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19-03-2008, 13.12.28 | #11 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-12-2007
Messaggi: 196
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
risposta ad alcune obiezioni sopra sollevate:
> L'idea e' alquanto suggestiva. > Pero' non mi convince. Cio' e' in relazione con il comportamento di masse in > un campo gravitazionale che non puo' essere paragonato al comportamento > di cariche diverse in un campo elettrico. > Le prime hanno come caratteristica di avere la stessa accelerazione > (prerogativa unica che si trova solo nel campo gravitazionale) le seconde > hanno l'accelerazione in relazione alla loro carica. > E' questo distinguo che mi fa dubitare sull'attendibilita' dell'ipotesi > iniziale. > Sembrerebbe proprio che i due fenomeni appartengano a sistemi che nulla > hanno in comune. Non é così. Per le prime vale l'attrazione gravitazionale che é direttamente proporzionale al prodotto delle masse che interagiscono ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Parimenti per le cariche la forza di attrazione (columbiana) é direttamente proporzionale al prodotto delle masse ed inversamente proporzionale al quadrato delle distanze. Nel caso della gravità, equagliando la legge di Newton alla legge di attrazione gravitazionale, F=mig=G *(mt * mi)/(r*r) com mt massa della terra, G costante gravitazionale si ottiene che l'accellerazione g non é costante (come dice l'amico), ma direttamente proporzionale alla Massa della terra ed inversamente proporzionale al quadrato della distanza. Stante l'enorme raggio terrestre (3600 Km se non vado errato) si può considerare g più o meno costante sulla superficie della terra (che non é perfettamente sferica), ma é una assunzione che non é più valida se ci si allontana o se ci si sposta su un'altro pianeta. Nella sostanza, quindi, non comprendo la prima obiezione che é, anzi, proprio il punto da cui parte la mia analisi sule equazioni di Maxwell e sulel similitudini Campo elettrico - campo gravitazionale. Passiamo alla seconda aobiezione: > L'istantaneita' presuppone una velocita' infinita e questo purtroppo non va > daccordo con cio' che la fisica ci insegna. > Probabilmente fu proprio una considerazione di questo tipo che indusse > Einstein a pensare che se non esiste una interazione istantanea deve esserci > una velocita' limite che identifico' nell'onda elettromagnetica. Non capisco nemmeno qui. Che si intende per istantaneità? Appicando, infatti l'operatore laplaciano alle equazioni di Maxwell nel vuoto si ottiene l'equazione dell'onda elettromagnetica in cui il rapporto 1/(Mu0*Eps0) é pari proprio a 1/(c*c) confermando che nel vuoto le radiazioni elettromagnetiche si propagano ad una velocità massima pari a quella della luce. Vedi ad esempio: http://it.wikipedia.org/wiki/Radiazi...ettromagnetica Comunque, applicando l'operatore laplaciano alle mie equazioni ed in particolare al rotore del campo gravitazionate supposto nel vuoto ed in assenza di correnti (di massa o elettriche)e di campi elettromagnetici esterni si ottiene quanto segue: L'onda gravitazionale (intesa come fenomeno connesso alla variazione temporale della gravità e quindi propagazione di tale variazione nello spazio circostante) si propaga ad una veloctà di 4,2 *10exp(15) metri al secondo ovvero ad una velocità che é (più di 4 Milioni di volte quella della luce) che, rispetto alla luce può, quindi, considerarsi istantanea. Esempio di applicazione: Su questa base possiamo anche direche stante le dimensioni stimate dell'universo, in 4,7 * 10exp(23) Km un'onda gravitazionale partita dal centro dell'universo impiegnerebbe circa 4 milioni di anni per giungere alla sue periferia e quindi per addensare massa in essa. > Che la gravita' possa essere identificata come effetto di risonanza tra onde > elettromagnetiche (e quindi in presenza di velocita' pari a c ) mi fa > ripensare ad una mia considerazione sul Lit.