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26-01-2016, 14.26.26 | #22 | |||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere, come si fa?
** scritto da giuscip1946:
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Mi dispiace, ma queste [tratte dal thread: Credere o non credere: sono due ipotesi con uguale probabilità ma di segno contrario?] sono tue affermazioni: Citazione:
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...mi fermo perché mi cascano le braccia!! Citazione:
Buona giornata anche a te!! Pace&Bene |
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26-01-2016, 16.39.30 | #23 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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Riferimento: Credere, come si fa?
Citazione:
A questo punto non so se trattasi di carenza linguistica o teologica! Giudicare, secondo l'accezione comune, vuol dire fare il giudice quindi assolvere o condannare una persona. Secondo te io ho il potere di farlo? Non dimenticare che chi condanna vigila per vedere se la pena comminata viene applicata. Vedi uffici esecuzioni del sistema giudiziario, IO ho questo potere? Sul piano teologico, per noi comuni mortali, giudicare vuol dire stabilire, o solo pensare, che uno meriti l'inferno o il paradiso per poi esaltarlo o disprezzarlo. Ma constatare che l'opera che si sta facendo non è seconda la legge del Signore Dio non è giudicare, perché questo costatare non riguarda la destinazione finale della persona ma la sua attività o la sua situazione di quel momento. Se uno sta bestemmiando ed io lo ammonisco, lo sto giudicando? Io ti dico che, se non intervengo, non sono colpevole di lui. Prova a riflettere. Se così non fosse come potremmo ammonire chi sbaglia, prima in privato, poi davanti a testimoni e per finire davanti all'assemblea? (vedi scrittura) Come potremmo non buttare le perle davanti ai porci, vale a dire davanti a chi non ascolterà, se prima non ci rendiamo conto con chi abbiamo a che fare? Queste constatazioni non appartengono al "giudicare" ma al prendere atto di come stanno le cose. Altro punto. Ciò che qualifica il nostro comportamento non è solo quello che facciamo, ma perché lo facciamo. Se interveniamo in chi sbaglia secondo il metro del comandamento, per aiutare, recuperare ecc.. e oltretutto per amore, stiamo giudicando? No. Ora a te una domanda alla quale faresti bene a non rispondermi, ma sarebbe preferibile che rispondessi a te stesso: Perché hai evidenziato le mie affermazioni che, secondo il tuo metro, implicano un giudizio? Se lo hai fatto per aiutarmi ti dico grazie, ma se lo avessi fatti per mettermi in difficoltà o per esaltare te stesso, questo si che sarebbe giudicare, oltretutto sarebbe un tentativo di disprezzare (dici: ........mi fermo qui altrimenti mi cadono le braccia) diretto ad una specifica persona. Le mie affermazioni, a tuo dire, "giudicanti" sono in generale non ad personam! Esempio: Se io smettessi di risponderti perché non sei interessato a quello che dico, questo sarebbe un giudicare o no? Non giudicare non vuol dire bendarsi gli occhi o far finta di non vedere, ma vuol dire amare il prossimo e l'amore è correzione. |
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26-01-2016, 17.02.01 | #24 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Credere, come si fa?
Come si fa a credere ? E' una di quelle domande che impongono una riflessione personale profonda sui motivi del nostro bisogno di credere e anche , a volte , della sua necessità.
Penso che ci siano due tipi fondamentali di fede: la fede cieca e la ferma fiducia. La fede cieca non ha bisogno di molte riflessioni, gli effetti nefasti li abbiamo sotto gli occhi ogni giorno. La ferma fiducia invece presuppone la conoscenza dell'oggetto di cui si ha fede. Ho ferma fiducia che la mia auto possa viaggiare a tot.Kmh perchè conosco le sue potenzialità e le sue caratteristiche tecniche. Ho ferma fiducia nell'opera di salvezza del Cristo perchè, sospendendo la ragione, aderisco intimamente ad un ideale che mi è stato insegnato o su cui ho riflettuto personalmente e che trovo rispondente alle "necessità" del mio Cuore. E' la necessità di credere nell'Amore che mi porta ad una fede fatta di ferma fiducia in Colui che si dichiara essere il Vero Amore. Se non conoscessi in me ( ancor prima di conoscere le Scritture ) l'amore il mio credere sarebbe vuoto e la mia fede Cieca. Ma questo Amore che sperimento in me ha veramente necessità di una fede per manifestarsi ? Se non mi fosse dato conoscere nulla ( né tradizione, nè cultura, nè condizionamenti dell'ambiente,ecc.) l'Amore sarebbe illusorio o sarebbe invece una grande manifestazione di Libertà ? E' tutto ciò che ingabbia l'Amore, che vuole codificarlo, istituzionalizzarlo che alla fine lo spoglia della sua autenticità, della sua Purezza per renderlo qualcos'altro, un simulacro. Una frase che mi ha colpito in questi giorni (diatriba family day, LGBT, ecc.) è stata: Dove c'è amore c'è famiglia. Ed è proprio così. Senza vero amore ogni legame sa di morte, di corruzione. Ma qual'è il Vero Amore ? Veramente pensiamo di conoscerlo ? Dov'è il confine tra l'amore e l'egoismo che ci fa credere di amare? Siamo veramente noi che amiamo o è invece l'Amore che ci visita? Che amando in noi ama se stesso? Solo lasciando Libertà di essere in noi a questo Amore si manifesta quel tipo di fede che viene detta "ferma fiducia". Allore il credere non è più un ideale astratto ma la sicurezza di un Mistero che ci visita. |
26-01-2016, 18.16.50 | #25 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 18-12-2015
Messaggi: 78
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Riferimento: Credere, come si fa?
