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27-06-2015, 18.28.46 | #4 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 30-01-2014
Messaggi: 189
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Buongiorno Sariputra e Iano,
la questione se sia possibile o meno non attaccarsi a nulla potrebbe essere vista (anche, non solo) dall’altra parte… ovvero se non siano invero gli eventi (le cose) ad attaccarsi a noi. Andando sul concreto, prendiamo un episodio - ad alto impatto emotivo – (tratto dalla quotidianità, che propone ininterrottamente una tristemente abbondante scelta…), quale l’atto terroristico in Tunisia. Le conseguenze di quell’atto in termini politici, economici (per il Pil del paese) ecc. sono del tutto evidenti… e quelle sulla coscienza/mente dell’uomo? Non avvertite, come me e molti, l’ispessirsi di quella coltre (di odio… quale altra parola?) sopra le nostre teste? Atto dopo atto, orrore dopo orrore… possono la fantomatica mente e l’ancor più fantomatico “io” non venir lambiti dal vortice dell’acqua (… il mondo e i suoi eventi) dove son del tutto immersi? Ho gran rispetto per ogni cammino che dia all’uomo almeno la speranza di bere un domani un’acqua che non sia quella cui è costretto, volente o nolente, a bere. Siam come pesci in un grande acquario, colà troviamo il nutrimento ed emettiamo i nostri rifiuti. Ci son certo zone, tra le alghe abbarbicate alle rocce del fondo, che son più limpide, ed è del tutto comprensibile voler soggiornar in quelle… ma l’acqua è una sola, viene e va nelle nostre branchie e nel nostro corpo. Nell’approfondire uno stato (mentale) di distacco dal mondo, dalle nostre stesse aspettative e desideri… possiamo interrompere il vitale flusso dell’acqua? Pian piano qualcuno giunge ad averne bisogno in quantità sempre minori e poiché in quell’acqua è disciolto il dolore dell’esistenza e l’imprescindibile meccanismo del divenire, ecco che se ne sentono distanti, indubbiamente con gran sollievo. Una risposta valida al par delle altre, al pari di tutte. Per tanti è una disciplina, per altri una scommessa (come quella di Pascal, ricordata da Freedom) e altri ancora una via di conoscenza. Per la maggior parte, come comparse in un film, la velocità della pellicola se li porta via senza permetter loro di lasciar se non una piccola traccia, senza neppur aver avuto il tempo di considerare il miracolo dell’esistenza. Ma la pellicola, un altro modo di veder quell’acqua, non permetterà che alcuno di quei fotogrammi vada perso, come non permetterà che una sola di quelle immagini (un uomo, ad esempio) decida da sé se continuar a partecipar al film o abbandonarlo. un saluto |
27-06-2015, 20.32.16 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Non attaccarsi a niente. Secondo me significa uscire dalla propria individualità, dai confini del proprio ego, per riconoscersi parte di un unico universo, riconoscersi nella sua immensità, laddove tutti i nostri turbamenti diventano talmente piccoli da mostrarsi irrilevanti. Significa non considerare nessuna cosa più importante di un altra, acquisire l'equità, non preferire niente a niente, accettare tutto incondizionamente. Significa insomma elevarsi dalle piccolezze umane, dalle costrizioni del corpo, dai veleni che sorgono dall'invidia, dall'ambizione, dalla paura. Significa non attarsi ad altro che a quello stato di libertà che si prova quando non ci si sente attaccati a niente.
