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Vecchio 03-12-2003, 16.06.57   #21
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
perchè l'Uomo sarebbe solo "uomo" con la minuscola, un bel tritato di carne da macello.

Perché non riesci a rassegnarti al fatto che potrebbe essere proprio così? Interpretando il tuo pensiero, mi pare di poter affermare che a parer tuo l'uomo sia grande solo nel caso che Dio esistesse, ma chi dice che questo (l'uomo) non sia già grande in sé, anche in relazione alle sue inespresse e spesso mortificate possibilità di essere ancora più grande, soprattutto se acquisisse la consapevolezza di essere l'unico vivente depositario di quel che deve costruire nel corso della propria unica esistenza? Fra l'altro, la sua 'solitudine' nel creato, gli attribuisce quel ruolo che spesso, troppo spesso, è trasferito ad energie trascendenti: provvidenza o altre entità similari. Questa situazione, essendo per eccellenza l'animale dotato d'intelligenza, farebbe sì che si possa scrivere il sostantivo utilizzando l'iniziale maiuscola, perché sarebbe, finalmente, il vero unico artefice di quel che avviene.

Conoscendo Dio e la Verità che promana da Lui, desumo tu non abbia dubbi di sorta. Io, invece, ritengo che il dubbio sia la condizione che più si confà all'animale uomo; non solo gli si addice, ma probabilmente è l'unica possibile dimensione in cui egli possa vivere, in caso contrario, saturato il campo del conoscibile, non avrebbe alcunché da indagare, e l'uomo, come ben sai, sottostà alla ferrea legge speculativa definita da qualcuno 'Mito di Ulisse'. Un'indagine interminabile, che nello svelare alcuni misteri, ne porta alla luce altri, per cui la vita stessa diviene incessante azione di ricerca.

Vedi, nel tuo intervento io intravedo un atto volitivo molto forte: <credo che Dio esista perché mai mi sono permesso di dubitare che Egli esista>. Ho sintetizzato al massimo, mi auguro che la mia sintesi non sia fuorviante. La tua ricerca e il tuo approdo mi pare abbiano come incipit proprio questa volizione, questo non voler dubitare. E' questo status, quasi una forza inerziale, che ti ha permesso, forse, di incontrare chi ritieni di aver incontrato. Condivido in parte l'assunto generale e le premesse da cui prende le mosse il tuo percorso, m'immagino non ancora concluso. Dicevo, condivido in parte e per altri versi no, poiché non sempre <volere corrisponde a volare> e <sperare a trovare>, ma, talvolta, <volere e sperare corrispondono a creare>, nel senso che spesso la mente creatrice, grande puttana, si adegua alle speranze e ai desideri di 'un'anima' inquieta; resa inquieta dal dubbio e dal senso d'impermanenza e vacuità che ci circonda. E' allora che l'incoercibile istinto di conservazione, non quello individuale, ma quello collettivo che si rende concreto nella realizzazione del precipuo dovere inconscio di preservare la specie: si crea un 'dopo' giocando a carte, in una partita d'azzardo, con la biologia che parrebbe imporre una fine definitiva al nostro essere individuale. E' questo 'dopo' che va giustificato attraverso la 'creazione' di una dimensione ultraterrena che contempla anche l'esistenza di un'Entità metafisica. Sono convinto che se il metafisico fosse assolutamente, immediatamente e semplicemente disponibile e si palesasse completamente alle nostre capacità di Conoscere, la nostra mente, ancora una volta grandissima puttana, creerebbe qualche altro mistero da sondare: Atlantide, viaggi astrali, ET… perché ancora una volta non può rassegnarsi alla sua dimensione conoscitiva e non può impedirsi di speculare e creare. Perché la mente vive e si nutre d'indagine incessante.
Rassegnarsi a vedere la vita come una sorta di complessa espressione matematica ricolma di parentesi graffe, quadre e tonde, entro cui sono inseriti complicatissimi calcoli algebrici, non è facile, perché le incognite sono tante, troppe e allora affidiamo la soluzione a un qualcosa che viene 'dopo'. Ancor più problematico è accettarla come un complesso algoritmo che innesta questa espressione individuale in un mondo relazionale ancor più contorto e inquietante… qui le incognite sfuggono quasi completamente alle nostre capacità d'indagine e di giungere, infine, ad un risultato soddisfacente e appagante. L'algoritmo è strettamente connesso alle espressioni individuali per mezzo della rete relazionale che s'instaura da subito con quanto ci circonda, e le incognite, infinite, sono interdipendenti e dinamiche, perché si modificano anche e soprattutto per effetto della nostra indagine speculativa, per cui l'aver risolto anche più segmenti dell'espressione individuale, non conduce al risultato finale, perché questo è collegato tanto all'espressione stessa, quanto al risultato prodotto dall'algoritmo relazionale che s'instaura con il mondo che ci circonda. E' questo algoritmo che si perpetua nel tempo, anche oltre la nostra unica vita terrena… non altro. E' questo algoritmo che si chiama Vita.

