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27-07-2005, 15.19.40 | #346 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Continuo a non vedere il nesso tra molte cose che qui si vorrebbero connesse.
Per il Pensiero, in sostanza, ogni nuova conoscenza è un imbroglio generato dal nostro cervello. Per Mistico in campo spirituale non ci sono imbrogli. Gli imbrogli poi porterebbero danno solo all'imbrogliato, ma vorrei far notare che uno che per imbroglio crede di essere di razza superiore può arrecare ben gravi danni anche agli altri. Parlarne non serve? allora lasciate che a parlarne siano coloro che credono serva a qualcosa. Se a questo porta la spiritualità, a sospendere la ricerca- che tanto tutto quel che si può trovare è un imbroglio oppure se qualcosa è prescritto si trovi allora è inutile cercare - allora resta confermato che la spiritualità è certo un handicap non solo per la ragione, ma per la stessa idea di progresso. |
27-07-2005, 17.39.53 | #347 |
Utente bannato
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
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Non comprendo com'è possibile porre la conoscenza come modello, come scopo di ricerca.. l'erudizione.. conoscenza e verità.. si può conoscere la verità o si può solamente sperimentarla? Questo mi sembra un ottimo quesito. Le conoscenze non servono a nulla lasciate lì dove sono, lo scopo dell'acquisizione delle conoscenze è la loro rielaborazione all'interno del contesto. Con questo, chi ha imparato a conoscermi dovrebbe capire..
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27-07-2005, 20.07.47 | #348 | ||
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Possibile che non comprendiate!
Citazione:
No! No! Cari forumisti! I miei parenti vi stanno infinocchiando alla grande. In midollo, l’imbroglio non è la nuova conoscenza, ma la vecchia quando la ritrovi... Chiaro no? No? Ah! lo immaginavo... Seguite! Quello che tu trovi per la prima volta non è mai un imbroglio, l’imbroglio lo trovi la seconda volta o quando trovi qualcuno/cosa che ti è stato descritto/a precedentemente da qualcun altro. Es. di descrizione: Mario, alto 1.34, capelli verdi, occhi biondi, nasino acuilino, antipatico, ricco, puzzolente, ladro e buddista. Quindi la 2° volta e le successive tu ti relazionerai con una maschera, (Giovanni) pescata dalla rubrica degli amici,, alto,. .. . buddista. Quell’essere originale che tu hai di fronte tu non lo “vedi” nemmeno, tu parli ad una maschera salvata dal pensiero nell’incontro precedente. Adesso (al presente) inconsciamente tu operi continui aggiornamenti e ritocchi... utili per relazionarti “realmente” la prossima volta... Riesci a capire dove si cela il imbroglio e di che natura è il imbroglio? Citazione:
No! e sì!... Diciamo che nuoce all’imbrogliato addormentato ed anche all’amico sveglio nel senso che il senso della relazione è falsa nel senso addormentato>sveglio; mentre nel senso addormentato<sveglio è vera ma non ha senso nel senso che crea stress al sveglio... Altri imbrogli sono la paura, il amore, la rabbia, felicità, ecc... Ma è più meglio che non ne parliamo altrimenti mi tirano le pietre... |
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27-07-2005, 21.47.20 | #349 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-08-2004
Messaggi: 464
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Tempo fa studiai le funzioni e gli integrali, dunque al primo contatto mi dovetti formare una nuova conoscenza, visto che nulla ne sapevo prima, e devo dedurne che quella conoscenza non era un imbroglio. Poi i casi della vita mi hanno assolutamente allontanato da quelle materie, tanto che sì e no posso ricordarne i nomi. Questi mi permettono di riconoscere, tornando sui vecchi libri, quelle conoscenze di tanti anni fa, e su quella base ricostruirle, certamente in un contesto intellettivo e mnemonico del tutto diverso: devo aver paura che ora questa ritrovata conoscenza sia un imbroglio?
Pensiero, se pure c'è una verità in quello che dici, e sta nel fondamentale processo di categorizzazione che ci permette di inquadrare il nuovo attraverso il vecchio, per analogia, similitudine o altro, e financo di superarlo con la creazione di nuove categorie, l'esempio che porti, e i mille simili che potresti portare, non sono significativi, visto che già l'eccezione summenzionata vìola quanto da te affermato. Tutte le volte che abbiamo dei contatti con una nuova persona, visto che a ciò si riferiva l'esempio, la mente cerca di inquadrarla nel modo più rapido ed economico possibile secondo certe categorie, che man mano che si approfondisce la conoscenza reciproca tendono a perdere i caratteri di genericità (un ingegnere, bianco, moro, collega di tizio e amica di caio...) per diventare sempre più individualizzati (Carla, le piace la pizza calabrese, adora rivedere la corazzata potemkin (controlli chi vuole la corretta scrittura), ha un simpatico neo in corrispondenza del sigma...). Il fatto che prima, e per tutti coloro che non sono ben conosciuti se non attraverso raggruppamenti più o meno ampi, si usino delle generalizzazioni a volte troppo forzate non per questo deve portarci a concludere per l'imbroglio: semplicemente mancano elementi. Proporrei un approfondimento sulla psicologia dei gruppi. Per Sebastiano, controlla i tuoi messaggi privati, grazie. Riguardo all'ultimo post: sarebbe un ottimo inizio per un'altra discussione. Ultima modifica di giovanni : 27-07-2005 alle ore 21.49.30. |