ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
15-03-2005, 06.04.58 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
|
a Gyta da esperantiano
Il contenuto del tuo messaggio 728 è perfettamente in sintonia con il tema della discussione da me proposta.
Tale sintonia, oltre che rilevabile a livello di teoria ed orientamento, emerge anche dalla tua precisa domanda pragmatica sul "che fare". Giustamente fai notare il persistere di leggi che non ci sono gradite ma che subiamo (e che subiscono, ad esempio, immigrati o altre categorie di persone non sufficientemente protette nei loro diritti umani). Esistono risposte concrete relative ad azioni a breve e a lungo termine. Sicuramente per il momento immediato è utile proseguire con la manifestazione, ferma ma sempre civile, del dissenso popolare, costringendo i politici a modificare normative e procedure, anche se lo faranno solo al fine di salvare la propria "poltrona". Ma ciò che io consiglio qui, a breve o a medio termine, e che credo molto più efficace, è quanto consigliavo in una conferenza sulla spiritualità non confessionale. Si parlava della pena di morte in Texas (se non erro). Tutti erano d'accordo sul fatto che il dissendo popolare era la via migliore per ottenerne l'abrogazione. Ma intanto, dopo decenni di lotte a mezzo dissenso, la pensa di morte resta nel codice del Texas. Io allora proposi: invece di metterti con il cartello fuori il palazzo del governatore per chiedere l'abrogazione della pena di morte, DIVENTA IL GOVERNATORE E IN CINQUE MINUTI DICHIARA ABROGATA ED ILLEGALE LA PENA DI MORTE. Proponevo cioè di NON restare a margine della vita istituzionale, perchè è proprio da essa che ci vengono i parametri normatizzanti la nostra vita. Occorre smettere di lasciare le istituzione in preda a persone che palesemente concorrono alle cariche elettorali per motivi non idonei al beneficio della comunità. La mia seconda risposta è dunque: entrare nelle istituzioni, acquisirne la conduzione costringendo, nel contempo, i politici non idonei a tornare alle proprie case, e modificare concretamente e a grande velocità l'assetto degli orientamenti dottrinali, normativi e giurisprudenziali su cui sono formati i codici del paese di riferimento. Una terza risposta, relativa al "che fare?" su termini di tempo più ampi, è curare l'educazione e la formazione dei cittadini del mondo, eliminando i soliti riferimenti ai vari fazionismi confessionalisti e partitici. Esiste un validissimo testo, l'Educazione nella Nuova Era, di Alice Ann Bailey, dove sono contenute osservazioni coerenti e meditate sulla tipologia educativa da porre in essere in sostituzione di altre, oggi chiaramente sterili e superate. esperantiano |
15-03-2005, 19.11.33 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 05-02-2005
Messaggi: 36
|
"Noi vogliamo una scuola"
per Gyta e pr tutti
Mi sono ritrovata molto in sintonia con quanto affermi, con tanta passione e "Volontà di Bene" per tutta l'umanità. Credo, a proposito della tematica che sollevi, che bisognerebbe anche trasformare le nostre scuole, che sono oggi solo "agenzie di informazione" (e talvolta neanche questo) in "agenzie di formazione". Formazione ai valori umani della Cooperazione, della Fratellanza, della Progettualità attiva e volenterosa. Invece che "riversare nozioni", l'in-segnante (etimologicamente:che lascia il segno) potrebbe diventare "mediatore di consapevolezze" e lavorare sull'evoluzione delle coscienze. L'E-ducazione contiene nell'etimologia il suo vero compito: portar fuori, far emergere ( da "e", fuori e "duco", porto, conduco) . Essa dovrebbe perciò divenire maieutica e tendere all'interiorizzazione di concetti e valori, e non alla esteriore "ripetizione di nozioni". Esiste, a tal proposito, anche un corso di studi universitari "orientato al futuro", presso l'Università di Pisa: "Scienze per la Pace". Mi sembra un ottimo auspicio per il futuro della nuova "Umanità di Pace" che tutti auspichiamo! |
15-03-2005, 19.24.02 | #8 | |
Utente bannato
Data registrazione: 03-01-2004
Messaggi: 0
|
Citazione:
rivoluzione? io ci sono... Esperantiano... ma ti sembra così facile? ammesso e non concesso che la massa possa comprendere la tua visione politica... ammesso e non concesso che non ti sparino appena vedono che riesci ad avere un po' di persone che "credono in te" ammesso e non concesso che oltre ad aver le virtù "morali" tu (io, egli) abbia anche le virtù politiche necessarie. trovo che la rivoluzione dovrà partire dalla singolarità della massa. Massa come un unico organismo. Non dal singolo! FantasiaFinale (ah io attendo ancora te e il resto) |
|
15-03-2005, 19.37.26 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 05-02-2005
Messaggi: 36
|
"Noi vogliamo una Scuola"
per Gyta e per tutti
