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28-03-2007, 09.06.30 | #12 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
Non mi permetto di essere ironico. Non certo parlando di cose serie. Naturalmente potrei non essere d'accordo, o non condividere una teoria, o non capire e considerare sbagliata una dimostrazione, ma sempre e comunque nel rispetto assoluto per le idee altrui. Mi farà senz'altro piacere affrontare questa tua intuizione. Ad maiora! |
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16-05-2007, 22.45.52 | #13 | |
Ogni tanto siate gentili.
Data registrazione: 14-03-2007
Messaggi: 665
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
In un altro post qualcuno ha affermato che "l'empirismo" è superiore ai metodi d'insegnamento ideate dall'uomo, come: le università e i libri. Continua ad adoperarlo acquario e vedrai che ti troverai sempre in vantaggio sugli altri. A proposito, a momenti dimenticavo: condivido la tua tesi. Ciao. Ultima modifica di katerpillar : 16-05-2007 alle ore 23.25.42. Motivo: punteggiatura |
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27-05-2007, 15.57.04 | #14 |
Ospite
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 31
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Riferimento: L'infinito
Nel mio lavoro, spesso e volentieri usavamo comandare a grande distanza delle apparecchiature (interruttori o altro) attraverso i cavi dell'alta tensione sono chiamate onde convogliate. Pur coesistendo nello stesso cavo non si influenzano fra di loro. Anche le onde radioTv ci portano nelle noste case attrverso la TV immaggini di programmi che non si "miscelano" fra di loro; rai 1, canale 5; ecc. Con questo voglio dire che già in natura esistono mondi paralleli che coesistono solo che hanno frequenze diverse.
cordialmente peppe |
28-05-2007, 06.39.20 | #15 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
Bellissima quest'immagine!... se permetti, la farò mia in altre occasioni. Grazie! |
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13-07-2007, 11.13.44 | #16 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 11-07-2007
Messaggi: 2
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
Innanzitutto saluto tutti,poi vorrei porre una domanda:se siamo finiti,com'è possibile anche solo teorizzare concetti come l'infinito o il nulla?in ogni astrazione dell'uomo non si crea mai nulla,si rielabora semplicemente tutto un insieme di cose già viste e quindi materiali. invece abbiam la possibilità semplicemente di ipotizzare una retta infinita o il nulla,com'è possibile secondo voi? com'è possibile che gli atomi che ci compongono,materia,e che han preso forma diventando ciò che siamo,che quindi hanno interagito solo con altra materia(per materia intendo tutto ciò che è possibile misurare o precepire,onde elettromagnetiche comprese) innescando milioni di reazioni chimiche,ci permettano di ipotizzare qualcosa con cui non sono mai venuti a contatto (se io vedessi il nulla,questo non sarebbe più tale)?onestamente credo che ci sia un'altra componente di non materia e/o infinita negli esseri viventi,la quale,se fosse possibile dimostrare l'esistenza o misurarla,non sarebbe allo stesso tempo infinita. |
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13-07-2007, 11.38.40 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-03-2007
Messaggi: 216
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
infatti infinito è un'astrazione. Tu non visualizzi l'infinito, ma lo concepisci come concetto, tra l'altro partendo dalla negazione di un qualcosa di cui hai esperienza. Non vedo nulla di trascendente in questo. |
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13-07-2007, 18.54.18 | #18 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 11-07-2007
Messaggi: 2
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Riferimento: L'infinito
Infatti mi riferisco proprio a questo,l'astrazione pura non esiste,è sempre una rielaborazione di qualcosa già visto.
Un esempio stupido:io posso immaginare un babbo natale verde che porta i prosciutti a cavallo di una zebra,non ho mai visto ciò,ma il mio cervello mi porta ad unire vari elementi. Ciò vale per qualsiasi cosa tu possa pensare,è tutta una rielaborazione. Diverso è il discorso per il concetto di nulla e il concetto di infinito,fanno parte di noi ma non sono la rielaborazione di qualcosa. Certamente non abbiamo la possibilità di immaginare,ma solo di ipotizzare. Lo vedo come un concetto innato in noi,perchè tutti,pure i bambini,fanno lo sforzo inutile di pensare all'infinito senza riuscirci. Non voglio assolutamente sembrare arrogante,solo cercare di spiegarmi al meglio. |
14-07-2007, 07.57.16 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-06-2007
Messaggi: 104
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Riferimento: L'infinito
Citazione:
