'Rispetto'.. che parola strana..
Sai le parole, molte -tutte, forse!- sono molto soggettive..
Io forse ho bisogno di 'toccare' ogni cosa..
(anche quando studiavo matematica era lo stesso..
)
Sì.. ho bisogno di trovare la 'radice',
così quando una qualche parola s'allontana dal potermela
sentir scorrere addosso, sento che mi porta lontano dalla mia strada..
-ma questo è un altro discorso..
Tanto tempo fa lessi un tuo intervento, così almeno ricordo
fosse tuo.. portavi un esempio..
Era sui rapporti di vicinato, le lontananze, le incompatibilità..
circa panni stesi sul balcone ad oscurarne la visuale,
e tu, semplicemente dicevi.. lo noto e le sposto senza alcun problema..
Tu troverai questo molto razionale,
dal mio punto di vista è più che razionale è 'sentire' non solo la tua realtà,
oppure sentirla talmente da riconoscerla nell'altrui
e questo la chiamo sensibilità..
Ma sono solo modi d'intendere la medesima cosa da punti d'angolazione differenti..
la sostanza alla base non cambia..
Così forse una parola così compita come 'rispetto'
magari può essere della stessa sostanza del mio parolone 'bellezza'..
Poi può anch'essere che realmente la citazione
non ti susciti alcun profondo moto liberatorio..
per quanto il sentimento del rispetto è componente
principale dell' amare.. quindi..
Tornando alla citazione (di chi è?)
come già anticipato
ho bisogno di sorseggiarmela
ancora un poco..
Gyta