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27-06-2015, 22.02.06 | #6 | ||
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
Citazione:
Il rischio, al nostro livello (perlomeno al mio ), è di fingere un distacco che non è per nulla autentico. Inscenare una commedia che alla prima sciocchezza occorsa nel momento sbagliato.......crolla rovinosamente. Per farla breve penso che a noi, pellegrini smarriti in questa epoca ingenerosa di ideali, sia riservata l'opzione di scegliere tra cose a cui valga la pena attaccarsi e cose a cui non valga la pena. E' già qualcosa. Anche se l'afflato del nostro spirito desidera ben altro....... |
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29-06-2015, 18.08.38 | #7 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
ciao Sariputra, Il Distacco / la separazione è' uno delle varie cause della sofferenza evidenziate dal grande D' Oriente, il Risvegliato. Non " sapendo / non conoscendo / e quindi " ignorando " la realta' del TUTTO.. ci si attacca a persone e a cose, convinti della loro " permanenza " - Solo quando poi la realta' dimostrera' la " certezza " che TUTTO è transitorio / impermanente, amara è l' illusione. Da qui la sofferenza..ecc.. Ora proprio nella dottrina delle 4 Nobili verita' - cosi' riporta: - .. nascita / vecchiaia / malattia / morte è dolore, - l' unione da cio che NON si ama / la SEPARAZIONE da cio' che si ama è dolore..eccc... - Questa la Nobile verita' sulla " cessazione " del dolore : l' eliminazione dalle brame tramite l' annullamento dei desideri il DISTACCO assoluto da cio' che si desidera...eccc... Sarebbe pertanto utile "" prepararsi "" ( tramite la conoscenza della dottrina ) che l' " attacamento " ai beni e alle persone ( quelle che "amiamo ") è passeggero poichè " inevitabile " avverra' la relativa separazione. " Consapevoli " quindi che non solo è TUTTO quanto ci circonda MA anche il nostro effimero, illusorio IO - anch' esso destinato alla dissoluzione. Inizialmente ( almeno parlo per me.. ) trovavo questa massima alquanto difficile, anzi difficilissima da accettare. Ma piano piano mi sono convinto della straordinaria efficacia di questa Nobile verita'. In particolare quello che mi ha colpito è la dissoluzione / involuzione della nostra "essenza" - del nostro corpo ( il Tarso la definiva tenda ).. a cui tremendamente teniamo. Ebbene efficace è stata l' esortazione dell' Illuminato - ovvero quella sua raccomandazione ai monaci di frequentare i cimiteri.. e vedere, con i loro occhi, la decomposizione / scomposizione dei corpi. Quanto sia utile constatare quel loro terrificante disfacimento, lo sfacelo, la massima degradazione che rende irriconoscibile, quel che un tempo "era vivente" - un "soggetto" in grado di parlare, mangiare, muoversi, camminare, fare, costruire, disegnare, cantare..ecc... ora E' "oggetto" - Infatti nel suo tempo non tutti potevano permettersi la cremazione.. e quindi il corpo di questi "" sfortunati " veniva "" gettato "" in appositi campi, la Natura provvedeva... Puo' sembrare macabro, eppure questo genere di discorsi si "evitano" per non essere "" turbati "" - Che illusione ! Non sappiamo se stasera dormiremo nel letto di casa "" nostra "". Nostra ? Ma cosa è "" nostro / cosa è mio "" ?? NULLA ! A tal proposito riprendo l' insuperabile Qoelet: - L' uomo NON conosce la sua ora - simile ai pesci presi nella rete fatale, egli ( il fantoccio di fango vivente ) si sorprende, allorquando una sventura - ALL' IMPROVVISO - si abbatte su di lui !! Questa è la consapevolezza: in ogni istante "" potrebbe verificarsi " la fatale separazione da quaggiu'. E a seguito del " distacco " la mia casa ( i miei averi, la mia famiglia .. ) ?? Piu' nulla ! Sublime Qoelet con quel veritiero passo: - NUDO sono uscito dal grembo e come tale ritornero' da dove sono venuto / SENZA portare con me NULLA delle mie fatiche.. sotto il sole !! Questa E' la certezza ! - e non esiste un " dio " che possa " modificare / attenuare / ribaltare.. questa " Verita' assoluta " - Molte volte mi reco nelle camere mortuarie delle Molinette ( grande ospedale di Torino ), e sosto in raccoglimento di fianco a " delle " bare. Momenti di profonda riflessione... vedendo quelle salme / rigide / pallide / immobili / inespressive. Pur