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12-01-2006, 20.16.33 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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l'ipnosi...a che cosa serve?
www.vialattea.net/esperti/paranorm/ipnosi.html
...si dichiara non attendibile a rievocare ricordi della vita...allora mi domando a che cosa effettivamente serve...e perche' viene adoperata nella psicologia?... ,klara |
12-01-2006, 21.53.18 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 11-01-2005
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Il fritto misto che uso per una delle possibili risposte parte dall'ipnoterapia sintetizzata in pochi punti, passando per un veloce cenno dei due emismeri cerebrali ed approdando alla Nuova Ipnosi ericksoniana:
IPNOSI E IPNOTERAPIA? (adattata dalla definizione di Ipnosi dell’AMERICAN PSYCHOLOGICAL ASSOCIATION - Division 30 - Psychological Hypnosis) 1. l’Ipnosi e’ una procedura durante la quale un medico o uno psicologo suggerisce che il paziente faccia esperienza di cambiamenti nelle sensazioni, percezioni, pensieri o comportamenti; 2. tali cambiamenti vengono usati dal sanitario nel trattamento psicoterapico per problemi psichici, oltre che nel trattamento del dolore e di molti problemi psicologici che emergono in campo medico e odontoiatrico; 3. il contesto ipnotico e’ generalmente stabilito mediante una procedura di induzione che puo’ essere fatta con tecniche dirette ("convenzionali" o comunque esplicitate) o indirette ("conversazionali" e di utilizzazione); 4. le persone rispondono all’Ipnosi in modi diversi.?Alcune persone sono altamente responsive nei confronti delle suggestioni ipnotiche e altre sono meno responsive.?La responsivita’ influisce sulla profondita’ della trance raggiunta dal soggetto ma non inficia un lavoro psicoterapico svolto con il modello ipnotico; 5. le persone che sono state ipnotizzate non perdono il controllo sul loro comportamento. Il nostro cervello si divide in due parti definite emisferi: quello sinistro specializzato nella formulazione del linguaggio, razionale e logico; quello destro legato all'intelligenza emotiva, istintivo, utilizzato dall'immaginazione, dalla fantasia e dalla creatività. L'ipnosi permette all'emisfero sinistro "razionale" di equilibrarsi con l'emisfero destro "emotivo", di rigenerarsi, per ripartire al meglio delle sue possibilità. Vivere l'ipnosi, abbandonarsi alla trance, è entrare in uno stato mentale alternativo durante il quale, senza perdere il controllo di noi stessi e dei nostri pensieri, raggiungiamo uno stato di benessere psicofisico e di rilassatezza rigenerante per tutto il nostro essere. Grazie soprattutto all’opera di Milton Erickson, la “Nuova Ipnosi” di oggi tende invece ad affermarsi come una condizione naturale molto diffusa, non sempre distinguibile, con la semplice osservazione, dallo stato di veglia, che può presentarsi spontaneamente e ripetutamente. A questa innovatrice concezione naturalistica ericksoniana si aggiunge, rafforzandola,_il recente_sviluppo delle metodiche di neuroimaging che consentono una approfondita indagine del ruolo dell’ipnosi nei meccanismi di funzionamento cerebrale e nelle neuroscienze, in generale. Milton Erickson sosteneva, infatti, che le tecniche per indurre la trance ipnotica (più o meno profonda) sono tante quanti i singoli pazienti: ogni persona è sensibile a particolari stimoli verbali o fisici, in grado di porlo in uno stato di coscenza diverso da quello di veglia. Nell'indurre l'ipnosi si evita di stabilire un vero e proprio protocollo di passi da seguire uno dopo l'altro, ma si trova il miglior approccio al paziente, intuendo le aree della sua vita mentale più bisognose di aiuto e di più facile e proficuo accesso. Trovate queste aree l'ipnotista guida il paziente nell'esplorazione e nella scoperta del sé. L'ipnotista, quindi, si comporta come una macchina di bio-feedback, la quale trasmette e si adegua immediatamente a quanto sta avvenendo. L'approccio di questo autore deve, comunque, molto alla sua personale esperienza e alla riabilitazione che dovette intraprendere a seguito di una paralisi totale. Tale esperienza influenzò profondamente il suo modo di essere e di pensare; da lì in poi egli dedicò la sua vita allo studio dei meccanismi mentali, che rendono possibile la comunicazione con il livello di memoria inconscio ed organico, sottostante al livello razionale, ma capace di influenzare quest'ultimo in modo determinante. oiz |
12-01-2006, 22.42.10 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
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deviazione
...bhe..un po' off topic...ma cercando Ericson suggerito da Oizy mi sono imbattuta in questo sito sulla psicoterapia strategica...
