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11-12-2003, 11.40.47 | #42 | |
Vivi!
Data registrazione: 28-10-2003
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Messaggio originale inviato da Golden
Citazione:
....è una vita che cerco di farlo, ma come ho già detto, è necessaria la comprensione....se a ogni mia domanda o critica non rispondi, ma critichi la domanda, questa non può avvenire....spero che almeno qui siamo daccordo....ma nel caso lo fossimo, aspetto le famose risposte... ....perfavore, non te ne uscire ancora con frasi del tipo "Parole..ancora parole, terminologie che apparentemente si contrappongono! Ma non vedi dove TI perdi??".... Ciao, . |
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11-12-2003, 11.57.00 | #43 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 28-11-2003
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Citazione:
Vuoi interpretare, vuoi "risposte" che la tua mente non è in grado di comprendere.... Perchè non è in grado? Perchè creerà sempre ostacoli soggettivi, interpretativi, distorsivi. Perchè (come dicevano i grandi saggi) la mente si sente minacciata. Il vuoto (senza virgolette) spaventa...e solo dal "vuoto" potrai riconoscere la tua Essenza, il tuo vero volto e le tue maschere che ancora ostacolano tale visione Totale! Che risposte verbali Vuoi? Vuoi realizzare la coscienza oggettiva dalla tua mente chiacchierona? Credo sia impossibile. Oppure arriverà un momento che Tu farai saltare il sistema che stai autoalimentando ed in quel momento potresti "comprendere" Perchè non abbandoni un attimo il tuo ragionare? Scendi in silenzio...vera meditazione, se ti fa paura il silenzio, scendi in "preghiera" (non agli ave maria...)..al coinvolgimento! Alla comprensione ci arrivi spegnendo l'interruttore...FIDANDOTI.. E' duro da comprendere? Così ho visto, così mi hanno trasmesso...così posso indicare. |
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11-12-2003, 12.13.38 | #44 | |
Ospite abituale
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Superbia, vanagloria e la cecità dell'uomo
Citazione:
Hai trovato o scoperto tutto questo in un colpo solo! Ottimo, sono contento per te. Spiegami però il motivo per cui sei così turbato; dalle tue parole, dal modo di esporre il tuo pensiero, eccessivamente veemente ed affrettato, quasi irritato, traspare un nervosismo ed un'ansia che ben poco si addice ad un Risvegliato; hai reazioni scomposte! Mi chiedo anche perché mai sei così interessato alla mia persona? Quale importanza assume per te sapere se possiedo una due o dieci lauree? Questo strano dialogo, da parte tua urlato, sta' forse riuscendo a squarciare la coltre di certezze? Sta' forse incrinando le pareti del bozzolo? La tua parrebbe una coltre ben amalgamata da un ingrediente viscoso e appiccicoso, pesante nella sua sostanza, qual è la superbia, che nutre un EGO ipertrofico e che, al momento, forse riesce a malapena a contenere la tua inquietudine. Soddisferò la tua curiosità: io non ho alcuna laurea, non ho avuto il tempo per studiare, ero troppo impegnato a vivere secondo i miei canoni, quelli che io ritengo siano i più consoni ad un essere umano, non troppo diverso da tanti altri esseri umani e privo di velleità gnostiche che vadano al di là delle semplici e limitate capacità di esseri imperfetti come me e come te. Parrebbe che tu sappia tutto, ma ancora una volta dimostri di aver compreso ben poco. Sai, talvolta accade che la superbia, che alimenta la vanagloria, induca la presunzione di essere oramai giunti in cima ad un colle, ed ivi assisi, si scrutino i propri simili, compagni di un viaggio chiamato vita, con occhi imbevuti di autocompiacimento che disegna un beffardo sorriso che tiene discosto l'osservatore dalle cose del mondo. E' proprio questo autocompiacimento vanaglorioso ciò che vela gli occhi e cela alla mente (unico strumento di vero discernimento) l'insipida consistenza di un preteso approdo in una realtà che è come la linea dell'orizzonte, inarrivabile, beffarda ed immaginaria, che si allontana ogni qualvolta la si ritiene raggiunta. La mente, così acconcia, obnubilata dalla superbia e dalla vanagloria, rifiuta le domande e, mai pervasa dal dubbio, permane nell'effimero e consuma, come un fuoco fatuo, le potenzialità di progresso insite nell'uomo stesso. Il dubbio e la consapevolezza dell'esistenza di un limite intangibile per le circoscritte capacità umane, rappresentano l'unica condizione