In riferimento al mio messaggio precedente, ti invio anche il Manifesto "Noi vogliamo una Scuola". Siamo tutti "e-ducatori" nei nostri contesti di vita, volontariamente o involontariamente; non certo nel senso di "professori", di "ammaestratori" o di "censori", ma nel senso di "portatori di valori" ed "e-vocatori". Evochiamo, pertanto, la maggior Luce per tutti! NOI VOGLIAMO UNA SCUOLA: •che sappia riconoscere l’individualità e la nota particolare di ciascun allievo; •ove sia chiaramente indicato che il gruppo ha il compito di sostenere i Propositi evolutivi di ciascuno e del gruppo stesso; .che, oltre al piano cognitivo, curi quello emotivo e affettivo; ove, cioè, sia possibile la circolarità delle conoscenze e delle informazioni insieme alla condivisione delle emozioni; •ove i contenuti culturali proposti siano occasione di problematizzazione etica, psicologica, sociale, scientifica così da promuovere una visione del mondo aperta e critica; •che dia attenzione e importanza al percorso (cognitivo, emotivo, umano) di ciascuno e non solo ai risultati oggettivamente quantificabili; •che attivi il passaggio delle nuove generazioni, spesso ancorate solo al piano emotivo, al piano mentale, dove tutto è "più chiaro"; •ove gli aspetti legali e burocratici siano sempre subordinati al bene più grande per il maggior numero possibile di persone; •che proponga esplicitamente e con forza la necessità del senso dell’altruismo e della cooperazione come ovvia alternativa all’egoismo e alla competitività, atteggiamenti mentali ormai anacronistici per i nuovi tempi che ci accingiamo a vivere; •che promuova, in ogni campo dell’attività umana, la cultura della gratuità, nella considerazione che tutto ciò che si dà agli altri ritorna come ricchezza maggiorata al donatore stesso; •che proponga il valore di una cultura dell’ascolto ( di sé e dell’altro) che passa necessariamente attraverso il potenziamento delle capacità di attenzione e concentrazione; •ove le conoscenze siano rese significative attraverso il costante collegamento alla realtà e il riferimento alla loro utilità per elevare la condizione dell’uomo; •che dia il senso della necessità di prendere in mano la propria vita in maniera attiva e autonoma affiche essa sia più significativa e utile ; •che insegni il valore del tempo che è realmente oro e che pertanto non va fatto scorrere ma utilizzato al servizio della vita; •che inviti ad un giusto uso del denaro che è energia da far circolare per il benessere di tutti e non riserva personale da accantonare e immobilizzare; •che promuova l’interesse culturale ed emotivo ("I care") verso realtà sociali di debolezza e di emarginazione, nella considerazione che una comunità cresce nella misura in cui si diffonde la prassi per cui tutti aiutano tutti; •ove tutto il personale scolastico sia animato da un gioioso senso di servizio che nasca dalla consapevolezza di svolgere un lavoro “sacro: promuovere l’evoluzione dei giovani; •in cui l’insegnante non sia solo il docente-di-ruolo, trasmettitore e verificatore di conoscenze, ma l’insegnante-persona che senta profondamente il suo compito di educatore (da e-ducere, portar fuori, far emergere) e di mediatore di consapevolezze; •ove le classi siano considerate laboratori permanenti di relazioni umane autentiche e significative; •ove i componenti della classe (alunni e docenti) sentano la respons-abilità (da respond-ere, rispondere ad un compito) del clima emotivo della classe e vogliano comprendere e sostenere i progetti evolutivi di ciascuno; •ove ciascuno sia di specchio all’altro per la conoscenza di sé e per una sempre maggiore consapevolezza di sentimenti e comportamenti (“conoscersi per autoeducarsi”); •che dia spazio alla Creatività, intesa come occasione di espressione di sé e delle proprie tensioni e aspirazioni; •che miri allo sviluppo del senso della Bellezza e dell’estetica e che inviti costantemente a fare anche della propria vita "un’opera d’arte"; •che proponga il senso dell’Unità della vita , ove tutto è uno, e dove ognuno, pertanto, risponde al Tutto di ogni pensiero, parola, azione; •che diffonda i principi dell’Innocuità e della Nonviolenza, intese attivamente come il favorire la vita sul piano fisico, emotivo o mentale di qualsiasi creatura dei tre regni della natura ; •che richiami alla vigilanza su pensieri e sentimenti che vanno costantemente raffinati per migliorare la qualità di azioni e comportamenti e, quindi, la qualità della vita; •CHE SIA, SEMPRE E COMUNQUE, CAPACE DI AMARE. |
15-03-2005, 21.16.47 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
|
Ciao, SonoGiorgio.
Rispondo qui in riferimento al tuo messaggio 280. Volevo farti notare il mio messaggio 99 in questa discussione. Ebbene, ho scoperto in seguito che anche "il mistico" ha cambiato il suo motto! Adesso dice qualcosa tipo "luce nel buio", ma fino a qualche giorno fa, e per lungo tempo, ne ha utilizzato un altro che recitava "specie non miscibile". Me ne sono accorto riguardando i file pdf delle schermate salvate in precedenza. Curioso: nel mio messaggio 99 di altra discussione (se non erro quella sull'accanimento spirituale) parlavo della necessità di "mescolarsi" agli altri, ovvero di accettare e tollerare ciò che gli altri sono. Che coincidenza... |