http://www.humantrainer.com/articoli...trategica.html "Per dare un esempio di quest'ultimo aspetto della prassi della BST, racconto una esperienza di circa un anno fa con un ragazzo che venne da me perche', lavorando da alcuni mesi in un bar, non riusciva piu' a tollerare le vessazioni di un collega, barista anche lui, che continuava a criticarlo per le sue presunte incapacita', disattenzioni, scarso impegno, etc. Ogni tentativo razionale di far smettere il collega, era fallito; e si' che il ragazzo aveva provato con le buone, con le meno buone, si era rivolto al gestore del bar,tutto pero' senza ottenere altro che una esacerbazione dei comportamenti vessatori. La soluzione a questo punto, era quella di lasciare il lavoro, ma, prima di sceglierla, anche perche' per tutto il resto le cose andavano bene, si decise di venire da me. Io mi informai sui suoi tentativi, e sugli effetti di questi; poi, gli proposi di fare una prova con un altro metodo, dicendo e facendo qualcosa di diverso da quello che aveva fatto finora; mi disse che era venuto per questo, e quindi dichiaro' la sua disponibilita'. Gli dissi percio' che, a partire dall'indomani mattina, ad ogni critica del suo collega lui avrebbe dovuto esortarlo a continuare, invece che esortarlo a smettere; questo, perche' "solo ieri lui si era reso conto di quanto queste critiche del collega lo aiutassero ad avere una performance accettabile, e che senza le critiche lui avrebbe fatto un pessimo lavoro, quindi, che non si limitasse, piu' lo criticava, meglio era". Potete immaginare la meraviglia, e anche lo sconcerto del ragazzo, che sulle prime mi rispose "ma come, dovrei chiedergli di fare proprio quello che voglio che lui smetta di fare?" La mia risposta fu "non solo chiederglielo: dovrai, garbatamente, ordinarglielo", e questo, in modo sistematico; cioe', ogni volta che lui ti critichera', dovrai ringraziarlo, ed esortarlo a non risparmiarti le critiche, perche' cosi' ti aiuta a migliorare". Alla sua domanda "ma cosa dovrebbe succedere?", risposi "non lo so, so che questo metodo tu non lo hai ancora applicato, quindi e' qualcosa di nuovo e diverso da quello che hai fatto finora, e che non e' servito" La settimana successiva, il ragazzo torno' in seduta, riferendomi che il collega non solo l'aveva smessa di tormentarlo, ma gli aveva chiesto scusa, e aveva spiegato le sue vessazioni con il fatto che stava da mesi in crisi con la moglie, che aveva una storia con un altro… La probabile interpretazione dell'effetto risolutivo di questa manovra sta nell'uso di un criterio della logica emotiva, che e' quello della ordalia: se una persona fa qualcosa di eccessivo e non riesce ad impedirselo (oppure non riesci ad impedirglielo) ragionandoci, prova ad imporgli di fare proprio cio' che fa spontaneamente; potrebbe, proprio perche' ha perso il controllo su quel comportamento, attenuarlo o abbandonarlo. P. Watzlawick, in uno dei suoi testi successivi al "Pragmatica della comunicazione umana" (mi pare sia "Change"), racconta un episodio vero, successo nella prima meta' del 1900 in una citta' dell'Austria (P. W. e' nato in Austria, negli anni '20), nel quale un gendarme salva la vita di un ragazzo che tentava il suicidio: una domenica d'inverno, all'uscita dalla messa, un ragazzo di circa 25 anni sale sulla spalletta del ponte sul fiume, e dichiara agli attoniti passanti che si vuole uccidere, gettandosi nel fiume "gelido e vorticoso". Si tenta di dissuaderlo, con i soliti motivi (sei giovane, hai tutta la vita davanti, etc), ma se qualcuno si avvicina, lui minaccia di gettarsi; uno dei presenti, per buona misura, va a chiamare un gendarme, che arriva immediatamente sul posto, ma troppo tardi. Infatti il giovane si e' gettato nel fiume, ed annaspa. A quel punto il gendarme si sporge dalla spalletta del ponte, estrae la pistola, mette il colpo in canna, e intima: "esca immediatamente dall'acqua, o sparo" (va detto che non e' una barzelletta sui Carabinieri, e' successo veramente cosi'). Il ragazzo obbedisce, e si salva." ,klara Ultima modifica di klara : 12-01-2006 alle ore 22.43.23. |
12-01-2006, 22.52.00 | #7 |
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... scusa Klà l'off-topic ma ho ... l'acquolina in bocca:
... il famoso cioccolato azteco (XOCOATL) è rimasto invariato negli ingredienti e nella tipologia, e venne tramandato da civiltà a civiltà, dagli aztechi agli spagnoli, per poi finire tra le tradizioni della Contea di Modica (Trinacria, Sicilia bedda!). " ... un cioccolato fondente di due tipi, alla vaniglia e alla cannella, da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza. Di inarrivabile sapore, sicchè a chi lo gusta sembra di essere arrivato all'archetipo ... " Leonardo Sciascia golosoiz |
13-01-2006, 01.36.49 | #8 | |
Ospite abituale
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Citazione:
...ok ,grazie...dalla ipnosi al cioccolato azteco ...me la cerco domani..golosoni! ...off off (scusate) ...notte! |
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14-01-2006, 01.27.57 | #9 | |
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viene a mancare il protagonismo
Citazione:
ovvero la propria volontà dell'agire all'interno del proprio intento. Ma guarda che storie curiose Ho sempre avuto nei confronti dell'ipnosi un chè di pensiero romantico. Ho sempre pensato dell'influenza che ha il proprio pensiero su un'altro, essere umano, ad una sorta di egemonia. Allora anche chi smette di fumare sotto ipnosi è solo perchè si lascia influenzare. Ma quali sono le controindicazioni a ciò? Oiz..... non mi parlare in latino! traduci please |
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14-01-2006, 12.34.24 | #10 |
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ad maiora: è un saluto di commiato,
tipo, "a rileggerci per cose più importanti" ... ma siccome tutto è importante, per me, allora aggiungevo un ulteriore (atque)... ad majorana, che ... pur non significando nulla è onomatopeico e richiama a menti malate come la mia ... quell'ingrediente culinario che mi piace ... e mi avvicina a te (quest'ultima non l'ho capita neanch'io!). Tornando al t(r)opic: ... sono ipnotizzato _ dal cielo che hai n e g l i o c c h i tuoi egemonici e sfuggenti ... non vale? |