La vita è una bellissima puttana che ammalia, attira e subito dopo, ben nutrita e pasciuta, allontana da sé, non dona un amore stabile, ma solo momentaneo, da cui noi dobbiamo suggere emozioni, piacevoli o meno, che ne rappresentano al tempo stesso il fine ultimo e la forza motivazionale. Comprenderai quanto il mio concetto di vita possa essere distante mille miglia dalla bellissima e apprezzabilissima filosofia orientale che auspica una contrazione della sfera emotiva che appunto di emozioni si nutre, tratte tutte dalla vita stessa, e queste, le emozioni, sono tanto maggiori in termini qualitativi che quantitativi, quanto più intricato e ricco sarà il reticolo relazionale che riusciamo a costruire. La puttana è fine a sé stessa, vive delle nostre vite e si nutre di queste, non le accoglie definitivamente ma di queste s'impossessa, perché in esse risiedono le nostre emozioni e ciò che abbiamo creato nel perdurare della vita individuale, che per sommatoria va a comporre la storia e la vita dell'umanità.
Ecco perché la dimensione umana è permeata di dubbi insanabili
Ovvio che, nonostante l'apparenza, in ciò che precede non deve essere ricercata alcuna certezza, è un diverso angolo di visuale che ho ritenuto di voler esprimere, ma credo che sia anche abbastanza verosimile, forse più verosimile, perché esperibile direttamente senza alcuno sforzo quotidianamente, basta lasciarsi vivere, di altre ipotesi e teorie che, qui nel forum, abbondano.
Ciao

visechi is offline  
Vecchio 03-12-2003, 17.08.53   #22
Mistico
Utente bannato
 
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
per SonoGiorgio

Citazione:
Messaggio originale inviato da SonoGiorgio
Se fosse vero che la Verità, come dice Mistico, non si trova da vivi, passerei ogni momento della mia giornata a godere come un riccio per tutte quelle belle cose che...
Chiariamo che cosa intendiamo per "Verità" von la "V" maiuscola: per me ha due diversi significati ugualmente validi, ma mentre uno esprime qualcosa di esistente per qualcosa che é legato al tempo, come noi, il secondo esprime un assurdo concettuale:

1) "La 'Verità' é la completa verità su un singolo argomento, ormai totalmente configurata, nella assodata e certa assenza di elemementi in progresso che possano modificarla ulteriormente";

2) "La 'Verità' é l'insieme di tutte le complete verità riferite a tutti i singoli argomenti che sia ipoteticamente osservata 'DOPO'' la fine del tempo".

Puoi facilmente immaginare che il secondo significato implica l'inesistenza della Verità in tal senso: dopo la fine del tempo, cioè in assenza del tempo, nulla può esistere e quindi dovrebbe venire in esistenza quel significato di "Verità" che, nello stesso momento in cui si definisce già non può esserci più; pertanto, questo significato può rappresentare soltanto un puro concetto per chi é legato al tempo.
Dico, insomma, che per noi esistono soltanto "singole complete Verità", ovvero che non può esistere la "Totale completa Verità".

