Ci racconti poeticamente di tante qualità, che però a causa della poesia, della troppa "ultraterrenità", io credo che facciano perdere valore al personaggio.
"Santo, regale, investito del potere di far discendere nelle tue mani lo stesso Cristo.Colui che offre la vittima in sacrificio di adorazione,di ringraziamento e di riparazione."
E' una qualità che puoi dire di tutti gli uomini di fede.
"""""Tu cambiavi l'ora della luce,
Tu facevi biondeggiare di spighe dorate
o di frutti profumati
anche le pietre.""""""""""
Qui sei troppo poetico, troppo fuori dalla realtà.
Eri spoglio di tutto per darti ai poveri.
A parlare di Nietzsche (che amavi tanto)
e del "sorriso" di Dio.
Qui ci parli invece finalmente di lui, un po' della sua immagine, della sua vera essenza.
Parlaci di lui, di chi era veramente, dei discorsi filosofici che ti faceva. Non generalizzarlo nel mondo "AD OBBLIGO POETICO" della poesia.
Per la poesia, ti consiglio uno stile più realistico, uno stile dove ogni parola ha grande valore per descrivere la persona che descrivi. Senno diventa una delle tante poesie, mielosa, fuori dalla realtà, CATTURI MENO L'ATTENZIONE, è una delle tante.
Forse parlando così ti sto ferendo, penso alla poesia mentre te pensi al tuo amico perso. Forse sono fuori luogo.
Raccontaci di lui, di chi era veramente.
LUI, e non il tipo di poesia adatta a descrivere tutti gli uomini buoni, raccontaci di LUI.
Scrivi per lui una poesia terrena. Dedicata solo a lui. Forse non avrebbe accettato frasi come "discendere dalle sue mani il Cristo".
Mi interessa soprattutto cosa ne pensava di Nietzsche e della filosofia. Della morale.
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