Boh, dico la mia, se interessa a qualcuno. Noi nasciamo con un cervello privo di qualsiasi concetto, almeno per quanto se ne sa oggi (e non mi sembra neanche una grande scoperta). Ciò che abbiamo, invece, è la capacità geneticamente predisposta di "incasellare" in modo razionale i dati, per formare una qualche forma di logica. Logica che non ha assunti universali (o se li ha sono così basilari che nessuno li ha ancora trovati): non ha concetti di bene o male, di ragione e di torto, e neppure di causa-effetto; si basa interamente su ciò che le viene insegnato, su ciò che i nostri cervelli infantili erano portati a capire meglio e sugli stimoli sensoriali con cui sono entrati in contatto; per come poi la vedo io, ho sempre pensato che crescendo non facciamo altro che raffinare il sistema, montando nuove categorie più efficienti e "potenti" su quelle originarie, ma senza poter prescindere dalle originali, non eccessivamente almeno (n.b. ci sono correnti di psicologi che non la pensano così...). Possiamo cambiare cosa vediamo come giusto o sbagliato se abbiamo deciso razionalmente, per deduzione, cosa era giusto o cosa era sbagliato; ma se siamo stati educati fin da piccoli con l'equazione "negro = creatura inferiore e schiava", allora è finita: magari la schiavitù viene abolita e noi, creature razionali, per non andare contro la legge sottomettiamo il nostro giudizio a quello della società e liberiamo i nostri schiavi. Ma guardando un nero, continueremo a vedere una creatura inferiore e schiava probabilmente per il resto della nostra vita, perché questa era la definizione fondamentale che gli avevamo dato, e anche subordinandola ai dati e alle esperienze acquisite in seguito, anche conformandoci in toto, la nostra percezione non cambierà se non in minima parte e con grandi sforzi. Osserviamo infatti che un bambino ha scarse capacità di inferenza logica: la missione su cui la sua mente è orientata è una sola, ed è sotto un influsso genetico ben preciso e programmato: il suo compito è quello di acquisire informazioni dall'esterno, non di inventare in modo speculativo. Al contrario, nell'adolescenza si inibiscono le capacità di apprendimento di base, mentre si sviluppa molto il ragionamento e la capacità di dedurre e speculare. La mente smette di ammassare informazioni alla rinfusa e cerca schemi più efficenti, coerenti. Pertanto se fossimo nati a contatto con processi che avessero coinvolto un'esperienza diretta di "infinito", e ammettendo che davvero la nostra formazione logica non abbia limiti intrinseci (in realtà sicuramente li ha, dopotutto il cervello è un hardware e come tale ha i suoi limiti...) potremmo ammettere la possibilità di "capire" l'infinito, o almeno di avvicinarci molto ad una sua comprensione intima, basilare. Allo stesso modo se ci immaginiamo che, come fantasticava Brian Greene, possa esistere un mondo abitato da esseri umani dove la costante Planck assume un valore grande al punto da manifestare i suoi effetti su scala macroscopica, noi tutti vivendo da fanciulli in un mondo "quantistico" svilupperemmo una logica orientata a ragionare con quei fenomeni, capace di comportarsi "istintivamente" sulla base di elaborazioni probabilistiche (o chissà, forse con strumenti razionali che trascendono la statistica ed entrano in campi che nemmeno conosciamo; così come i nostri alter-ego difficilmente avrebbero la nostra dimestichezza nel calcolo sequenziale e consecutivo basato su variabili classiche). Certamente se avessimo ricevuto una massiccia dose di esperienze dirette su tali fenomeni ci sarebbe molto più facile comprenderli; come menti formate invece, possiamo soltanto specularvi sopra, partendo da un concetto di esclusione: "invece di essere così, manca questo e quest'altro attributo"; mancano i limiti dello spazio, oppure manca il concetto di localizzazione spaziale, e così via. Se li avessimo sperimentati invece, avremmo sviluppato (entro i nostri limiti) delle categorie interpretative più adatte a lavorare su quei fenomeni. In tutto questo io vedo un meccanismo di adattamento del nostro cervello per il ruolo per cui è stato concepito: computare informazioni sensoriali in modo tale da attribuire ad esse un significato. Inutile precisare che non noto nulla di trascendente nel processo. |
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05-11-2007, 14.34.04 | #20 |
Ospite
Data registrazione: 19-04-2007
Messaggi: 13
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Riferimento: L'infinito
1. 8 - speculatore a 360 g.:
Vorrei proporre un senso nuovo del “perchè dell’infinito”,che parta da alcune premesse a) il nulla è la negazione impossibile di un’infinito che determina un “esserci” che ha la più alta plausibilità appunto di “essere” rispetto a tutto il resto. L’esserci dell’infinito è condizione tqale da indurci a non usare mai più il concetto di nulla Che appunto è un nulla di cui non serbarne tracce b) l’infinito non è tale perchè lo si contrappone a dei finiti; questo è alla base delle più stereotipate e includenti dicotomie classiche e moderne. L’infinito è tale perchè “non ha un inizio e una fine” e il perchè potremmo estenderlo in futuro. c) Illustri pensatori fisici e matematici, attuali, si arrampicano su costruzioni che insorgono dall’analisi di parole contenuti e concetti, in una modalità, si razionale analitica o intuitiva, ma che si compiace di tanti altri orpelli che finiscono per fuorviare l’estenzione di una sintesi che illumini profondamente una consapevolezza acuta e allargata. Un esempio clamoroso e osannato dai saggi nostrani e altri, è quello di intendere l’infinito come “un eterno ritorno”, sostenuto da una dialettica elegantissima, forbita, e minuziosamente estesa. e) il considerare l’infinito e i suoi componenti insorti e i “possibili” senza fine che insorgeranno, non deve indurci a credere che si debba distinguere tra noi gli altri e tutto quanto fa parte dell’infinito con categorie che nascono dal nostro senso di vertigine verso l’infinito o dal nostro bisogno di catalogare per derimere controversie strutturali. l’infinito è si la “realtà” per eccellenza ma non ci è estraneo o lontano. E’ dentro di noi e noi siamo infinito, intimamente e sostanzialmente ad esso connessi. per ora mi fermo qui. ciao |