Citazione:
...soddisfano i miei grossolani sensi: donne "in primis", e poi cascate di un buon Borgogna ed ozio esasperato. Me ne fotterei di tutto ciò che mi sta intorno, perchè l'Uomo sarebbe solo "uomo" con la minuscola, un bel tritato di carne da macello.

Spero che non vorrai prendertela con me... se dovessi, per caso, avere ragione... e spero che mi vorrai in tua compagnia a proposito del Borgogna ecc. ecc.
Però non é così semplice la deduzione delle conseguenze... se fosse poi vero. Resterebbe il fatto che c'é, comunque, uno scopo da assolvere per ciascuno di noi, e c'é una Legge divina che serve a tutti, affinchè tutti si possa assolvere al proprio scopo: Se uno uccide un altro, potrebbe impedirne la realizzazione dello scopo o parzializzarla, mentre il problema é che la somma dello scopo di tutti é poi lo scopo del Tutto! Perciò, uccidere, é un peccato contro Dio.
Peccare non comporta tanto punizioni per il peccatore... le conseguenze ricadono di più sul "resto" del Tutto, ed, infatti, trasgredire la Legge del Tutto comporta facilmente la reazione del "Resto" (vedi "la vendetta").

Citazione:
...non dubitare mai che esiste una meta da raggiungere e che è alla nostra portata... ...non dobbiamo permettere a nessuno di insinuare in noi il dubbio che "Dio", che conoscere "Dio", che diventare Dio ... ...sia un nostro Diritto... ...qui, ora, in vita.
Per chi ha per Dio il Tutto, come me, non esiste alcun dubbio riguardo quello che tu dici, anzi, di più, trova scontato che Io e Dio hanno il perfettissimo medesimo Scopo: "CREARE"! Cioè contribuire alla "Vita" di Dio operando in modo che tutto ("Tutto"), nel tempo, sia, prima o poi, venuto in esistenza. Il bello é che la matematica insegna che le cose da realizzare sono infinite... quindi il tempo non avrà fine... e perciò Dio creerà per sempre attraverso le stesse cose che Lo compongono (e cioè attraverso Sè stesso).

Dici che rischi di essere lapidato? ma se dici appena che vorresti conoscere Dio... Cosa dovrei temere io allora... quando ammetto di esserlo?

(...molto piacere, "Mistico"!) eheheh!
Mistico is offline  
Vecchio 03-12-2003, 17.22.33   #23
Marco_532
Vivi!
 
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Messaggi: 1,159
Re: X Mistico.

Messaggio originale inviato da Mistico

Citazione:
...pertanto, questo significato può rappresentare soltanto un puro concetto per chi é legato al tempo....

Bella considerazione, la condivido.

Citazione:
Resterebbe il fatto che c'é, comunque, uno scopo da assolvere per ciascuno di noi, e c'é una Legge divina che serve a tutti, affinchè tutti si possa assolvere al proprio scopo: Se uno uccide un altro, potrebbe impedirne la realizzazione dello scopo o parzializzarla, mentre il problema é che la somma dello scopo di tutti é poi lo scopo del Tutto! Perciò, uccidere, é un peccato contro Dio.

Non credi che anche "lo scopo", come la verità è solo un riflesso della natura umana sul tutto, che contribuisce alla personificazione dello stesso?

Citazione:
Dici che rischi di essere lapidato? ma se dici appena che vorresti conoscere Dio... Cosa dovrei temere io allora... quando ammetto di esserlo?

