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01-07-2015, 20.25.47 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
** scritto da sebastianb:
Citazione:
Tutto ciò che è sperimentabile in questo "mondo" è finito, poiché l'Aldilà non si sa se esiste o se non esiste, ci si può solo scommettere la propria vita. Pace&Bene |
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02-07-2015, 12.02.47 | #13 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
Speriamo solo che, se dovesse esistere un aldilà sperimentabile come affermi, non sia solo la continuazione di questo povero Io fragile ed illusorio, ma qualcosa un po' più...come dire..."sostanzioso"!! "Qualcosa" di cui possiamo non attaccarci. |
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02-07-2015, 23.36.37 | #14 | |
osservatore
Data registrazione: 24-09-2007
Messaggi: 362
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
In ogni caso i credenti che risorgeranno.. NON dovrebbero avere la "" consapevolezza "" di quaggiu' ! La loro entita' "" dovrebbe "" essere come quella " angelica " - Questo almeno è quanto " avrebbe " espresso il Gesu' terreno - vedi a tal proposito i passi di Matteo ( capitolo 22 ) e/o Luca ( capitolo 20 ) ... quella donna che avrebbe sposato ben 7 mariti... ma con nessuno di essi ella andrrebbe nella vita futura.. proprio perchè NON esisterebbero i "" LEGAMI "" tipici umani.. nostrani !! |
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03-07-2015, 09.32.12 | #15 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
** scritto da Sariputra:
Citazione:
Sull'Aldilà possiamo solo concepire e possedere idee personali noumeniche - l'importante è avere fede che esiste, altrimenti è inutile discutere sul senso della vita, poiché sarebbe semplicemente quello indicato dai modelli come Vasco Rossi, Renzi, la signora Hack e Berlusconi - ma è sul Paradiso già vivibile e sperimentabile nel pianeta Terra che l'Io, il vero Io già prende sostanza, se ci si attiene ai decreti divini non facili da seguire ma alla portata di tutti. ------------------------------------------------------------------------------------------------- ** scritto da sebastianb: Citazione:
Certamente che incontreremo una natura angelica, la perfezione della creatura, ma non penso che saremo totalmente inconsapevoli del nostro percorso "quaggiù", poiché è grazie o purtroppo ad esso che saremo o non saremo angeli. Inoltre (per chi ci crede!) le anime già defunte sono costantemente in contatto con gli esseri umani, e viceversa, quindi qualche connessione non solo noumenica c'è. Sul fatto dei legami umani nostrani, oltre alla Parola di Dio, penso che bisogni riflettere alla circostanza che siamo tutti discendenti di un primo nucleo, maschio e femmina, procreatore, e che quindi, ritornando indietro nel tempo, anche il nonno del nonno di mio nonno è un mio parente stretto, quindi tutti ci ritroveremmo davvero fratelli e sorelle, e sarebbe ancora più drammatico riconoscere quel fratello, quella sorella o peggio ancora quel figlio o quella mamma, che non avendo voluto farcela, soffrire nella dimensione denominata Inferno. Ecco perché, forse, nell'Aldilà saremo fratelli e sorelle nella luce del Padre, ma senza più i legami tipici umani. Pace&Bene |
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04-07-2015, 01.54.55 | #16 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2015
Messaggi: 43
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Citazione:
Citazione:
Penso che nessuno,qualunque sia la religone che professi, sia immune da ciò che affermi. Ma quello che tu vedi come il difetto di ognuno di noi,di cucirsi la religione addosso come fosse un abito su misura,travisandone le leggi,potrebbe essere visto come una virtù di quelle religione che mostrano un carattere universale. Mi verrebbe infatti difficile non pensare a questo carattere come una virtù. Comunque è vero. Non tutti invecchiano bene imparando dall'esperienza, riuscendo così a non vedere il positivo che la vecchiaia regala,e che controbilancia perfettamente ciò che ci sottrae.. |
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04-07-2015, 21.33.50 | #17 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
L'attaccamento è una forma di dolore. L'amore stesso è una forma di attaccamento che, in tante persone, è superiore persino a quello che riservano a se stesse. Può esserci un amore privo del senso di possesso ? Un amore non egoistico? Se ami una persona e la vedi soffrire, non soffri pure tu ? A volte, come nel caso di un genitore verso un figlio, questa sofferenza è superiore a quella che il soggetto stesso vive. Penso ai genitori di un bimbo disabile, o con gravi handicap mentali, il livello di consapevolezza unita all'amore non diventa un terribile, insopportabile dolore ? Ne conosco che si rifugiano in Dio e sperano che la sofferenza del figlio contribuisca , insieme al dolore del Cristo, a salvare il mondo. Ma hanno visi tirati, pallidi. I sorrisi sono difficili, a volte artificiali. Capisci che sotto le varie consolazioni in realtà l'amore per il figlio ha creato un abisso di sofferenza dolente. A volte diventano, a ragione, dei cinici. Solo per tentar di sopravvivere al dolore.
