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24-05-2008, 21.49.44 | #4 | ||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 11-10-2007
Messaggi: 663
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Riferimento: Domande in relativita'
Citazione:
Non direi proprio che è un artificio. E' il ragionamento più semplice che permette di non avere incongruenze con la propagazione dei campi em. Poi il discorso è stato allargato anche ai fenomeni meccanici. Citazione:
Certo, però la luce è unod ei fenomeni meglio studiati e conosciuti: non credo che siamo molto distanti da come in realtà si comporta la luce. Citazione:
Non è propio in questo modo; l'elemento ds2 non è costante, è invariante (e non è la stessa cosa). L'invarianza riguarda le proprietà metriche dello spazio locale. Il fatto che la coordinata temporale abbia segno opposto a quelle spaziali è una conseguenza delle ipotesi di base (velocità c identica in tutti i sistemi inerziali, e assunzione della misura del tempo tramite la propagazione della luce). L'introduzione dei numeri complessi (in particolare la coordinata temporale immaginaria) è solo un' utile rappresentazione matematica. Citazione:
Non ho capito bene il tuo ragionamento. Comunque non si può semplicemente ridurre tutto ad effetti compensativi tra coordinate spaziali e temporali. Citazione:
Questo è vero. Aggiungerei anche la proprietà di isotropia della propagazione. Citazione:
Anche qui non ho capito bene cosa vuoi dire; comunque localmente, lontano da masse, lo spazio è quasi piatto (ma pseudo-euclideo). In ogni caso la nostra conoscenza del "campo" è sempre limitata a regioni locali, a causa del carattere differenziale delle equazioni di campo. |
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25-05-2008, 14.50.52 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-05-2007
Messaggi: 248
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Riferimento: Domande in relativita'
Citazione:
Ed e' questa proprieta' che mi fa pensare. Riprendiamo il nostro vagone con una sorgente di luce in A (inizio del vagone). Se il vagone rispetto ad un sistema inerziale si muove a velocita' relativistica succede: ct diventa ct1 cioe' si crea delta t che rappresenta la dilatazione temporale. Ma inevitabilmente si crea di pari passo anche un incremento spaziale delta x. Per cui delta t e' direttamente proporzionale a delta x . Penso di non sbagliare se identifico questo incremento delta x come la contrazione di Lorentz. Cioe' ad una dilatazione temporale come detto si accompagna sempre un percorso in piu' che la luce deve fare per raggiungere B. Piu' aumenta delta t piu' aumenta delta x.Cioe' piu' c'e' dilatazione temporale piu' cresce delta x e piu' cresce la contrazione. Perche' mi fa pensare? Per la proprieta' che giustamente hai ricordato cioe' l'isotropia. Essendo delta x legato per forza a delta t qualunque direzione che il vagone puo' avere sul sistema inerziale di riferimento ci sara' sempre una contrazione delle lunghezze associata ad una dilatazione temporale. Quindi dire che la contrazione e' solo nella direzione parallela al riferimento e che in direzione normale al riferimento non si ha non e' vero a meno che non si parli solo di prospettiva. |
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