Ammetti di essere Dio o una sua parte? Visto che sitamo considerando il Tutto, tu sei una sua parte o ti identifichi con il Tutto?
Marco_532 is offline  
Vecchio 03-12-2003, 17.57.46   #24
Mirror
Perfettamente imperfetto
 
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Tanta "cultura" e tanta confusione

Che cosa vi fa pensare che un Risvegliato debba essere per forza un Maestro ? Chi l'ha mai detto?
E' solo se stesso, cosi com'é, in totale accettazione di tutto, sereno e in gratitudine verso l'esistenza.
E' chiaro che chi non é in questa condizione, fatichi a riconoscerlo; anzi, per lui non é possibile accettarlo; gli da troppo fastidio...non é possibile....e lo respinge. Spessissimo funziona in questo modo.
Lo si vorrebbe secondo certi modelli mentali: come minimo saggio e santo...
Andiamo avanti così: la vita é meravigliosa comunque.

Ma chi vuole cambiare chi ?
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Vecchio 03-12-2003, 18.27.14   #25
deirdre
tra sogno ed estasi...
 
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Visechi, luce dei miei occhi, ogni giorno la mia ammirazione per te aumenta, riesci ad esprimere serenamente e con le dovute parole concetti che condivido.

Che dire, la vita per come viene interpretata nel mondo occidentale è qualcosa di apparente, si vive di illusioni messe a disposizione appunto per rendere il tutto molto bello, molto inebriante...
Tu poni in essere l'esempio della puttana, calzante al punto giusto. Ma è anche vero che se non ci fosse richiesta di prostituzione, non avrebbe senso l'esistenza della stessa.

Sai, di fondo ho abbandonato alcuni concetti che reputo troppo astratti ed illogici per far spazio a ciò che la mia mente pensante e ponderante (ci tengo da morire a definirla tale)..partorisce di fronte ad ogni condizione o situazione.

I dogmi, i credo, le parole bellissime di filosofie orientali così distanti da noi..li lascio a chi necessita di sentirsi parte di quella data sfera.

Ricordo le parole di Dion Fortune nel suo testo "La Cabala Mistica"... (mi adatto, visto che si va avanti a citazioni sublimi )

"Pochissimi studiosi d'occultismo sanno qualcosa circa la sorgente da cui scaturisce la loro tradizione. Parecchi di essi non sanno neppure che esiste una tradizione occidentale. La cultura rimane sconcertata di fronte alle intenzionali cortine difensive dietro cui si sono mascherati gli iniziati sia antichi che moderni e ne trae conclusione che i pochi frammenti di una letteratura che ci è pervenuta sono falsificazioni medievali. essi sarebbero assai sorpresi se sapessero che quei frammenti, integrati da manoscritti cui non è stato mai consentito uscire dalle mani degli iniziati, e completati da una tradizione orale, sono stati tramandati nelle scuole di iniziazione fino ai giorni nostri e sono usati come basi del lavoro pratico dello Yoga dell'Occidente.
Gli adepti di quelle razze il cui destino evolutivo sta nel conquistare il piano fisico hanno sviluppato una tecnica Yoga propria che è adatta ai loro speciali problemi e ai loro peculiari bisogni. Questa tecnica è basata sulla ben nota e poco compresa Cabala, la Saggezza di Israele"

Il cabalista non tenta ddi far si che la mente si elevi sulle ali della metafisica nell'aria rarefatta della realtà astratta; egli formula un simbolo concreto che l'occhio può vedere e lascia che questo rappresenti la realtà astratta che nessuna mente umana non addestrata può afferrare"

Dion Fortune (basandosi su testi di MacGregor Mathers ed Aleister Crowley)

Ora..vien spontaneo dedurre che lo stesso sistema occidentale invita al non abbandono della mente, dato che lo stesso cabalista usa il Glifo come l'architetto usa gli strumenti di lavoro...

Questo dice molto per chi ha voglia di comprendere.

ma ovvio..la saggezza arriva sempre e solo da oriente...no?????
(da quanto tempo non citavo più il mio amato Aleister e l'adorata Dion...heheheh)

Ultima modifica di deirdre : 03-12-2003 alle ore 18.33.46.
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Vecchio 03-12-2003, 18.35.01   #26
deirdre
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Citazione:
Ammetti di essere Dio o una sua parte? Visto che sitamo considerando il Tutto, tu sei una sua parte o ti identifichi con il Tutto?

