Citazione:
Originalmente inviato da Lord Kellian
Soffro. Soffro di problemi psicologici. E vado dall'analista. Sono ateo, materialista diciamo e vagamente taoista.
Avrei un paio di domande da farvi. Quando leggo il discorso di SalvatoreR mi sembra abbastanza convincente. Lui dice: io sono semplicemente consapevole di soffrire, non come di qualcosa diverso da me, non come osservatore che osservi il soffrire: esso è parte di me, tutto il “me” sta soffrendo.(...) Finché temerò la sofferenza come qualche “cosa di esterno” io SOFFRO.
Ma aggiunge che "vedendo" la sofferenza, tutto si dissolve. Ecco, scusate, non capisco come possa avvenire. Intendo, si tratta si un discorso psicologico o spirituale? Cioè, dovrei capire qualcosa razionalmente e agire di conseguenza o fare una pratica continua di allenamento su me stesso, sulla mente per raggiungere uno stato energetico o spirituale diverso?
E poi mi son posto il problema ben esemplificato dalle parole di Antares. Lui dice : "Soffriamo quando decidiamo di identificarci con il nostro dolore." Sembra il contrario di quello affermato da SalvatoreR. Però mi convince pure questo! Qual è dunque la differenza fra il "vedere" con comprensione il dolore e l'identificarsi in esso?
Paperapersa dice: "L'uomo soffre perchè si identifica con i suoi desideri, le sue aspettative, i suoi ruoli, il suo corpo." Mimmo: " l'uomo soffre perchè vive inseguendo cio che non è o non ha, piacere, sicurezza, fama, gloria, automistificazione, senza mai vivere con cio che è." Anche qui mi chiedo: come faccio a liberarmi dai desideri? E mi sembra che sia una vasta opzione di risposte "spirituali".
Facendo come esempio il mio caso, io mi immagino spesso di essere un grande disegnatore, acclamato dalla folla. So che non è vero; guardando ciò che ho fatto fin'ora so che devo impegnarmi molto per ottenere un simile risultato. Ma è possibile che questo mi blocchi così tanto da non riuscire più a disegnare e da continuare a soffrire? Se è così, come diavolo faccio a eliminare questo, che più che un desiderio, è un'immagine ossessiva? Ecco, scrivendo, mi viene in mente che forse credo moralmente indegno avere un desiderio del genere, non riesco ad accettarlo come tale, ma lui mi perseguita sotto forma visuale...
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Ciao Lord Kellian.La tua é una richiesta di aiuto e mi sento in dovere di cercare di farti vedere la cosa da un punto di vista alternativo. Cos'é la sofferenza, psicologicamente? Cos'é da un punto di vista delle dinamiche della mente? La sofferenza é data dalla misura dello scontro tra due aspettative contrapposte. Es. Voglio fare più carriera MA non ci riesco. Voglio essere amato da Lei (o Lui) MA non sono corrisposto.Vorrei più salute MA sono malato. Vorrei un mondo migliore MA non c'é o non migliora.
La sofferenza é sempre desiderio non soddisfatto o paura non evitata. Spesso questa "anatomia" del dolore non é evidente ai nostri processi di pensiero, ma
ti garantisco che si tratta di questo.
Tu sogni di essere un grande disegnatore, accalamato dalla folla. Però non é così. In una sola frase hai messo 2 desideri, entrambi non esauditi. E' ovvio che soffri. Ma il punto é: chi stabilisce se sei un grande disegnatore? Il successo della folla? Questo potrebbe solo fare di te un disegnatore popolare, ma non necessariamente GRANDE. Grande lo sarai o lo sei solo in base al valore intrinseco dei tuoi disegni e non dal successo che avranno.
Forse invece ciò che desideri davvero é essere acclamato dalla folla, vero? E perché? Non sei mai stato apprezzato? Perché hai questo desiderio? Ti consideri superiore alla media degli uomini per cui senti che dovresti essere acclamato?
Come vedi sono tutti desideri non realizzati.
La tua sofferenza si dissolverà quando questi tuoi deisderi di affermazione sociale, perderenno d'intensità. Disegna per amore del disegno, per il piacere che ti dà.....e il resto ti verrà dato in aggiunta.(questa é del Vangelo)
Ciao
Elitheo