Io non trovo che sia una posizione comoda, anzi, tutt'altro. In effetti l'ammettere anche solo una minima possibilità d'esistenza di una qualsivoglia coscienza o spirito, implica l'accettazione o presunta tale, di ogni conseguenza ed evoluzione che da data affermazione consegue.
Non solo, il negare l'azione fideistica è qualcosa di complicato poichè comporta la presa di coscienza della mancanza di possibilità di traslazione delle aspettative tipiche della fede.
Credere significa riporre fiducia, tendenzialmente chi possiede questa virtù (io la definisco tale)..affida ad una deità le sue speranze, il suo essere, ed in essa depone ogni scopo d'azione. Venendo a mancare questo e dovendo, comunque, l'uomo riporre in qualche modo il proprio credo innato (chiamo così la necessità di dare un senso all'esistenza)..viene facile intuire la difficoltà che si pone innanzi.

lo studioso, il ricercatore privo di fede, meglio..con un credo che va oltre la semplice devozione (tipica di un misticismo comune) incontra notevoli difficoltà d'azione nel cammino poichè deve mettere alla prova ogni sua intuizione, porre al vaglio della mente l'esito del sua elaborazione, la quale, che dir si voglia, proviene comunque da un imput animico.
Io trovo molto più affascinante e sostanzialmente..arduo confrontare il proprio essere con una coscienza che non cede alla tentazione della comoda mistificazione, magari sono in errore, ma fino ad oggi, questo ho potuto sperimentare.

Per chi vuole realizzare qualcosa penso che sia la strada giusta l'agnosticismo, tale da mettere fine alle proprie dissertazioni filosofiche...
La strada per arrivare alla gnosi...

Ho sposato un agnostico ma un uomo di grande intelligenza
tolleranza e apertura mentale. Non mi ha mai impedito di educare i miei figli in maniera religiosa(mi ha solo proibito di far
fare lo scout al ragazzo ), ma ha sicuramente influenzato con l'esempio il modo di ragionare e di comportarsi dei figli almeno
fino a quando non hanno pensato e scelto con la loro testa:
Io non credo che si possa parlare di posizione comoda.
a meno che per comodità non si intenda il non dover partecipare a riti, credo che sia un percorso come un altro.
Secondo me la cosa più importante nella vita non è la religione o la morale ma l'etica e quella è sia laica che religiosa,
anzi supera tutto ed è esemplare per i figli e per che ti osserva.

... la strada per la gnosi ... ma anche la gnosi è un credo ..

kri, io invece penso che la gnosi sia la cessazione dei credo, lo stato raggiunto con la sola esperienza esistenziale...
forse i credo sono scogli, punti che ci bloccano...invece l'agnosticismo lascia quello spiraglio, quell'apertura che permette di salire verso l'alto e osservare le situazioni da un punto di vista piu ampio...mi viene in mente la metafora del cavallo coi paraocchi se penso ai credo...