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24-08-2006, 11.47.25 | #11 |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Marynella, conosco abbastanza bene Napoli per averci vissuto una estate.
E' una città frenetica, e può sembrare strano parlare di ozio, dove c'è tanto movimento. Senza offenderti però, e facendo un discorso in generale, a me Napoli, bellissima città, patria di artisti, filosofi ineguagliabili, di monumenti sconosciuti ai più, ecc.. sembra la rappresentazione del CAOS. Stupendo farci la turista, difficilissimo viverci. Se l'attività non porta ad una realizzazione concreta, in fondo ... a che serve? Ad illudersi forse. Ma certo ci sono persone che lavorano intensamente. La discussione verte sull'ozio perchè credo che sia spesso necessario. Un distacco dal frenetico, dal sistema caotico che viene imposto dal mondo del lavoro, dalla sopravvivenza. Si vedono le cose meglio, staccando un po' Comunque associare Napoli all'ozio è davvero difficile, anche con tutta la fantasia inimagginabile. Sto leggendo Gomorra di Saviano: la mia tendenza educativa mi porterebbe a consigliarne la lettura a tutti gli amici di questo forum. Credo che l'autore sia stato molto coraggioso (forse non ha oziato) Riporto una delle ultime frasi: “ Sono nato in terra di camorra, nel luogo con più morti ammazzati d’Europa, nel territorio dove la ferocia è annodata agli affari, dove niente ha valore se non genera potere. Dove tutto ha il sapore di una battaglia finale. Sembrava impossibile avere un momento di pace, non vivere sempre all’interno di una guerra dove ogni gesto può divenire un cedimento, dove ogni necessità si trasformava in debolezza, dove tutto devi conquistarlo strappando la carne all’osso,. In terra di camorra, combattere i clan non è lotta di classe, affermazione del diritto, riappropriazione della cittadinanza. Non è la presa di coscienza del proprio onore, la tutela del proprio orgoglio. E’ qualcosa di più essenziale, di ferocemente carnale. In terra di camorra conoscere i meccanismi dell’affermazione dei clan, le loro cinetiche d’estrazione, i loro investimenti, significa capire come funziona il proprio tempo in ogni misura e non soltanto nel perimetro geografico della propria terra. Porsi contro i clan diventa una guerra per la sopravvivenza, come se l’esistenza stessa, il cibo che mangi, le labbra che baci, la musica che ascolti, le pagine che leggi non riuscissero a concederti il senso della vita, ma solo quello della sopravvivenza. E così conoscere non è più una traccia d’impegno morale. Sapere, capire, diviene una necessità. L’unica possibile per considerarsi ancora degli uomini degni di respirare. Nota del webmaster aggiungo la scheda del libro di Roberto Saviano Gomorra. Viaggio nell'impero economico e nel sogno di dominio della camorra |
25-08-2006, 19.46.01 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 08-08-2006
Messaggi: 35
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Non mi offendo affatto Patri15...ho affermato anche io che a noi Napoletani manca il senso della disciplina, l'organizzazione e sopratutto viviamo nella convinzione "che tanto qualunque cosa fai non ce la puoi fare, quindi canta che ti passa"...e io lo trovo insano...per non dire frustrante.
Forse un giorno quando avremo toccato veramente il fondo, daremo un colpo di reni alla nostra volonta', al nostro amor proprio, e chissa'..... In ogni caso l'ozio se non lo "rubo" al caos delle mie giornate...non ha sapore! |
09-09-2006, 08.42.59 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Conosco una persona a me molto vicina che è un cultore dell'ozio.......
