche' non si crede in un anima o in un atman....il fulcro dell'insegnamento del Signore Buddha era proprio questo..che tutto e' impermanente e senza un se'. Nel Buddhismo si dice che e' il continuum mentale (che e' impermanente, ovvero in continuo cambiamento, e senza un se') che "continua a fare esperienza" in quella che puo' essere chiamata "un altra vita". Quindi e' la mente che si reincarna.....e ovviamente si reincarnera' in un corpo....che deve essere un opportuna "base" per la mente. Allora viene completamente escluso il fatto che la mente possa reincarnarsi in una pianta....per il semplice fatto che le piante non hanno mente, ne' sensazioni....non sono esseri senzienti (quindidal punto di vista buddhista non sono neanche esseri viventi). E se poi vuoi parlare dell'uomo divinita' cosa ne dici allora della gente che muore ogni giorno per malattie, AIDS, omicidi, o semplici incidenti????? Alla fine e' lo stesso degli insetti che si schiacciano nel parabrezza della tua auto. Cmq nel Buddhismo ci sono ragioni logiche per cui si crede nella reincarnazione.....una e' questa.....se esaminiamo la mente notiamo che essa e' un continuum....la mente che ho ora nasce dalla mente che avevo un attimo fa'. La mente di un momento non puo' nascere senza la mente dell' attimo precedente. Allora anche la mente di un essere nel grembo materno deve per forza "esistere prima"...cosi' andiamo indietro all'infinito....la mente e' senza nascita e senza morte. in ogni caso..il mio consiglio personale e' sempre di non fare critiche su cose che non conosci ...detto questo, ritorno al mio silenzio |
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