Citazione:
Se ti guardi i miei precedenti post di questo thread trovi la risposta alle tue domande. In breve la fede non è conoscere ma sentire. Il sentire spesso viene affievolito dal nostro interesse per le cose di queste mondo, ma se ce ne liberiamo ritorniamo a sentire la fede nel Signore Dio. La fede è una cosa congenita nella nostra anima la quale è una scintilla divina. Un po' come il DNA. Quando si ha fiducia in qualcuno non si può non amarlo, così dove c'è fede c'è l'amore e l'amore il Signore Dio entrato/insito in noi tramite la fede. A riguardo del family day, che stanno chiamando family gay, c'è un grande inganno. In Lv 20/13 il Signore sta dicendo: Chi ha rapporti con un uomo come li ha con una donna compie un abominio..... Ora se il Signore Dio/Amore chiama abominio, cioè schifezza, questo genere di rapporti, con quale coraggio il mondo chiama "amore" il sentimento che li genera o meglio con quale coraggio chiama amore il rapporto stesso? E' vero che dove c'è amore c'è famiglia, ma non è vero che sia amore l'abominio/schifezza!! L'amore fra persone dello stesso sesso non solo è lecito ma doveroso, ma quando entra il sesso diventa abominio/schifezza. Diventa un desiderio carnale suscitato da satana in persona e guai a chiamarlo amore, non c'è bestemmia più grande. Dice san Paolo: Voi siete il tempio di Dio, chi distrugge questo tempio sarà distrutto senza pietà. La cosa più incredibile è che i "matrimoni" fra persone dello stesso sesso sono leciti solo nell'area cristiana, quando il fondamento del cristianesimo è la purezza!!!! Se l'omosessualità è un abominio, chi odia gli omosessuali, chi lecita queste cose o chi li avvisa per non farli rimanere nell'abominio? La risposta è scontata, ma dire che è un abominio, per il mondo, è omofobia mentre ammettere l'abominio è civiltà! Ma dove siamo arrivati? In Sodoma e Gomorra non era previsto il matrimonio fra persone dello stesso sesso, fra "cristiani" si. Da queste parti siamo veramente cristiani? |
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27-01-2016, 00.03.18 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Credere, come si fa?
** scritto da giuscip1946:
Citazione:
...di niente, dovere e piacere!! Pace&Bene |
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23-02-2016, 23.20.31 | #27 |
prof
Data registrazione: 28-05-2011
Messaggi: 221
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Riferimento: Credere, come si fa?
A coloro che dicono di "non credere" o "non essere credente", dico: ma a cosa esattamente non credi? Non credi in un Ente Supremo? , non credi alle sovrastrutture religiose che sostengono questo Ente Supremo?, non credi alle parole ritenute provenienti dall'Ente Supremo? o, infine, non credi alla così detta "esistenza" del'Ente Supremo medesimo?
Se partiamo dall'ultima eventualità sono costretto a precisare che una eventuale "esistenza", se riferita a un Dio, in quanto entità non certamente oggettiva (= materiale) ma, al contrario, interiore all'IO, siamo di fronte ad una Entità assolutamente spirituale, quindi, intimamente connessa e consustanziale con l'IO e che nessuna bilancia, o lente, o altro strumento materiale, potrà provarne l'"esistenza" immateriale, quindi, nemmeno la sua "non verità". Circa la penultima domanda, quella di non credere alle parole dell'Ente supremo in ipotesi, che nel caso del cristianesimo sarebbero le parole di Gesù nel vangelo; il nostro interlocutore, che si dice "non essere credente", non dovrebbe offendersi al sentirsi indirettamente o direttamente incolpato di non essere una persona buona e onesta, che non odia e non fa danno a nessuno, e che, soprattutto, di essere incapace di amare il suo prossimo -un vero depravato- e che di tutto questo se ne fa, oltre tutto, vanto! Sono partito col rispondere dalle due ultime domande poste ad un sedicente "non credente" perché così si rende di fatto inutile proseguire nell'analizzare e rispondere alle altre. Concludo consigliando questo sfortunatissimo individuo, di non usare mai più l'infelice affermazione di essere "non credente e di scegliersi una diversa e meno depravante qualificazione. |