eppure oziando ha avuto le migliori idee creative, ha recuperato energie, rende meglio nella sua attività.... ma è anche un grande lavoratore e ha dato il meglio di sè quando c'era da impegnarsi..... Equilibrio è sempre la parola magica ma purtroppo non è di facile applicazione... Se non sei tu a dirigere te stesso puoi diventare o un iperattivo sempre immerso nel "fare" a qualunque costo (a volte per non pensare alle cose veramente importanti) o un pigro che non dà una mano neanche a sè stesso......(pensa un pò se la dà al prossimo) e da padrone delle tue energie divieni vittima di un vizio...... |
06-11-2006, 17.47.20 | #16 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 06-11-2006
Messaggi: 2
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Ho un’amica che nell’ozio vive una non vita, bloccata com’è nell’azione da una profonda pigrizia, non riesco a sbloccarla, forse si arriva ad un punto dove non si è più interessati alla propria esistenza, si vorrebbe rivoluzionarla, ma non se ne ha più la forza spirituale, a questo punto l’ozio non è più benefico come un’ora d’aria.. assume la forma di patologia, questa mia amica è di Napoli. Sono sensibile alle tematiche su questa città, perché vessata da mille luoghi comuni e idiozie, come tante ne son comparse in questi giorni su tutti i media, credo che sia facile trovarsi schiacciati dall’impotenza, l’azione bloccata dalla mancanza di risorse, credo che se si voglia compiere una qualsiasi azione si abbia necessità di un campo d’azione adeguato alla propria etica, se ciò che ti si propone non ti va bene è necessario trovare la forza di migrare, magari tornare quando le proprie risorse sono state ristabilite, per ogni cosa ci vuole energia e per il cambiamento molta di più.
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06-11-2006, 20.20.08 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Nella discussione sull'entropia, Fausto Intilla mi ha dimostrato matematicamente che, perché il pianeta terra possa sopravvivere, l'uomo deve passare dal fare all'essere.
Ora io credo che l'essere richieda tempo. Nell'organizzazione attuale della società, chi si prende il tempo per essere viene considerato "non produttivo". Io credo che nel futuro bisogna educare la gente ad essere. Non fare non significa oziare. Significa sentirsi parte integrante di un universo che amiamo e che vogliamo conservare. Questo ci carica di energia che possiamo, senza grande sforzo, distribuire intorno a noi, anche se materialmente non stiamo facendo niente. A prima vista, semplicemente "essendo", non portiamo a casa un gran reddito. E' però vero che riusciremo a discernere meglio di che cosa abbiamo effettivamente bisogno per vivere e quasi automaticamente diminuremo i nostri consumi. Cordialmente |
07-11-2006, 12.19.14 | #18 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Citazione:
Essere e fare possono essere facce di un'unica medaglia. Io non riesco a sezionare me stessa. Se sono sempre me stessa lo manifesto in ciò che faccio, dico, penso. Ovviamente se il mio essere è esserci tutta in ciò che faccio lo mostro. (Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio) Il mio entusiasmo nel fare ciò che amo (etimologicamente essere entusiasti vuol dire essere "pieni di Dio") sarà una luce e non potrò nasconderla. Chi ama il proprio lavoro difficilmente si lamenta, non vede se è ben pagato o meno, ma continua a fare ciò che fa per "amore". Gli artisti ce lo hanno insegnato. Spesso muoiono di fame secondo il nostro concetto di "benessere" eppure sono pieni di "sacro fuoco". Il problema è far scoprire a tutti ciò che li "entusiasma", seguire il proprio daimon è il segreto di una vita felice e piena. |
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07-11-2006, 12.41.54 | #19 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: L'ozio è il padre dei vizi?
Citazione:
Forse si tratta davvero di una patologia. Non conoscendo la tua amica, ti chiedo: secondo te, se abitasse a Milano, o a Firenze, comunque altrove, potrebbe cambiare qualcosa in lei? Alle volte è dentro di noi che non riusciamo più a trovare un senso, indipendentemente da quanto ci circonda e da quanto sia difficile trovare "risorse adeguate alla propria etica". Ti porto un esempio. ho un amico a Napoli con ben poche risorse materiali, ma è la persona più attiva, frenetica che io conosca. Ovvero, le difficoltà per qualcuno sono un abbattimento, per altri costituiscono una sfida. L'ozio secondo me è una scelta - discutibile o meno . La depressione, purtroppo no. Dacci notizie! Un abbraccio |
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