(Ipotesi teorica sulle cause > della gravita'). Non c'è un discorso di "risonanza" nelle mie equazioni anche perchè la componente trasversale non l'ho studiata analiticamente. La "risonanza" con l'effetto "massa virtuale" era una mia deduzione logico-geometrica che, però, non ho verificato ancora analiticamente...sarebbe davvero molto complesso simulare una interferenza spaziale di onde spiroidali ed, in più, aggiungere la risonanza:sicuramente non alla portata dele mie scarse reminiscenze matematiche. > "Stranamente" gli effetti gravitazionali sono in entrambe le teorie > riconducibili > alla presenza di onde elettromagnetiche cio' invece che le separa sono le > cause di tali effetti. In effetto più che una "causa" dell'effetto gravitazionale le equazioni dicono solo che i campi E,B,G sono indipendenti sono se non variano nel tempo, ma se si introduce una variazione temporale essi diventano intimamente interconnessi. Essendo le variazioni temporali dipendenti dai sistemi di riferimento, possiamo semplicemente dedurne che i tre campi sono sempre intimamente interconnessi mentre la indipendenza avviene solo se si cambiano i sistemi inerziali e ci si pone su un sistema solidale alle variazioni di uno dei campi. > Nel tuo post riportato sono in relazione con variazioni di campo > elettromagnetico nella mia ipotesi sono in stretta relazione con una > dimensione diversa del tempo cioe' tempo e gravita' sarebbero le due facce > della stessa medaglia in un comportamento di azione e reazione. > Nell'ipotesi che hai riportato e' ancora valida l'obiezione del diverso > comportamento delle masse in un campo gravitazionale rispetto alle cariche > elettriche in un campo elettromagnetico oggetto del mio post precedente. > Non c'è differenza, come spiegato in precedenza, almeno che non abbia compreso male. |
19-03-2008, 20.35.07 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-12-2007
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
allego l'indirizzo del sito di episteme dove è stato pubblicato questo lavoro molto interessante sulle equazioni di Maxwell
http://itis.volta.alessandria.it/epi...6/ep6-maxw.htm |
20-03-2008, 15.50.27 | #13 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 248
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
Citazione:
Ciao 1) Attenzione che l'obiezione che ho riportato e' un'altra. A questo punto ti chiedo: a) Sei daccordo che in un campo gravitazionale tutte le masse subiscono forze diverse ma stessa accelerazione? b) Sei daccordo che in un campo elettromagnetico tutte le cariche subiscono forze diverse e accelerazioni diverse? Se rispondi si alle due domande non ti viene il sospetto che un campo elettromagnetico abbia proprieta' comportamentali diverse da un campo gravitazionale? 2) Qui mi devi scusare ma quando in fisica si parla di istantaneita' o di velocita' oltre c (I tachioni capitolo a parte) e' naturale la diffidenza. In tutti i modi ritengo che il post che hai portato e' molto interessante e se riesci a dimostrare l'uguaglianza del comportamento potenziale dei due campi elettromagnetico e gravitazionale avrai trovato un sostenitore di piu'. Si tratterebbe di dimostrare che masse diverse in gravita' subiscono accelerazioni diverse...con tutto cio' che ne consegue.... |
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24-03-2008, 10.46.42 | #17 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 248
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
Citazione:
C'e' poi un altro particolare che merita una riflessione. Da quanto e' stato detto in post precedenti un' onda elettromagnetica avrebbe anche una componenete ortogonale che viene identificata come onda gravitazionale. Sappiamo che un'onda elettromagnetica ha un'energia E= h per ni e la frequenza ne e' l'espressione piu' evidente. E' implicito quindi che anche un'onda gravitazionale cosi' come e' stata generata abbia una energia che e' in stretta relazione con l'energia dell'onda elettromagnetica. Cioe' al variare della frequenza dell'onda madre inevitabilmente anche la frequenza e quindi l'energia dell'onda gravitazionale di pari passo si adeguera' alla frequenza dell'onda elettromagnetica. Questo pero' vuol dire che se vicino alla terra facciamo passare un raggio di luce questo subira' una deviazione proporzionale alla sua