Dio è essenzialmente esistenza nella sua più pura essenza che si manifesta per emanazione da se stessa...
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Vecchio 03-12-2003, 19.02.12   #27
freedom
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Volevo rispondere a Visechi non solo per ringraziarlo di siffatta sintetica ed esaustiva chiarezza. Nemmeno per comunicargli una complessiva condivisione del suo pensiero. Ma piuttosto per chiedergli da dove prende la forza per sostenere la realtà in tutta la sua granitica durezza. Io, probabilmente già tra 3 secondi, mi lascerò irretire da qualche baggianata e dimenticherò la spietata meccanicità causa/effetto della vita che io stesso percepii e che Visechi brillantemente descrive con l'aiuto degli algoritmi. Non ti risponderò Visechi perchè non so cosa aggiungere. Quando dico che sei stato esaustivo lo sento a pelle ancora prima che con la testa.

Tuttavia l'occasione è troppo ghiotta per rinunciare a questa impegnativa domanda: sei dunque convinto (come me per esempio) che alla fine possiamo ridurre (perdonami la semplificazione, come stessimo cercando la sintesi estrema) tutto quanto a Fede e non Fede? Laddove tutto quanto è, in ultima analisi, il rimescolamento interiore che molti di noi (e anche una buona fetta dell'umanità -digiamolo và - ) condividono?
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Vecchio 03-12-2003, 21.56.18   #28
Mistico
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Re: Re: X Mistico.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Marco_532
...Non credi che anche "lo scopo", come la verità è solo un riflesso della natura umana sul tutto, che contribuisce alla personificazione dello stesso?...
No, non é la stessa cosa. La "Verità" é questione umana, se cerchiamo di espanderla al divino cambia completamente natura e diventa "Realtà". Quanto allo Scopo, se si crede nel Dio Tutto, é ovvio che il fare in modo che ogni cosa venga in esistenza consiste nell'autentica "Vita" di Dio: Egli crea le trasformazioni necessarie ad edificare Sè stesso facendo in modo tale da "completare" il tutto... avendo l'infinita eternità del tempo per farlo per sempre. Non é esatto pensare che sia questo lo scopo di Dio? A me sembra di si!

Citazione:
...Ammetti di essere Dio o una sua parte? Visto che sitamo considerando il Tutto, tu sei una sua parte o ti identifichi con il Tutto?
Ovviamente scherzavo. Credo di esserne parte, non potrei supporre neppure da folle, di essere "il Tutto"... sarei più che altro ..."Cretino" Spiego meglio:
Come minimo, sono certo di non essere il Tutto, già per il fatto che la mia Consapevolezza di me stesso non é affatto la tua. Anche se a mia volta sono una pluralità (di cellule, per dire...) resto un singolo, un sottoinsieme minimo dotato di proporzionali "superpoteri": sbagliare, errare, combinare guai... e qualche volta, giusto per caso... azzeccarne una buona tutta mia!!!!!!!!! eWWWiva!!!

Ultima modifica di Mistico : 03-12-2003 alle ore 22.02.30.
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Vecchio 04-12-2003, 00.34.53   #29
Marco_532
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Re: Re: Re: X Mistico.

[quote]Messaggio originale inviato da Mistico
...se si crede nel Dio Tutto, ...Egli crea le trasformazioni necessarie ad edificare Sè stesso facendo in modo tale da "completare" il tutto... avendo l'infinita eternità del tempo per farlo per sempre. Non é esatto pensare che sia questo lo scopo di Dio? A me sembra di si!

