Ospite
Data registrazione: 30-05-2004
Messaggi: 29
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il DIVINO
Per il mistico è la sede del creatore, per l’iniziato è lo stato da raggiungere, per il mondo delle cose è l’immaginazione.
Il manifestato è l’immagine del Divino:
Quel che si esprime con lo spettacolo dell’illusione, legando il concetto a un senso materiale della realtà, è soltanto l’ombra e la penombra del Divino.
E vi stanno simboli a determinare alla coscienza dell’apprendere, all’apprendere della coscienza, le sottigliezze che rimangono nascoste dietro la forma e la sostanza.
C’è della terra in cielo, del cielo in terra; il Divino è il vedere del vedere, il vedere del vedere sei tu dietro la vista.
Ebbe un giorno il “ GRANDE”, così era chiamato dai discepoli, da essere ebbro nel nome della tristezza e fu il vino a toglierGli la solitudine, ma non a darGli la compagnia. Il passo era incerto, anche se maestosa quanto la luna la volontà spronava all’alto, ma cadde e a terra si avvicinò lo Spirito della notte ed ebbe a dirGli: “guarda, guarda bene, perché tutto ciò che vedi è opera del vino.Guarda bene perché gli abissi che intravedi, non sono l’immaginazione Tua, ma il vino del vino che parla in Te”.
Egli guardò, ebbro, con l’occhio cupo e disse:”Universo, hai finito di cangiarti in Me, basta, voglio vedere il vedere, la natura, il cielo, i lupi, i passeri, i leoni” e disse: “ Guarda ovunque tu veda, osserva ciò che guardi per vedere meglio ciò che vedi”.
Egli ebbe a dire:” Natura, tu appartieni al vino, ma di vino (DIVINO) sono io”:
S’aprirono gli abissi e plenitudine diventò il vuoto: Egli si alzò e quando raggiunse la cima, era la vista, il visto, il veduto, guardò a manca e vide, guardò in basso e seppe, guardò in alto e fu.
Tutto ciò che i tuoi calzari toccano appartiene al Divino, tutto ha libro aperto e messaggio, perché uno è espressione in tutto, tutto è espressione in uno, ma soltanto chi ha grande l’ardire, potente la volontà, reciderà la legge provvidenziale e Divina, anche quella che lega al cordone ombelicale della terra e fa, del Dio-Uomo, miriadi di partizioni, dividendo l’eterno in tempi, finché la dualità scissione non torni ad essere Spirito di coscienza e coscienza di Spirito.
Divino è anche la luce –faro, quella forza mediana, lucifero (luci-faro), che sta ad indicare, tra luce e tenebra, quell’umido traslucido per cui, la vista quale organo della mente, al pensiero, immagine dona.
Dietro al tuo pensiero c’è un altro pensiero, dietro l’altro pensiero c’è un altro pensiero e si perpetua, di forma in forma; di là del quanto stanno gli Dei. Gli Dei sono, nel sottile, quelle immagini che nella mente dell’uomo, trasmutate fanno il suo pensiero.
Divino è l’interruzione del ciclo, instancabile moto, per ripetere, da utero in utero, la vita nella vita, Divino è l’uomo sulla terra; Divina è la terra centro dell’universo, come il cuore, organo dell’intelligere è il centro della coscienza dello spirito dell’uomo.
L’infinito è continua crescita; esisteva già sotto altre forme; quelli che non sono ancora tra noi, come esistono ancora quelli che non ci sono più.
Divino è il sempre presente, Divina è anche l’azione, il verbo, per cui da tale scissione nasce la vita. Divina è l’interruzione per ritornare da donde ognuno di noi è provenuto.
Divino è persino l’inganno, lo spettacolo dell’illusione per cui ogni volta, il Divino entra ed esce dalla vita per mezzo della dimenticanza di essere già stato e noi stessi ignari siamo, di essere dei mondi per opera del Divino che ancora dorme in noi.
Per ognuno di noi, Divino è il comunicare sullo stesso piano, noi che andiamo ognuno cercando se stesso, attraverso gli altri impariamo a parlare a tastoni e molte volte è il gracidar delle rane, sotto l’influenza della luna, che ha parvenza di verità, confondendo così la percezione terrestre con quella solare. Se eccede il fuoco, in zolfo tramuta, il fuoco deve essere calmo, cheto, l’acqua lucida e profonda, calma da non nascondere il fondo.
La legge delle muse è ancora il sentimento. Se mente e cuore sono assieme, né l’uno né l’altro dirà menzogna.
La mente mente perché il pensiero è una sostanza materiale che vive in lei con la capacità di possedere un IO e di farsi sede di un’identità, allora i pensieri, il pensiero insanguinato a morte rivelerà le forme.
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