Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Scienze
Scienze - Ciò che è, e ciò che non è spiegato dalla scienza.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Scienza e Tecnologia


Vecchio 16-08-2006, 16.14.00   #1
Alessandro D'Angelo
dnamercurio
 
L'avatar di Alessandro D'Angelo
 
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
L'ozio è il padre dei vizi?

Gentili amici,
le opinioni in merito all'ozio sono moltissime.
C'è chi pensa che questo faccia bene alla salute, c'è chi crede che sia deleterio,
c'è anche chi crede che non bisogna esagerare e che l'ozio fa bene alla memoria.
E' vero che lo stess non fa bene alla salute, ma è anche vero che un ozio eccessivo, secondo me, arrugginisce il cervello.
Cosa pensate voi?

Saluti a Tutti
Alessandro D'Angelo is offline  
Vecchio 16-08-2006, 17.17.15   #2
iudichetta
Ospite abituale
 
L'avatar di iudichetta
 
Data registrazione: 09-10-2005
Messaggi: 223
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Meglio tenere il cervello sempre occupato. Lo stress fa male, ma oziare non aiuta, anzi ci rende pigri.
iudichetta is offline  
Vecchio 16-08-2006, 19.24.20   #3
Marynella
Ospite
 
Data registrazione: 08-08-2006
Messaggi: 35
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Io credo che la risposta piu' giusta per me, sia sempre nel mezzo.

Se non ci si ferma mai, si perde il contatto con quello che abbiamo dentro. A volte si e' cosi' affaccendati da non accorgerci nemmeno piu' degli altri e di cosa provano loro.
E' come essere su di un treno perennemente in movimento, vediamo il panorama che scorre accanto al finestrino, ma non ci soffermiamo mai a conoscerlo davvero, a scoprirlo, a viverlo e a chiederci "che cosa provo, che effetto mi fa?".

Del resto oziare ci spinge esattamente nella stessa direzione di fuga, si intende oziare impegnare il nostro tempo nel sonnecchiare, guardare la tv, mangiucchiare qualcosa, insomma un NON fare, che in realta' ci porta ugualmente via da quello che abbiamo dentro, e per di piu' da quello che avviene fuori.

E' come essere su di un treno sempre fermo alla stazione, che non parte mai, e noi dentro che facciamo scorrere il tempo a non fare nulla, ma che e' pur sempre un tenerci occupati e lontani dalla vita interiore e con gli altri.

Il tempo deve pur passare no?
Forse la cosa migliore e' trascorrere il tempo della nostra vita impegnandolo sia nel contatto con gli altri, sia nel contatto con noi.
Distraendoci quando ne sentiamo il bisogno e impegnandoci quando e' necessario.
Marynella is offline  
Vecchio 16-08-2006, 20.22.24   #4
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Eppure se seguiamo l'etimologia della parola oziare oltre che stare in riposo, significa stare bene... che strano... chissà perchè si dice che non bisogna fermarsi in uno stato in cui si sta bene....
Quello che consideriamo male (e parlo di salute ora) è già il tentativo che il corpo fa per ritrovare un equilibrio dinamico, e non scordiamoci che si può non stare in ozio senza essere stressati, mentre ci si può stressare oziando
Uno is offline  
Vecchio 16-08-2006, 23.34.16   #5
senzanome
Ospite abituale
 
L'avatar di senzanome
 
Data registrazione: 17-04-2006
Messaggi: 163
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

a me l'idea dell'ozio è sempre piaciuta. il detto secondo me non ha alcun senso. poi, bisogna vedere cosa significa oziare. se per oziare si intende non fare nulla, a me sembra la cosa più bella che possiamo fare, una metafora della vita. cerco di spiegarmi meglio. tutti noi abbiamo una serie di doveri da compiere durante il giorno. la vita spesso si struttura intorno a questi doveri e spesso si perde di vista il fine ultimo che è la vita stessa. oziare per me significa ritagliarmi un po' di tempo per me da impiegare senza fare assolutamente nulla di produttivo. cerco, per esempio, di stare almeno un'ora (il tempo passa così in fretta quando ozio) seduta in un parco a non fare assolutamente nulla, penso in modo rilassato. perché poi c'è da dire che non fare nulla non significa non usare il cervello, anzi.
riflettendo, mi viene in mente un altro detto, chi si ferma è perduto. anche questo per me non ha senso. credo piuttosto che chi si ferma si ritrova.
senzanome is offline  
Vecchio 17-08-2006, 02.03.45   #6
Bige
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 11-06-2006
Messaggi: 114
Lightbulb Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