frequenza. Cioe' se al posto di un raggio di luce dovesse passare un fascio ultravioletto questo dovrebbe essere deviato maggiormente in quanto la sua energia e' superiore. Questo pero' non risulta dalla fisica classica in quanto la deviazione e' solo in relazione con la velocita' dell'onda e non in relazione con la sua energia. Questo lo puoi semplicemente constatare nell'ascensore di Einstein in accelerazione. Infatti se io sono in accelerazione e invio una radiazione elettromagnetica parallela al pavimento dell'ascensore questa sara' deviata indipendentemente dalla sua frequenza ma dipendente unicamente dalla sua velocita'. Ora cerco di fare un salto di fantasia ipotizzando che una massa, per essere coerenti con quanto letto nei post, sviluppa la sua gravita' grazie probabilmente alla sua radiazione elettromagnetica che madre natura le ha dato. Se dovessimo arrivare allo zero assoluto sei convinto che la sua gravita' possa quasi annullarsi ? |
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26-03-2008, 17.13.23 | #18 |
Ospite abituale
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
In questo discorso delle equazioni di maxwell "taroccate" non mi convincono alcuni aspetti:
1) E' vero che forza di gravità e forza di coulomb sembrano avere molte analogie (compresa la dipendenza dal quadrato dell'inverso della distanza, che sembra dominare la natura) però la prima è solo attrattiva mentre la seconda dipende dal segno delle cariche (ed anzi cariche di stesso segno danno luogo a forza elettrica repulsiva). 2) Le equazioni di maxwell sono già simmetriche; il problema è che in natura non esistono cariche magnetiche isolate, mentre esistono cariche elettriche isolate. Quindi in un volume infinitesimo la carica magnetica è sempre nulla (dato che si presentano sempre a coppie di segno opposto). Ma cosa può essere una densità di "carica di massa" dal punto di vista fisico ? Boh... 3) Nell'elettromagnetismo si fa largo uso, con successo, dei potenziali ritardati. Non mi risulta che nel campo gravitazionale si possa fare lo stesso. Ad esempio i tentativi di spiegare la precessione dell'orbita di mercurio mediante il potenziale ritardato (campo che si propaga a velocità finita) forniscono solo una parte del valore osservato (mentre la relatività fornisce un valore praticamente identico). Ciao |
28-03-2008, 14.16.08 | #19 |
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
Gentili Simmetria ed Eretiko, scusate se intervengo io, ma avendo proposto io questa discussione sulle equazioni di Maxwell simmetrizzate da Sabato Scala, ed essendo poi intervenuto direttamente Sabato Scala su questo sito, non sono io quello che può aggiungere qualcosa al vostro sano dibattito, mi sembra che Sabato aveva già risposto ai quesiti proposti, onde portare a termine questa sana discussione vi chiedo se magari volete riassumere le vostre eventuali divergenze di vedute, in modo di portare avanti questa sana e bella discussione.
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28-03-2008, 19.08.39 | #20 |
Ospite abituale
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Riferimento: Le equazioni di Maxwell viste da S. S.
Allora, per Nuages e Sabato: nel mio precedente post ho espresso i miei dubbi sull'adattamento delle equazioni di maxwell con la gravità.
Il fatto che formalmente la legge di coulomb (per cariche di segno opposto) sia simile alla legge di newton per la gravità potrebbe, appunto, essere un fatto puramente formale e che non nasconde alcun significato fisico. La similitudine tra campo elettrico e campo gravitazionale (e tra potenziale elettrico e potenziale gravitazionale) non ha, secondo me, alcuna relazione fisica. Sono 2 i fatti che mi fanno pensare questo: 1) Non esiste (o almeno non è ancora stata scoperta) forza gravitazionale repulsiva (a meno di non introdurre masse negative...). 2) Nel campo elettrico l'azione a distanza non è istantanea, ma si propaga a velocità c. E questo lo abbiamo perfettamente formalizzato mediante i potenziali ritardati. Lo stesso non si può fare con il potenziale gravitazionale, almeno per quel che è in mia conoscenza. |