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01-11-2005, 22.27.45 | #12 |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Il TAO
Gentili amici,
invece di uscire di strada, o di VIA=TAO. Non si può uscire di strada scrivendo: <<<<Il taoista dunque si presenta come un anarchico pacifista che rifiuta le leggi e le forme di governo come nemici del TAO. <<<<Per favore, certa monnezza lasciala li dove stava! >>> ############### Bisogna conoscere il vecchio/l'antico, cioè la storia per comprendere la realtà attuale. Bisogna ancherispettare la storia e il passato. Infondo il nostro passato lo hanno creato i nostri avi. Chi lo sa una volta dove vivevano, in qualeregione del mondo? Comunque, tornando al tema, a me piace il primo del Tao: ####################### D E L I N E A IL T A O 1- Il TAO che può esser detto, 2- non è l'eterno TAO 3- il nome che può esser nominato 4- non è l'eterno nome 5- Senza nome è il principio del cielo e della terra, 6- quando ha nome è la madre delle diecimila creature. 7- Perciò chi sempre non ha brame, 8- ne contempla l'arcano, 9- chi sempre ha brame 10-ne contempla il termine. 11-Quei due hanno la stessa estrazione seppur diverso nome 12-ed insieme son detti mistero, 13-mistero del mistero, 14-porta di tutti gli arcani. # Il commento dello studioso Wang Pi: <<versi: 1-4 Un TAO effabile indica una pratica, [(TAO significa "VIA" e quindi anche "SISTEMA" , "MODO di CONDURSI"]. ### Per Lao-tzu, il TAO è un'astrazione metafisica che indica la "LEGGE UNIVERSALE DELLA NATURA", lo spontano modo di essere e di comportarsi dell'universo. I commentatori chiariscono che il TAO che si può esprimere a parole è la via della carità, della giustizia, dei riti, della sapienza; cioè quella di cui era scritto nei libri canonici e che era propugnata dai confuciani: questo TAO effabile è considerato dai taoisti un dato della pratica e non della metefisica. In tal senso è anche il commento di HSK. ### Il commento al verso 5 e 6 è sintetizzato: tutti gli esseri hanno principio dal NON-ESSERE. i versi 7 e 8: l'arcano è il culmine dell'impercettibile. Tutte le creature hanno principio dall'impercettibile e poi si completano, hanno principio dal NON-ESSERE e poi vengono alla vita. Perciò chi sempre non ha desideri ed è cavo e vuoto, può contemplare l'arcano del suo dar principio alle creature. I vesi 9-10: il termine è il ritornare, l'arrivare alla fine. Perchè l'essere costituisca l'oggetto, è necessario che si faccia un'utilità del NON-ESSERE. Il fondamento dei desideri è il tendere al TAO per poi arrestarsi. Perciò chi ha sempre brame può contemplare il limite del suo dar fine alle creature. I versi 11-14, infine, i due sono il principio e la madre. L'aver essi stessi estrazione significa che ambedue escono dal mistero. Il diverso nome che si da loro non può esser comune: all'inizio viene chiamato principio, alla fine viene chiamato madre. Mistero significa oscurità, silenziosa inesistenza: è ciò da cui escono il principio e la madre, al quale non si può dar nome e pertanto non può esser detto. con un nome comune viene chiamato mistero: viene chiamato così in riguardo alla sua inafferrabilità. Questi è l'UNO, il Mistero e basta. Un nome inpronunciabile crea una forma: non esprimono la costante invariabilità. _?!?! Saluti a Tutti da Alessandro D'Angelo |
01-11-2005, 22.51.13 | #13 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Ma dai, quella frase era veramente emblematica e icona di uno stile discutibile.....
Certo che il passato e' importante, ma bisogna anche vedere come lo si affronta. Ci sono testi e testi, traduzioni e traduzioni..... Per quanto riguarda l'oriente poi, non c'e' mai stata una filologia affidabile, non ci sono mai stati dizionari affidabili...solo oggi si iniziano a trovare le prime cose veramente interessanti......ma ci vuole prima di tutto una grande sensibilita' affinche' cio' che leggiamo sia lettera viva e non lettera morta di una tradizione, qui entra in gioco la sensibilita' umana di chi traduce, di chi legge....di chi scrive, qui....ovvero noi. |