<L' ozio non è affatto un vuoto; non è l' assenza di attività ma, come sostenevano gli antichi, dovrebbe essere una condizione normale dello spirito.
L' ozio è indispensabile per ricaricarsi, per fare sogni e progetti.
Esso è l' attività più proficua, quella che i tedeschi chiamano TAGTRAUM, sogno di giorno. Il tempo libero della società moderna e di massa è un vuoto assoluto dal quale le persone cercano di uscire con attività eterodirette e forzate.
Le prime vittime di questo stato di cose sono i bambini; crescono in un mondo dove gli adulti sono tutti sono indaffaratissimi, anche quando non avrebbero nulla da fare. Questa super attività è trasmessa dagli adulti ai propri figli. L' etica del lavoro è sicuramente una cosa giusta, ma essa deve essere ben controbilanciata dall' etica dell' ozio.
Oggi perfino un viaggio in treno, che un tempo costituiva un piacevole intervallo per guardare e pensare, è diventato un trillo ininterrotto di suonerie e di gente stressata che sbraita nel telefonino. Una delle assurdità della società contemporanea è che viviamo nell' era della supercomunicazione in cui la potenza dei mezzi a nostra disposizione è inversamente proporzionale al valore di quanto ciascuno di noi ha da dire.
L' arte di conversare con noi stessi è essenziale per la nostra crescita interiore; bisogna anche saper stare da soli perchè è soprattutto nella solitudine che nascono le illuminazioni ed i dubbi che ci rendono liberi>.
Queste sacrosante parole non sono state dette da importanti pensatori o filosofi, ma da mio zio, senz' altro molto di più di un filosofo...
Bige is offline  
Vecchio 17-08-2006, 03.29.58   #7
Weyl
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Citazione:
Originalmente inviato da Marynella
Io credo che la risposta piu' giusta per me, sia sempre nel mezzo.

E' come essere su di un treno perennemente in movimento, vediamo il panorama che scorre accanto al finestrino, ma non ci soffermiamo mai a conoscerlo davvero, a scoprirlo, a viverlo e a chiederci "che cosa provo, che effetto mi fa?".

E' come essere su di un treno sempre fermo alla stazione, che non parte mai, e noi dentro che facciamo scorrere il tempo a non fare nulla, ma che e' pur sempre un tenerci occupati e lontani dalla vita interiore e con gli altri.

.


Come sempre accade, ciò che siamo più autenticamente ci sfugge.
L'ozio flemmatico dei napoletani può essere solamente tributato di infinite lodi.
E bene gliene incolga: dal momento che da quattro secoli tale lode zittisce, per geniale interposizione "razzistica", altre spalle piegate dall'obbligo di una solidarietà livellatrice.
Shhhh...! Nessuno parli... Per carità.
Nessuno osi dire ciò che tutti pensano: in fondo basta dare, dare...
Senza pretese, sia chiaro.
Weyl is offline  
Vecchio 17-08-2006, 12.49.21   #8
Uno
ospite sporadico
 
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Citazione:
Originalmente inviato da Weyl
Come sempre accade, ciò che siamo più autenticamente ci sfugge.
L'ozio flemmatico dei napoletani può essere solamente tributato di infinite lodi.
E bene gliene incolga: dal momento che da quattro secoli tale lode zittisce, per geniale interposizione "razzistica", altre spalle piegate dall'obbligo di una solidarietà livellatrice.
Shhhh...! Nessuno parli... Per carità.
Nessuno osi dire ciò che tutti pensano: in fondo basta dare, dare...
Senza pretese, sia chiaro.

