La vita stessa è catarsi!
vivere è catartico!
poiché ogni esperienza non è che immersione in noi
e come tale, concettualmente parlando, momento di liberazione;
espressione della natura che spinge e muta incessante!
Ma ciò che intendi è forse catarsi come presenza/espressione
di consapevolezza nell'esperienza! Allora beh.. dove c'è tale coscienza
c'è liberazione ma quella più radicale non dell'io ma dall'io!
Per dirla in altri termini: liberazione come
stato d'essere
e non come moto "da.. a", non come moto di allontanamento da qualcosa
o verso un qualcosa, ma come costante di una visione che contempla bene
la dinamica di concatenamento degli eventi, di noi stessi, quindi.
Il vivere la costrizione come scelta volontaria è sempre e comunque
una risposta di non consapevolezza e come tale di sicuro lontano dall'essere liberatoria!
Altro è reputarla -come ogni altra esperienza- portatrice di liberazione;
ma la differenza consta proprio in quella consapevolezza del vedere l'esperienza
non scissa dal totale concatenamento.
Gyta