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12-07-2005, 19.44.41 | #13 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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re:sensazionale
Immagino che qualcosa del genere stà succedendo nel nostro Essere, e tutto il processo potrebbe essere spontaneo e naturale, perchè i tempi sono maturi, se non opponessimo tanti ostacoli e illusorie ricerche intellettuali "della Verità, del Cammino e della Vita"....
mi vuoi dire, per favore, e senza tanti giri di parole, e senza usare altri tipi di comunicazione che cosa intendete voi extracomunicatori per “tempi maturi” e da cosa dipendono e se questo “qualcosa del genere” è possibile solo ora o era possibile anche prima quando i tempi erano acerbi... |
14-07-2005, 08.14.27 | #15 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Re: La Sensazione "Dio"
Citazione:
Ciao, Astrolupo! Condivido l'esperienza e le parole con cui si espresso Brucus.. Cos'altro aggiungere..?! Forse.. Che si arriva a 'Dio' con la riscoperta di se stessi..!! Arrivando al 'nostro' cuore arriviamo a.. 'L'Unica-Realtà'. Sicuramente più vicina ad una 'sensazione' come la definisci tu, che non espressamente ad un 'pensiero'.. Ed a tal proposito ri-sottolineo il discorso di Brucus riguardo ai pensieri ed alla mente collaboratrice, senza alcun bisogno di reprimere, anzi.. proprio il reprimerla la renderebbe di ostacolo -poiché diverrebbe piena potenza 'inconscia'..!- Di sicuro non è sempre un percorso in piano.. e spesso il 'rischio' è quello di fermarsi a metà od al ciglio del 'nuovo' ingresso, credendo d'aver trovato 'la' risposta.. Spesso si chiede alla mente di sopperire al bisogno di 'risposte'.. ma le domande formulate appartengono ad una dimensione parziale e in buona parte limitata.. Se non si tiene conto di questo, potremmo credere di aver trovato o di non aver trovato ciò che sentivamo di cercare senza in realtà esserne giunti nel 'cuore'.. In realtà la 'ricerca' di Dio non è un percorso preciso in arrivo ad un luogo, ma una mutazione profonda in noi.. Solo con 'altri' occhi potremmo allora 'sentire' d'aver "trovato" e non più "a torto".. Non direi sia assolutamente 'prodotto di suggestione'..! Senz'altro Dio è il 'prodotto' o meglio il 'frutto' dell'amare, nel senso che senza questa mutazione (profonda) non può avvenire una coscienza "in Lui"..! Ma bisognerebbe specificare cosa intendo per "amare".. il che non è del tutto semplice.. Diciamo che è profonda conoscenza di sé dalla quale si apre un percorso che può giungere ad un alto senso d'identità nella apparente (e mutevole) diversità.. Altro per ora, non mi sento d'aggiungere.. Se non di tenere sempre a mente il potere della mente, la sola in grado di lasciarci varcare la soglia del reale mutamento.. Essere principalmente 'consapevoli' ovvero principalmente in costante ascolto con noi stessi.. Il resto lentamente muta.. o come si usa dire: ..'accade' Forse "il grosso problema" (come scrivi tu) è invece proprio il "credere" a priori.. L'Idea del Dio-Oggetto(di ricerca) spesso fornisce false piste.. Meglio una buona tabula rasa e la riscoperta, attraverso di noi, della Realtà che andremmo ad incontrare direttamente coi nostri occhi, attraverso il nostro personale percorso di uomini.. (e se vogliamo chiamiamolo "spirituale".. per quanto ogni 'separazione' -ad un certo punto- non fa che complicare..!) Un saluto! Gyta |
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16-07-2005, 16.36.17 | #16 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Metterlo in dubbio o crederci vuol dire averne la sensazione.. per me Dio è il cavo di un utero, un vuoto, una mancanza che mi dà spazio per esistere ed è una cosa bellissima che mi porta a sostenerne l'idea. E' Nulla che mette in essere il Tutto.
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