utile per svelare alla Coscienza quanto precario sia ciò che si ritiene di aver definitivamente conseguito, e quanto sia indefinibile l'essenza stessa dell'esistenza umana. Tu, nel tuo panegirico, hai fatto una bella descrizione di un essere che si rifiuta la vita, perché questa è emozione, sentimento, passione, dolore, sofferenza, gioia e speranze, spesso disilluse, alle volte confermate dall'esperienza; tu neghi e rifiuti tutto questo. La vita è individualismo che si innesta in un mondo fatto di relazioni che generano emozioni e sentimenti, che vivono di emozioni e sentimenti, che prosperano nel calore umano e generano calore umano (lo stesso di cui parla Freedom), che si rendono concrete attraverso fatti ed atti che conducono all'incontro, alla comprensione e alla compassione (patire con). Non è lo sconcertante, altero solipsismo che tu, con le tue sdegnate parole, esalti. Chi vive nella condizione da te descritta è un essere amorfo, rinchiuso nel proprio bozzolo fatto di illusorie certezze, che si nega il desiderio e il dubbio, il piacere e, perché no, anche la capacità d'odiare perché conosce l'amore. La Coscienza di sé è l'immersione nel proprio intimo, è un viaggio, anche doloroso, fra le pieghe del proprio animo per reperire colà la forza propulsiva che istiga il desiderio di essere uno insieme a tanti, non uno al disopra di tanti. Quello che descrivi tu non è il riposo di un animo quieto, ma è la fuga di un individuo solo che rifugge la vita, perché questa è maestra e insegna che le illusorie certezze sono disattese dalla cruda realtà che va vissuta e non sviata con pretestuose alchimie mentali… mentali, sì, perché le tue sono solo alchimie della mente che rifugge la ragione, il sentimento e l'emotività per crearsi un substrato fittizio di cose irreali, sognate e non realizzate. La Consapevolezza dell'imperfezione è l'unica strada che possa condurre all'accettazione di sé, anche di quella parte grigia che spesso induce l'ansia e l'inquietudine che traspaiono dalle tue roboanti parole. L'uomo libero è colui che si libera dal fardello delle ideologie che pretendono di scinderlo in due parti: l'una fatta solo di luce ed essenza iridescente, l'altra di buio. L'uomo libero è colui che riesce veramente ad accettare come indistricabili questi ingredienti e che vive nell'impegno di tenerli in costante equilibrio, affinché che l'uno non travalichi l'altro: questa è la vita. Questa filosofia, stupefacente nella sua limpida semplicità, la potrai ritrovare non solo nei testi di filosofia o psicologia, ma anche in quelli di letteratura, e, fatto ancor più sconvolgente, la potrai ben verificare vivendo. Un giorno provai a descrivere, utilizzando una metafora, cosa è per me la Coscienza e la Consapevolezza in un essere imperfetto; feci un viaggio IMMAGINARIO nel mio intimo, provo a riproportelo, sono certo che avrai modo di verificare quanto lontano sia la mia visione dell'uomo rispetto alla tua, poi utilizzerò altre parole, tante, per provare a descriverti cosa è un uomo, sempre secondo il mio modesto parere: |
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11-12-2003, 12.16.41 | #45 |
Ospite abituale
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Al suono, un soffio leggero, di una musica (Athom Heart Mother? Koln Concert? Notturni di Chopin?), ascolto il leggero anelito del mio cuore; apro una porta buia e tetra, quella che ho lasciato chiusa per anni; l’apro per capire, per capirmi fino in fondo. Ascolto la voce dolente degli affanni, m’immergo nel pianto di dolori oramai sopiti. Non temo, è quello che cerco! Proseguo il viaggio, il delirio; ora non soffro; raccolgo all'interno di una mano tremante l’intero buio che avvolge la spelonca… è un buio palpabile, è fatto di porte chiuse e mai aperte per timore, perché non sarei riuscito ad attraversarle, rivedo le strade mai percorse per troppa insicurezza, mi accorgo del dolore cagionato e patito, ora l’avverto, si materializza … non soffro; in un unico sguardo racchiudo e raccolgo l’intera mia vita oramai sepolta e sommersa sotto una coltre di sofismi e sicurezze legate all’effimero … pian piano la vista si abitua, ora percepisco sempre più chiaramente, avverto l’ansia, il vuoto, l’inquietudine, il peso, l’affanno, il dolore, l’inutile … ora ho coscienza di quanto sia effimera e misera la nostra esistenza… avverto il dolore, rinnovato ed accentuato (si presenta all'improvviso e tutto in una volta) da questa mia