Fonte: Le Scienze
28.09.2002
Parenti meno stretti del previsto
La maggior parte degli studi non considerano le inserzioni e le cancellazioni
Gli scimpanzé sono gli animali più simili agli esseri umani, ma tutto sommato non condividiamo con loro tutto il DNA che si pensava in passato.
La maggior parte degli studi suggeriscono che condividiamo con loro circa il 98,5 per cento del nostro codice genetico. Ora, uno studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" dice che la differenza potrebbe essere molto maggiore. Di fatto, dicono i ricercatori, solo il 95 per cento del nostro DNA potrebbe essere in comune. Roy Britten, del California Institute of Technology sostiene che la maggior parte degli studi non hanno preso in considerazione le inserzioni, dove un'intera sezione del genoma appare in una specie ma non in un altra, e le cancellazioni, in cui una parte è mancante. Britten sospettava che queste regioni potessero essere più significative delle differenze rilevate calcolando le sostituzioni di una singola base. Egli ha preso quindi alcune sequenze di DNA dagli scimpanzé e le ha confrontate con le corrispondenti sezioni del genoma umano. In questi campione, il calcolo delle sostituzioni delle basi ha rivelato una differenza pari all'1,4 per cento, mentre le inserzioni e le cancellazioni il 3,9. La differenza totale fra gli esseri umani e gli scimpanzé potrebbe quindi essere approssimativamente del 5,4 per cento. Anche se le sequenze scelte, un milione di basi contro i tre milioni dell'intero genoma, potrebbero non essere rappresentative, Britten crede che una stima del 95 per cento sia probabilmente corretta.
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