ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
12-06-2005, 00.09.03 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-01-2005
Messaggi: 134
|
Citazione:
noi sappiamo per certo che un essere umano, come distinzione dagli altri esseri, ha un patrimonio genetico umano. questo è un dato di fatto che porta a considerare razionale e necessaria l'umanità di un embrone umano. è una cosa tamente semplice ed accessibile che può essere spiegata anche tramite corretto sillogismo... l'essere umano ha il dna di un essere umano un dato embrione ha il dna di un essere umano quell'embrione è un essere mano un pinguino ha il dna di un pinguino un dato embrione ha il da di un pinguino quell'embrione è un pinguino a fronte di cotanta ovvietà mi chiedo come possa certa gente porsi ancora oggi, e stiamo nel 2005, il dubbio che l'embrione umano non sia umano. evidentemente c'è una forte fede nell'autodistruzione a discapito della ragionevolezza per la vita. |
|
12-06-2005, 12.38.02 | #14 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
|
Tornelius, ammiro la tua difesa per la visione crisitiano-cattolica della cosa: come insegna la Chiesa, non c'é separazione tra anima e corpo e quindi, possedere il dna umano vuol dire essere umani e possedere anima umana. Questo però è valido per chi coltiva il cattolicesimo nel proprio cuore. Il problema per chi non è materialista (in senso religioso) è il seguente: quando l'anima umana occupa il corpo che noi definiamo umano? Tramite che cosa esprime la propria presenza? La semplice esistenza di cellule indifferenziate o la presenza di un sistema nervoso? è un bel dilemma..
|
13-06-2005, 11.15.59 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-10-2003
Messaggi: 672
|
Citazione:
Scusa se ho preso soltanto questa parte del tuo messaggio, mi serviva un esempio perchè ho già sentito e letto altrove che questa legge rappresenta un problema delle donne. 1)L'infertilità maschile è tutt'altro che marginale. 2) Anche in caso di infertilità femminile l'impossibilità di avere un figlio coinvolge la coppia, quindi anche il marito-compagno che sia. 3) Le malattie sulle quali stanno facendo le famose ricerche con le cellule staminali colpiscono indistintamente tutti noi. |
|
13-06-2005, 11.53.57 | #17 |
______
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
|
Per chi ha dubbi e vuole approfondirli
ha 3ore di tempo.. testo della legge: http://www.rifondazione.it/legge40/2...vademecum.html file informativo referendum: http://www.lucacoscioni.it/files/opu...referendum.pdf dna NON E' = a Vita "Spero che se non riusciamo ad ottenere quello che io riterrei utile, cioè l'abrogazione totale, almeno si arrivi all'abrogazione di quelle parti più oscurantiste di questa legge, che si permetta la ricerca scientifica, e si riconoscano alla donna i diritti che ha, e che le sono negati" firmato: Rita Levi Montalcini Gyta |
13-06-2005, 15.33.26 | #18 |
______
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
|
"E' una controversia annosa, il confronto fra le leggi di Cesare e le leggi di Dio.
Quando esiste la possibilita' di intervenire (come attraverso un voto) sulle leggi o sui leggiferanti, si agisce secondo la propria posizione coscienziale. Difficile la determinazione di un vero, assolutamente vero e un falso assolutamente falso. Questa legge nello specifico entra nel campo delle credenze: "Quale e' il momento che quel mucchietto di cellule e' umano o, addirittura, divino?" Per taluni e' da considerarsi tale lo stesso sperma od ovulo, figuriamo dopo il concepimento. Per talaltri dopo i tre anni di vita, inizia a svilupparsi l'essere umano. Fra questi due estremi trovano posto migliaia di visioni, decretarne una super partes e' difficile. Parimenti e' l'entrare nel non molto sottointesa parita' fra mucchietto di cellule e madre... In realta' il vero confronto e': in nome di una legge morale puo' la la collettivita' entrare nel merito dei diritti del singolo in nome di una legge morale? Ad oggi l'orientamento e' che se i diritti del singolo non ledono l'interesse comune (un suicida lede gli interessi economici della societa' che cerca di salvarlo, e quindi e' condannato) e i diritti della collettivita', allora in singolo e' libero di disporre le sue azioni. Considerando il mucchietto di cellule gia' come singolo, si entra in merito alla questione se una potenziale vita debba avere la priorita' su una vita o qualita' della vita gia' in essere. Ci si ripete e' solo questione di opportunita', credenze e definizione di libero arbitrio. Se prevale l'attaccamento alla vita di questo o altro corpo biologico malato (figlio o parente), allora chiedero' la piu' ampia possibilita' di ricerca. Se prevale l'attaccamento alle proprie credenze, ecco che chiedero' il diritto del controllo totale sulle azioni di ogni singolo. Se prevale il distacco, dato che ad ogni nascita si determina un successiva morte, e che questa necessita di una causa, non entro in merito né a Cesare (qui collettivita') ne' alle sue leggi, cercando di rispettare pero' tutte quelle vigenti, l'astensione e la scheda bianca, fanno parte dell'espresssione del voto... La realta' sara' che altrove le cose continueranno come prima e solo chi vi si potra' recare potra' usufruire di quanto la' sviluppato. Lo abbiamo visto con le centrali termonucleari (sarebbe carino chiedere dei certificati di radioattivita' allo zucchero e latte proveniente dall'Est o fare il conteggio del disavanzo economico dello stato dovuto all'energia acquistata dalle centrali nucleari appena oltre confine e i cui effetti pagheremmo ugualmente). Oggi come oggi la globalizzazione determina nuovi problemi che non si affrontano con i referendum, ma con una classe politica che sia realmente politica, ma per far questo dovremmo essere noi diversi. Iniziamo a migliorare noi... per capire cosa e come migliorare dovremo conoscerci, quindi... un sorriso " (Bodhananda) (Dal sito http://it.groups.yahoo.com/group/SaiBaba/ ) Gyta |
16-06-2005, 20.47.06 | #19 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
|
Naima, hai ragione. Sottolineavo la situazione femminile per convenzione. Rimane vergongnosa la scarsa affluenza alle urne. Tanto che mio padre si rifiuta di donare il sangue sapendo che gran parte va a finire al sud, dove l'8% ha votato e dove c'è una diffusione spaventosa dell'anemia mediterranea.. causa genetica che sarebbe stata risolvibile con 4 bei SI' sulle schedine colorate. Se facessimo un referendum se chiudere o meno gli stadi durante le partite ci sarebbe affluenza..
|
16-06-2005, 21.36.25 | #20 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
|
Citazione:
vi prego non me li scrivete questi dati... perchè poi faccio come tuo padre... e non ha senso... ma sono tentata p.s.: ma perchè al sud, oltre a fare gli assenteisti per i referendum fanno gli assenteisti anche per donare il sangue? Ultima modifica di rodi : 16-06-2005 alle ore 21.38.42. |
|