orrida visita. Capisco chi sono … chi siamo … adesso ho COSCIENZA dell’uomo … materia immersa in altra materia … null’altro … avverto il disfacimento di ogni certezza, creata a puntello del nulla … chi sono … chi siamo, ora lo so … avverto dolore … capisco, ho coscienza che tanto affanno mi stronca, tanto dolore mi abbatte … devo proprio reagire, ne intuisco l’urgenza … devo uccidere il vuoto e riempire le notti, devo uscire dagli inferi e richiudere l’antro … CHE FARE? Ho solo una strada, non vedo nient’altro, devo vivere, devo sconfiggere il ‘male di vivere’. Rivolgo lo sguardo ai miei simili … rincorrer la gente, trovare persone, intesser rapporti, trovarne gli umori, ascoltarne i dolori, leggerne gli animi, COMUNICARE con loro; inseguo persone, parlare con loro da requie al mio cuore … allevio l’affanno … perché mai proprio a noi il pensiero e questa Coscienza ? Compenso il mio pianto con tanto vissuto, con tanti rapporti e molte emozioni … Fortuna volle donarci, a compensazione, la CONSAPEVOLEZZA che uscire dagli inferi è proprio possibile … il dolore è sopito, la morte sconfitta con l’arte, gli affetti, con quello che lascio … ed intesso rapporti e vivo con gli altri … ora spengo lo stereo, zittisco il mio cuore, sigillo il delirio … riprendo a ‘guardare’…
L'uomo ...è una strana e sapiente (quanto sapiente, dipende dall'individuo, dal Caso, dalle esperienze … in sintesi, dalla vita stessa) amalgama di pulsioni istintive, emozioni, sentimenti e raziocinio in perenne precario equilibrio. Ingredienti, questi, che concorrono, chi più chi meno, a costituire una miscela esplosiva. Spesso, troppo spesso, l'egemonia di uno di questi elementi cagiona dolore e sofferenza. Viceversa, la prevalenza d'altri fattori arricchisce e conforta. E' tale instabilità che determina l'incertezza del vivere. Tale amalgama è la forza vitale, l'energia, il 'soffio' che spinge e 'muove'; è l'essere stesso; per semplicità definirei tale composita forza 'Fattore U' (U equivale ad Umano). E' una variabile indipendente che travalica qualsiasi regola; mai completamente omologabile e controllabile. Piuttosto restia a soggiacere a canoni predeterminati. Una forza spesso sopita, sulfurea, pronta ad accendersi e avvampare ogni qualvolta è opportunamente stimolata; rompe e spezza le catene e rende liberi … mentalmente e spiritualmente liberi. Alle volte il 'Fattore U' è preda di un costituente che pervade l'essere rappresentandone, così, l'elemento predominante… parlo, qui, del potere astrattivo della ragione posto al servizio di un'idea innovativa. In questi casi si assiste al trionfo dello spirito ribelle… sto parlando del pensiero rivoluzionario; non mi riferisco a quello politico, piuttosto parlo di quello che, per intenderci, partendo da un presupposto già noto, anche accettato, fosse anche omologato, a perfetta conoscenza delle regole del gioco, le travalica, le riadatta o le sovverte, 'asservendole', anche con 'violenza dialettica', alla propria visione (ideologica, artistica, economica, scientifica, umanistica…). Per intenderci, un pensiero che crea; che apporta innovazione e modifica l'esistente, plasmandolo e sovvertendolo. Mi sto riferendo al pensiero di tanti, tantissimi uomini che, con la forza delle proprie idee, hanno gettato una nuova luce (RIVOLUZIONARIA) sul modo di osservare le discipline in cui si sono appassionatamente impegnati. Uomini, grazie ai quali, alle loro intuizioni, alla loro caparbietà, il mondo è oggi diverso … migliore. L'uomo nasce per caso, nel senso che credo non vi sia un disegno preordinato. Vive per forza d'inerzia, perché non può fare a meno di vivere. Nel corso di questa attività (vivere), che io reputo piacevole anzi che no, si nutre di emozioni creandone a sua volta - la quantità è un fattore soggettivo. Le emozioni influenzano il modo di osservare il mondo circostante e, in definitiva, il pensiero stesso. Le emozioni, i pensieri, i sentimenti, propaggini immateriali della materia da cui promanano, rappresentano l'essenza impalpabile e, in un simbiotico rapporto, sono generatrici di mirabili opere d'ingegno (l'arte, per esempio) che, essendo la concretizzazione dell'astrattezza, rendono palese quanto d'immateriale la materia corporea contiene e produce. I pensieri interagiscono col mondo, si formano all'interno di un corpo materiale (cervello) e, a loro volta, lo plasmano e costruiscono, tassello per tassello. Ciao. |
11-12-2003, 12.38.55 | #46 | |
Vivi!