Non è esatto pensare che il Dio Tutto abbia uno scopo. Il tutto, per quanto tu lo possa immaginate, o lo vedi come unione di particoari o come una cosa sola immutabile. A mio parere sarebbe più giusto dire che è l'unione degli infiniti particolari.
Se tu vedi l'unione di questi infiniti particolari sei già nell'illusione, dal momento che non puoi pretendere di circoscrivere l'infinito nel finito. Quindi dire che l'infinito ha uno scopo non mi sembra coerente, preferirei dire che gli infiniti particolari sono in continuo mutamento e fermarmi li (ed è cosa ben diversa). Questa è l'unica cosa che posso dimostrare. La posso ritenere valida fino a quando non trovo un particolare che non ammette questa regola. Ancora non l'ho trovato....

Ciao .
Marco_532 is offline  
Vecchio 04-12-2003, 03.41.18   #30
Mistico
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per Marco

Citazione:
Messaggio originale inviato da Marco_532 ...Non è esatto pensare che il Dio Tutto abbia uno scopo. Il tutto, per quanto tu lo possa immaginate, o lo vedi come unione di particolari o come una cosa sola immutabile.
Ed il tempo dove lo mettiamo, Marco?
Il Tutto é certamente una cosa sola così come é anche un insieme di particolari,... senza "oppure".
Hai presente il concetto matematico di "infinito"? Seguimi, per favore:
Dal momento che noi siamo nel tempo, allora si vede che il tempo non é terminato e quindi che é certamente iniziato già, vero?
Allora, se é vero che il tempo non finirà perchè le cose da creare sono infinite, allora quante cose sono state già create a partire dall'infinito nel passato (giacchè il tempo, se non ha una fine, non ha neppure un inizio) ?
matematicamente la risposta é che già ne sono infinite!... ma siccome l'infinito ammette aumenti di sè stesso rimanendo infinito, ...attento alla seguente conclusione:
"Il Tutto é infinito, ma di aspetto sempre infinitamente differente a seconda del tempo, a seconda degli attributi del Tutto che sono in esistenza nel dato istante preso in considerazione da un eventuale osservatore".
Per ciò, se trovi giusta questa osservazione, puoi notare che Il Tutto non é affatto immutabile, anche se volutamente considerato come in una immensa fotografia... Tieni presente che Nel tutto é incluso anche il tempo, che, se lo consideriamo fermo... allora sparisce tutto, sparisce Dio?! Non basta un ragionamento per poter dimostrare che quel che c'é dentro e fuori di noi possa non esistere.

Citazione:
...A mio parere sarebbe più giusto dire che è l'unione degli infiniti particolari. Se tu vedi l'unione di questi infiniti particolari sei già nell'illusione...
Siamo daccordissimo, infatti noi siamo "finiti" e non possiamo concepire l'appello delle infinite cose, però possiamo avere il concetto di "infinito" anche se non ci verrebbe mai in mente di provare a misurarlo: Sappiamo che non finisce mai... Sappiamo che può esserci "infinito"di ogni cosa, che l'infinito può andare in un solo verso o addirittura in infiniti versi...
Allora, se possiamo avere il concetto matematico di "infinito", possiamo anche avere il concetto (magari illusorio, ma solo se pretendiamo di fare l'appello) di "Tutto" nella sua qualità di insieme primario in assoluto.

Citazione:
...Quindi dire che l'infinito ha uno scopo non mi sembra coerente...
Quando dico che "ha uno scopo" uso un espressione alla nostra portata, giusto scelta per renderne il senso comprensibile, perdonami, in effetti, forse sarebbe più esatto dire "la natura, la ragione, la coerenza..." del Tutto-Dio.
D'altra parte, anch'io ho dei limiti sai? Sarei ben felice se mi aiutassi tu a trovare quella parola che esprima il fatto che il Tutto, per esistere in perfetta coerenza con sè stesso, può tendere all'infinito ad una sola cosa che é, appunto, l'Essere tutto, nel tempo, essere Sè stesso, ...e cioè fare in modo che ogni cosa, nel tempo, sia venuta in esistenza... prima o poi... Help!!!
Mistico is offline  

 



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