sapendo che non ho conosciuto in vita "" quella "" persona - purtuttavia - penso / medito all' inevitabile scomposizione / involuzione di quello che " egli era ": - Un individuo, con una sua storia, i suoi dolori, le sue illusorie gioie e soddisfazioni, il suo bagaglio di conoscenze.. eccc. Che è / cosa rimane di tutto questo ? Piu' Nulla ! Rifletto che cosi' sara' anche per me (!) - dopo la fatidica " separazione " / la mia carcassa sara' decomposta / distrutta / sbriciolata / disintegrata / dissolta / annullata / scomparsa.. da questo fottuto mondo, cancellando cosi' la mia assurda esistenza.. per andare nell' eterna dimora, ritornare e ritrovare finalmente la Pace suprema, ( la polvere ) - il sacro Nulla. - Ritornero' Natura.. dove GIA' dormivo beato e tranquillo - prima di essere stato ( senza il mio consenso e a mia insaputa ) gettato in questa infernale esistenza. Poeticamente vien detto: ogni nascita è un magnifico dono del Dio Monoteista ! Ma a CHI questo Dio biblico ( se mai esiste.. ) elargirebbe questo Suo " stupendo " dono ? ai genitori ? allo stesso nascituro ? Questa frase fatta.. in verita' nasconde la tragedia dell' esistenza - ove primeggiano : - gli affanni senza fine, la sofferenza, le lacrime...eecc.. E POI per cosa ?? La vera tragedia del vivere terminera' SOLO con la "" separazione "" da questo maledetto mondo.. per ritornare come si era: NULLA - |
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29-06-2015, 21.39.24 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
Non trovo affatto macabre le cose da te descritte, semmai vi vedo la saggezza di vivere guardando avanti a ciò che ci aspetta, quello che nell'antichità era chiamato l'esercizio spirituale della praemeditatio malorum. |
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30-06-2015, 17.37.34 | #9 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
Si CVC, hai ragione. Non ho citato gli stoici e gli epucurei .. essendo " nella spiritualita' "" - Condivido ( ovviamente ) la frase di Epitteto che hai postato. |
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01-07-2015, 10.11.57 | #10 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
** scritto da CVC.
Citazione:
Ma più che saggezza, l'esercitarsi mentalmente a qualcosa che possa accadere di sgradevole o indesiderato, penso che sia prudenza. La saggezza sarà direttamente proporzionale solo nella maniera con la quale risponderemo e affronteremo quel disagio o quel che sia una volta successo. E' lì che si tasta se siamo davvero forniti di saggezza o di stoicismo. -------------------------------------------------------------------------------------------- ** scritto da sebastianb: Citazione:
Ma Dio non modifica le impostazione del suo videogioco, siamo noi che dobbiamo decidere se questa: "E' la certezza", è volontà divina o evento casuale. Questa Verità assoluta che tu giustamente precisi: nascere e morire per forza misteriosa, è l'elemento oggettivo che conduce obbligatoriamente ognuno a prendere una posizione nella propria storia esistenziale e socio-comunitaria. Non c'è niente da ribaltare, anzi è proprio per colpa di chi c'ha provato a voler impugnare il jojstick e modificare le regole che: "Il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio. Ma so anche che un'unica sorte è riservata a tutt'e due". - (Ec 2, 14) In tutta sincerità, da quando mi sono ri-convertito, se non se ne parla esplicitamente, o se non l'incontro nel leggere riflessioni come la tua, della Morte, e del fatto che anche io debba sperimentare questo evento, neanche me ne ricordo, anzi è proprio e specialmente l'eccelso Ecclesiaste che spiega perfettamente quel che oggi inspiegabilmente vivo e riconosco: "Ecco quello che ho concluso: è meglio mangiare e bere e godere dei beni in ogni fatica durata sotto il sole, nei pochi giorni di vita che Dio gli dà: è questa la sua sorte. Ogni uomo, a cui Dio concede ricchezze e beni, ha anche facoltà di goderli e prendersene la sua parte e di godere delle sue fatiche: anche questo è dono di Dio. Egli non penserà infatti molto ai giorni della sua vita, poiché Dio lo tiene occupato con la gioia del suo cuore". - (Ec 5, 17-19) ...l'unica fatica è farsi coccolare! Pace&Bene |
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