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Citazione:
La nostra incomprensione continuerà fino quando non arai consapevole che solo con la mente puoi comprendere....sono disposto ad abbandonare questo credo, solo se sei in grado di dimostrarmi il contrario, ma se continui così, possiamo pure chiudere la discussione, stai dicendo cose che non mi appartengono....come comprendi se non attraverso il pensiero?...è tutto li......comincia tutto lì e finisce tuttlo lì, nella mente, con il pensiero....senza pensiero sei una macchina vegetativa e basta, con c'è consapevolezza, non c'è niente. Dimostrami il contrario, se vuoi, e sarò pronto ad accettarlo, ma seottolineo ancora di non rispondere con le solite frasi presuntuose....ciao, . |
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11-12-2003, 12.56.40 | #47 | |
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AbbandonaTI
Citazione:
Ecco la tua natura "cerebrale". Non credo che tu riduca i concetti base alla sola interpretazione verbale, non è possibile..Vuoi dimostrare che.... ma a me non interessa il tuo gioco, la tua filosofia sul pensiero. Tu eludi l'essenza di ciò che si cerca di comunicare. Ora in piena consapevolezza ti comunico che: -solo con la mente puoi comprendere la mente. -solo con la mente ed il pensiero puoi accertarti del non pensiero. -solo con la mente attiva puoi comprendere la mente passiva -Noi siamo anche la mente, il corpo, l'Anima. Ma con la mente razionale mai potrai giungere oltre la mente, allo stato Superiore. Per arrivarci dovrai comunque accantonare la mente... quale pensiero e "visionare" da quello spazio sconosciuto. Perchè non provi???? Ora abbandona il tuo credo... sai cosa ho fatto? ho soddisfatto solo il tuo ego. Il non-ego non si sarebbe posto tutti questi concetti e verifiche... avrebbe abbracciato il mio non-ego..silenziosamente. E questo avviene quando due non-sé o due Sè s'incontrano..... p.s. è stata una piacevole mattinata.. Ultima modifica di Golden : 11-12-2003 alle ore 13.02.33. |
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11-12-2003, 13.17.28 | #48 | |
Vivi!
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Re: AbbandonaTI
Messaggio originale inviato da Golden
Citazione:
... ...Bene. Ciao, . |
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11-12-2003, 13.58.28 | #49 | |
Moderatore
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Re: X Freedom
Citazione:
RICAMBIO ANCHE IO MA PER FAVORE SE DEVI RISPONDERMI CHE SONO PRONTO ALL'OFFESA O ALTRE SCIOCCHEZZE SIMILI PIUTTOSTO PREFERISCO UN DIGNITOSO SILENZIO. O FORSE INTENDEVI CHE SONO PRONTO AD OFFENDERMI? IN TAL CASO NON E' VERO: HO PARLATO DI AMAREZZA E TU SAI CHE E' COSA BEN DIVERSA. P.S. Scusa se ho scritto in maiuscolo ma essendo io un troglodita tecnologico era l'unico sistema per far vedere la sequenza del contraddittorio. |
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11-12-2003, 14.19.55 | #50 | |
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Re: Re: AbbandonaTI
Citazione:
Ciao Marco, ciao! Un saluto. Queste lezioni mi hanno dato tanto, tantissimo. Ringrazio di cuore. Tutto ciò mi ha realmente dato, semmai ce ne fosse stato bisogno, grandi conferme, grandi opportunità, verifiche che in altri luoghi non avrei potuto avere. Ti lascio con queste parole di un Grande "pensatore" contemporaneo a me molto caro...Jiddu Krishnamurti: "Ebbene, guardate, vi voglio dire una cosa molto semplice: non esiste niente di simile alla sicurezza. La ricerca inquieta della sicurezza è parte dell'osservatore, del centro, della scimmia. E questa scimmia inquieta, cioè il pensiero, ha frazionato il mondo, ne ha fatta una spaventosa confusione, ha generato tanta miseria, tanta angoscia! E il pensiero non può risolvere tutto ciò! per quanto possa essere intelligente, acuto, erudito, capace di pensare in modo efficiente, il pensiero non può assolutamente mettere ordine a questo caos. Vorrei farvi sapere che in uno stato di attenzione, in un movimento di osservazione ogni senso di sicurezza è scomparso, perchè c'è equilibrio. Quando il pensiero cerca la sicurezza, la vuole rendere una cosa permanente, inamovibile e quindi meccanica..... Vi sto facendo notare che la descrizione non è la cosa descritta....." (La domanda impossibile) |
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