Ospite abituale
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Io Accuso!
TITOLO: I danni provocati dal Concilio Vaticano II...
TESTO:
Oggi più che mai vediamo i frutti del concilio: la fede soppiantata dalla credenza universale indefinita in un Essere supremo, la speranza soppiantata dalla certezza della redenzione universale incondizionata, la carità soppiantata dalla filantropia, svuotata dal desiderio di dare alle anime la verità e la grazia del Cristo per la loro salvezza.
L'ubbidienza al Papa (quando fa comodo) è stata elevata al grado di virtù suprema, quasi unica. Il Papa così è divenuto un seduttore, e Gesù Cristo viene pregato di non farsi troppo sentire. Molti darebbero la loro vita per questo Papa, ma quanti sono pronti a darla per Cristo? Quanti martiri potrebbero produrre l'ecumenismo e lo spirito di Assisi?
Tutti questi sono i frutti del Concilio vaticano II e del suo culto per la "novità": una nuova Chiesa è nata, battezzata "Chiesa conciliare", con una nuova coscienza di se stessa, della sua natura, della sua relazione con Gesù Cristo, magari privilegiata ma non unica, dei suoi rapporti con la società umana e le altre "religioni", del suo governo e del suo magistero, della Bibbia e della Tradizione, della liturgia e della preghiera, del diritto canonico, dell'autorità e dell'ubbidienza, dell'episcopato e del suo potere, del sacerdozio e del laicato, del matrimonio e dei suoi fini, della vita religiosa, della fede e della carità, e perfino della santità dopo che è stato dichiarato beato il Papa "buono" del Concilio.
Tutto è stato "rinnovato", cioè rovinato.
Oggi più che mai vediamo i frutti del Concilio, frutti avvelenati, che conducono la società, le famiglie, gli individui, alla morte spirituale, morale, ed anche fisica. Da quando si parla sempre ed unicamente di pace, da quando si fanno riunioni di ogni genere per "pregare" per la pace, le rovine e le guerre si accumulano come non mai nel passato.
I falsi dogmi della Contro - Rivelazione (libertà, uguaglianza, fraternità) hanno schiacciato ogni germe di speranza. Il mondo e la Chiesa sono stati presi dal grande movimento della menzogna universale, che vorrebbe farci credere in un nuovo paradiso terrestre, più bello di quello perduto.
Oggi , i segni sono sui muri "Mane. Tecel. Fares. Contato, pesato, spezzato". (Dan. 5).
Dio ha computato il regno del Concilio; l'ha pesato e trovato deficiente, e il suo regno sarà diviso. Il Concilio non ha seminato che rovine e divisioni.
Quarant'anni dopo la sua solenne apertura, l'11 ottobre 1962, il momento è venuto del suo processo. Il Concilio va giudicato.
Accuso il Concilio: oggi, i testi di nuovo pubblicati sotto lo stesso titolo del '76 non sono più provocatorii. Sembrerebbero, invece, profezie di quanto viviamo oggi. Costituiscono forse l'atto di accusa più preciso del Concilio, formulato pubblicamente dinanzi a tutto l'episcopato dal '62 al '65, mentre si compiva il peccato di cui ogni cattolico può chiedere oggi ragione e giustizia. Il Concilio non ha voluto riconoscere nella voce di mons. Lefebvre quella della fedeltà: "su questo t'ascolteremo un'altra volta" (Atti 17, 32): era già incantato dalla voce delle sirene del mondo e della "modernità".
Nel frattempo, le accuse (ribelle, orgoglioso, antipapa, matto) e le condanne (sospensione a divinis, scomunica) sono piovute sul Vescovo cattolico. Il 25 marzo 1991 Dio stesso ne ha giudicato la fedeltà.
Oggi è dovere delle vittime del Concilio chiedere giustizia e riparazione. Ogni cattolico che ama la Chiesa, che vuole salvare la propria fede, la sua carità e la sua speranza, deve chiedere il processo del Concilio.
Accuso il Concilio di complicità con lo spirito della Rivoluzione, della massoneria, della Sinagoga e del comunismo, la cui condanna non è stata rinnovata, malgrado la richiesta di più di 450 Padri!
Accuso il Concilio di aver consegnato Pietro a Nerone, la Chiesa alla rivoluzione; di aver sconfessato i martiri di tutta la storia della Chiesa fino a quelli della rivoluzione e del comunismo.
Accuso il Concilio di aver preferito la "sola Scrittura" dei protestanti, alla "Scrittura della Tradizione" dei cattolici; di far camminare Gesù Cristo di pari passo con Lutero, Buddha, Maometto ecc.
Accuso il Concilio di aver prodotto una liturgia impoverita, che non raggiunge nemmeno la maestà delle cerimonie militari, civili, nazionali o internazionali e perfino sportive, una liturgia del corpo e del battimano, nella quale il Cristo non ha niente da dire e deve eclissarsi.
Accuso il Concilio di aver fermato lo slancio missionario della carità; di avergli sostituito un umanitarismo universale che sa nutrire e curare i soli corpi, senza nutrire e curare le anime con la grazia della fede.
Accuso il Concilio di aver voluto trasformare la Chiesa in un ONU religiosa senza dogmi né gerarchia né regole per lo spirito, e che, sotto pretesto di libertà e dignità umana, ricondurrà nel mondo, se questo pretesto di libertà fosse possibile, il regno legale dell'inganno e della forza.
Accuso il Concilio di aver prodotto un clero devitalizzato, diminuito, laicizzato, imborghesito, talvolta corrotto, che non vuole più celebrare il sacrificio della Redenzione, e preferisce celebrare la parola o la comunità (sic!).
Accuso il Concilio di lasciare la gente nell'ignoranza invece di portarla a conoscere la verità.
Accuso il Concilio di non aver amato la Chiesa Cattolica, della quale non ha voluto riaffermare l'identità con la Chiesa di Cristo, né la necessità per la salvezza, rinunciando ad attrarre nel suo seno gli uomini vittime dell'errore e dell'ignoranza.
Accuso il Concilio di non aver amato gli uomini, preferendo piacere loro con parole fiacche e sdolcinate anziché dare loro parole di verità per la loro felicità eterna.
Accuso il Concilio di non avere amato la Madonna, appena accettata come "Mater Ecclesiae", ma non ammessa come "Mediatrice di ogni grazia".
Aperto da Giovanni XXIII l'11 ottobre 1962 e chiuso l'8 dicembre 1965 da Paolo VI, il Concilio oggi va giudicato.
samuele.
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