Perchè è così difficile riconoscere il Risorto?

Persino la Madonna non lo riconobbe: pensava fosse l'ortolano! E qui c'è anche un mistero di ironia non facile a capirsi.

E poi tutti gli altri discepoli non lo riconobbero.

C'è forse qualcosa di importante da comprendere per tutti noi? Qualcosa che ci aiuterebbe moltissimo nella nostra vita di cristiani?

Oggi il vescovo ausiliario (era giornata di cresime) ha così risposto a questa importante, forse decisiva domanda: "perchè siamo sordi e ciechi".

Ma..........in soldoni?

In soldoni se Yam fosse il risorto e scrivesse in questo forum, tu non lo riconosceresti.

edit: scherzi a parte mi piace questo 3d.
Io credo che anche il vescovo e il papa non lo riconoscerebbero presi come sono dalla teologia, dall'ideologia.
A volte morire per risorgere potrebbe significare passare per il barbonaggio e chi non avrebbe dei pregiudizi di fronte ad un barbone che in parole semplici esprime profonde verita'?
Il risveglio della Coscienza non ha nulla a che fare con la teologia, cioe' con la mappa tracciata da chi non ha la reale esperienza di cio' che vorrebbe conoscere.
So che qui siete attaccati all'immagine (immaginaria) di un Gesu' morto sulla croce per salvare l'uomo dal peccato e poi resuscitato e che quasi nessuno si chiede cosa questo voglia dire per ogni uomo, tuttavia si puo' dire che e' necessario morire. Tante volte si e' parlato di questo ma ahime, anche qui ho visto che non c'e' molta comprensione. Eppure ovunque ti giri, nella ricerca delle testimonianze, trovi che qualcosa deve morire ed e' proprio quella parte di noi cieca e sorda. Dopo avviene quella rinascita.
So anche che siete asttaccati all'immagine (immaginaria) di un Gesu' che morto e risorto poi ascende al cielo, con il corpo di Luce (Vajrakaya) dei praticanti degli Yoga piu' elevati dello Dzogh Chen e che pensate che Gesu fosse il figlio di Dio mentre voi siete solo dei comuni mortali, so anche che adesso qualcuno iniziera a citare questo e quello, ecco quello e' proprio l'esser sordi e ciechi e non riconoscere la vera essenza divina che e' in ogni uomo, prima di tutto e di conseguenza, non avendola riconosciuta in se', non la riconosceremo in un altro ecc. ecc.

Se Tu fossi il risorto, dovrei controllare le Tue opere.

Non mi chiuderei alle mie personali conoscenze, dovrei esplorare, accertarmi di quali sono le Tue opere, la Verità non è Assoluta ma si ferma a quello che siamo in grado di comprendere.

"siete attenti alla pagliuzza nell'occhio del fratello ma non alla trave nel vostro"

"solo quando avrete tolto la trave nel vostro potrete levare la pagliuzza da quello del fratello"

"il regno del padre è sparso sulla terra ma voi non sapete riconoscerlo"

Salve e buon giorno!
Siamo ciechi perchè cerchiamo Lazzaro(corpo materiale) non Gesù (corpo celeste) Essi sono intorno a noi claudio!

esattamente a mio sentire
ciao fallible

Per riconoscere il "RISORTO" bisogna essere "SORDI e CIECHI".
Intendo dire che non bisogna cercare il "RISORTO" con gli umani sensi.
Il riconoscimento è riferito all'essenza spirituale, alle opere, non alla fisicità che non può essere, anzi è impossibile, che si ripeta.

Tutti i grandi profeti di Dio, partendo da Noè e fino a Bahà'u'llàh, sono stati "SPECCHI" dello Spirito di Dio, non Dio stesso ma il riflesso dei Suoi attributi e delle Sue perfezioni.

Come può l'uomo riconoscere il risorto? Ogni simile riconosce il suo simile da ciò per riconoscere il Risorto bisogna prima Risorgere.

Per Risorgere l'essere umano deve allontanarsi da tutto ciò che è materiale, liberare la mente da pregiudizzi e fanatismi, ritornare bambino nella propria mente, ed a quel punto iniziare una nuova ricerca con la mente del bambino.
Ricerca non materiale ma spirituale, incontrare gli altri con animo aperto senza le contrapposizioni ideologiche, solo quando si raggiunge questo stadio di liberazione interiore si può vedere col "Terzo Occhio", l'occhio Spirituale.
Con l'OCCHIO SPIRITUALE si RICOSCERA' IL RISORTO.

quindi nella sostanza ti sta dicendo di "aprire il cuore" agli altri dopo aver riconosciuto e unito te stesso

in sostanza "equilibrio" (che è poi l'insegnamento di tutte le "tradizioni")