Uno mi ha detto, un mio caro amico, che bisogna costruirsi degli spazi propri e continuare a vivere. Prendersi del tempo per se stessi. Ma quando è solo con se stesso ...ecco il dolore, ancora. Anche le cose più belle diventano dolore nel corso della vita ? Qualche giorno fa mi sono capitate per le mani vecchie foto ( le vecchie foto sarebbero da abolire) di vacanze estive con i miei. C'era mia madre, sorridente...preparava panini. Mia madre ora è quasi un vegetale. La demenza l'ha completamente distrutta. La dolcezza dei ricordi di quelle belle giornate passate assieme si è tramutata in un baleno in un dolore profondo, proprio al centro dell'essere ( o dell'Io illusorio ), cupo, assoluto. Aver vissuto giornate di gioia si trasforma, nel ricordo, in dolore. Per questo Buddha afferma che in definitiva è il dolore che appare , il dolore che cessa. Ogni cosa sembra dolore in formazione. Anche la gioia... Il giovane sacerdote del paese si arrabbia sempre con i parrocchiani perché...non sorridono a messa. Non capisce perché non sono inondati dalla gioia che lui prova nella fede in Cristo. Non possono essere testimoni tristi della buona novella. Ma la fede non riduce il dolore, forse, in qualche caso, lo aumenta pure (Teresa di Lisieaux insegna). Preghi e speri ma la sofferenza è sempre con te. E la tua mente vaga , anche durante i riti religiosi, e i volti delle persone amate che soffrono sono sempre davanti. Ben prima del tabernacolo. Il dolore è ospite della penombra e si innalza con il fumo delle candele sugli altari. E allora, se tutto è dolore infine, non sorge lenta la domanda delle domande...se tutta la Creazione geme non è che il Senza Nome sia Lui stesso...dolore? E che il dolore non sia infine che la modalità d'essere dell'Amore ? |
06-07-2015, 09.36.08 | #18 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
** scritto da Sariputra:
Citazione:
E' questa la buona battaglia per cui siamo nati: riuscire ad amare privi del senso di possesso, sperimentare e vivere l'amore non egoistico, come se fossimo Dio. Ogni altro sentimento d'amore è prettamente umano e terrestre. Citazione:
Forse è possibile cogliere spunti di riflessione sul dolore dalla seconda lettura (Dio-incidenza?!?!) di ieri: "...Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte..." - (2Cor 12, 7-10) Mi permetto di aggiungere (visto che questo discernimento verso il senso del dolore &affini vige già da 2000 anni), così come suggerisce continuamente, ripetutamente, a ogni piè sospinto Papa Francesco, che un cristiano triste non è un cristiano, quindi, mi dispiace, ma queste persone di cui parli con visi tirati e pallidi, a volte cinici, che sopravvivono al dolore o che non ridono a Messa, non si sono né rifugiati, né sperano nel Dio quale padre di Gesù. Qualsiasi altra cosa ma non Lui, poiché come spiega San Paolo con quel Dio la mortificazione diventa santità, il sangue versato si trasforma in redenzione e il dolore diviene amore. Pace&Bene |
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06-07-2015, 21.14.02 | #19 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 28-05-2015
Messaggi: 43
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Citazione:
Questa fase in se è fantastica,tanto che ci si è fatta su una dottrina su come raggiungere quello stato. Naturalmente ho schematizzato troppo. In qualunque momento della vita intravediamo quello stato,ed è quello stato che ci aiuta a superare i momenti in cui la macchina si inceppa.Credo che bisogna far pace con quella macchina che siamo,finché lo siamo,senza rimpiangerla dopo,quando non lo saremo più.Pensare che le cose che succedono a noi sono speciali può avere perfino un senso,ma quando i circuiti si sovraccaricano è utile ricordarsi che così non è. |
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09-07-2015, 14.28.45 | #20 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Niente a cui attaccarsi
Lucedistella interrogò Nonessere:"Maestro, esistete o non esistete?".
Lucedistella non ebbe risposta, e guardò fissamente la sembianza di Nonessere: era un profondo vuoto. Guardò il giorno intiero; non vide nulla. Ascoltò; non udì nulla. Volle abbracciarlo; non strinse nulla. Disse Lucedistella: " Questa è perfezione! Chi può raggiungerla?". Ciuang Tze |