Scusa Weyl se quoto il tuo messaggio, so che non ti piace il mio modo di vedere le cose, però il tuo esempio è perfetto per la discussione.
I Napoletani sembrano oziosi, in realtà non stanno mai fermi... la differenza è che cercano di fare il massimo lavoro (loro godimento intendo) con il minimo sforzo, ed è per questo che non sono ben visti agli occhi di chi vuole dimostrare che fa... a loro non interessa di-mostrare (e hanno ragione)
(parlo del Napoletano "ideale" poi ci sono casi e casi)
Ma non oziano...
L'ozio nella massima intensità è essere morti, si confonde il fatto di avere uno spazio per se stessi con lo staccare da qualsiasi attività.... neanche quando dormiamo (intendo a letto) oziamo veramente... e recuperiamo energie... perchè dovremmo farlo da svegli
Uno is offline  
Vecchio 20-08-2006, 10.29.11   #9
Patri15
Frequentatrice abituale
 
L'avatar di Patri15
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

Chi vive solo per lavorare è un miserabile, chi ozia un rivoluzionario.
Paul Lafargue, genero di Karl Marx scriveva nel suo libro: “Il diritto all’ozio”: “Una strana follia possiede le classi operaie delle nazioni in cui domina la società capitalistica. E’ una follia che porta con sé miserie individuali e sociali che da due secoli stanno torturando la triste umanità. Questa follia è l’amore del lavoro, la passione esiziale del lavoro, spinta sino all’esaurimento delle forze vitali dell’individuo e della sua progenie”.

Il lavoro nobilita il capitalista, il manager, il finanziere e immiserisce il lavoratore dipendente, il precario, il cococo che assomiglia sempre più a una bestia in gabbia. Una bestia che deve sviluppare enormi quantità di lavoro per rimanere in vita.

Prendete la vostra ora di noia quotidiana, senza fare nulla, guardando fuori dalla finestra o il soffitto. E’ la vostra ora d’aria, quella che viene concessa anche ai carcerati. Insegnatela ai vostri figli, spiegategli che non far niente, non avere nessuno che ti dica cosa devi fare è importante. L’ozio è il padre e la madre di tutte le idee migliori. Andrebbe insegnato a scuola, come ora di meditazione. Siamo dentro a un meccanismo che ci impedisce di pensare, un tapis roulant dalla culla alla tomba.
Fermi! Fatelo adesso: non fate nulla.

Dal libro uscito in questi giorni I “L’ozio come stile di vita” di Tom Hodgkinson.
Patri15 is offline  
Vecchio 24-08-2006, 09.50.08   #10
Marynella
Ospite
 
Data registrazione: 08-08-2006
Messaggi: 35
Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?

scusate ma siccome sono una Napoletana...mi sento chiamata in causa...

I Napoletani, non oziano. Fuggono con il sorriso, alla miseria.
Ci sono persone in questa citta' che si spaccano la schiena, che cercano di fare del loro meglio, che crescono 5 figli a famiglia (ma il calo delle nascite e' un'illusione ottica??) e corrono ovunque...
Il problema e' che siamo disorganizzati, disordinati, poco disciplinati, poco consapevoli di poter conquistare e meritare una dignita' molto diversa.
Ci si spacca la schiena per le briciole, ed e' un faticare dispendioso e inutile secondo me, perche' non valorizza lo sforzo e lo scopo.

Certo poi ci sono quelli che "napoletanizzano"....quell i che "e pigliate na' tazzulelle e' cafe'"....ma sono pantomime...sono caricature deprimenti, maschere polverose di una Napoli che comincia ad essere stufa di mandolini e pizze...

Lo dico per mia opinione ma anche perche' in questa citta' ci vivo e percepisco l'aria che si respira.

L'ozio? Dubito che fuggire sempre alla paura della miseria si possa definire ozio.
Anche se si fugge con l'allegria, con la maschera di un pulcinella stanco.

L'ozio dovrebbe essere un momento della giornata in cui ci si abbandona al piacevole far nulla, senza alcun senso di colpa, senza pensieri, senza pretese....il problema e' che se diventa vizio, se diventa modus vivendi, allora si trasforma in "abbandono" di noi stessi, secondo me, e non godimento sano...

Propagandiamo un' ora di ozio al giorno...ma se poi diventa regola...che ozio e'?? Diventa un ozio programmato, da infilare nell'agenda come altre attivita'...e il sapore proibito di questo "vizio" e' quello di doverselo rubare mentre il resto del mondo corre corre corre
Marynella is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it