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Riflessioni sull'Esoterismo - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica |
20-01-2009, 11.49.56 | #1 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-10-2003
Messaggi: 1
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Gurdjieff e la conoscenza materiale
in questa pagina è l'articolo che accenna a gurdjieff: https://www.riflessioni.it/esoterismo...astaneda-2.htm
Vi è anche citato un libro molto noto che lo riguarda, "Frammenti di un insegnamento sconosciuto", che da poco ho cominciato a rileggere. Mi sono soffermato su un passaggio sul quale avrei bisogno di chiarimenti. Gurdjieff affermava che la conoscenza è qualcosa di materiale, e quindi non può essere spartita tra tropper persone, perchè ognuno ne avrebbe una parte talmente piccola da rivelarsi inutile. In questo, aggiungeva, non c'è però ingiustizia, poichè la conoscenza disponibile è quella che altri hanno rifiutato. La norma, infatti, è che l'uomo non voglia conoscere, poichè è faticoso e scomodo, dato che ognuno è affezionato ai propri punti di vista e non ha il desiderio di guardare sè stesso senza mentire. Confesso che mi è difficile inquadrare la conoscenza in questi termini, anche se il concetto in qualche modo è "attraente". Inoltre, prendiamo il caso di civilità particolormente evolute sul piano della conoscenza (la leggenda si riferirebbe ad Atlantide). Debbo ritenere che in determinate circostanze la "quantità" di conoscenza disponibile sia maggiore o minore? Insomma, chiunque abbia qualcosa da aggiungere avrà la mia attenzione e il mio grazie. Walter. |
28-08-2009, 19.40.48 | #3 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 30-07-2009
Messaggi: 2
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Riferimento: Gurdjieff e la conoscenza materiale
Citazione:
Si dice. Tra Conoscenza e Tradizione sembrerebbe non esserci differenza apparente essendo la seconda solamente la Conoscenza che viene tramandata e trasmessa ai Popoli attraverso i Tempi. Da ciò riteniamo che la Tradizione sia tutto lo "scibile" a disposizione dell'Umanità dal suo inizio alla sua fine intesa come reintegrazione nell'Unità originaria ed originale. Chiaramente anche la Tradizione deve trovare un "posto" dove esser contenuta: per le religioni può essere la Mente di Dio se non Dio stesso, per la filosofia orientale l'Akasha. Si dice che gli Animali obbediscano ad un'Anima di Gruppo nella quale depositano, alla loro morte, tutte le informazioni che hanno potuto realizzare durante la vita. Informazioni che l'Anima di Gruppo trasmette agl'individui che vanno a nascere; per questo i cani avrebbero imparato a guardare prima di attraversare la strada. L'Uomo, al contrario, avrebbe raggiunto una Coscienza Collettiva, di gran lunga superiore all'anima di gruppo,nella quale farebbe c onfluire tutte le sue realizzazioni e conoscenze. Per usare un eufemismo sarebbe un pò come la sommatoria delle Anime di Gruppo che costituiscono l'Anima Animale; vale a dire che in questa Coscienza confluirebbero tutte le informazioni scientifiche, fisiche, architettoniche etc. etc. Tutto ciò che l'uomo può imparare, realizzare ed esprimere durante il suo lungo progredire evolutivo. Un uomo, in definitiva, è solo la sommatoria delle esperienze delle sue vite precedenti dato che quelle dell'attuale deve anora elaborarle e realizzarle. Chiaramente, se questo fosse vero, mostrebbe che la Conoscenza non è alcunché di materiale; tanto più che appartiene al mondo del pensiero e non a quello del cervello. |
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25-09-2009, 21.31.53 | #4 | |
Ospite
Data registrazione: 21-09-2009
Messaggi: 4
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Riferimento: Gurdjieff e la conoscenza materiale
Citazione:
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06-07-2010, 19.49.54 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2008
Messaggi: 92
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Riferimento: Gurdjieff e la conoscenza materiale
Citazione:
Nell’essere umano la conoscenza si trasmette principalmente per mezzo della parola ed è faticoso e scomodo acquisirla. Nonostante tutto, non ci si può sottrarre al meccanismo automatico del conoscere. Spesso si pensa alla conoscenza in termini di ultime scoperte nel campo di questo o di quello, come se tutto il resto fosse ormai inutile e/o superato ma pensiamo alle conoscenze che ci vogliono per fare i lavori più disparati. Per esempio ad un pastore probabilmente poco gli interessa delle ultime scoperte della fisica come ad uno scienziato poco gli interessa imparare ad utilizzare delle vocalizzazioni che gli permettano di comunicare con gli animali. |
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06-07-2010, 19.58.27 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2008
Messaggi: 92
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Riferimento: Gurdjieff e la conoscenza materiale
Citazione:
Non capisco la connessione che fai fra “coscienza” e “conoscenza”, non dovrebbero essere due cose separate? |
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24-11-2011, 17.28.39 | #7 |
Ospite
Data registrazione: 16-11-2011
Messaggi: 5
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Riferimento: Gurdjieff e la conoscenza materiale
Gurdjieff affermava che la conoscenza è qualcosa di materiale, e quindi non può essere spartita tra tropper persone, perchè ognuno ne avrebbe una parte talmente piccola da rivelarsi inutile. In questo, aggiungeva, non c'è però ingiustizia, poichè la conoscenza disponibile è quella che altri hanno rifiutato.
Ciao Walter. In quel tratto di Frammenti di cui tu parli c'è un paragone che spiega bene il fatto: Se, per dorare degli oggetti, prendiamo una certa quantità d'oro, dobbiamo conoscere o calcolare il numero esatto degli oggetti che con questa quantità si potranno dorare. Se tentiamo di dorarne un numero maggiore, la doratura risulterà ineguale, a chiazze, ed essi appariranno peggiori che se non fossero stati dorati del tutto; di fatto, avremo sprecato il nostro oro. Parlare alle grandi masse della conoscenza è inutile, come dorare molti oggetti con la quantità di oro atta a dorarne un numero esiguo. Una piccola quantità di conoscenza verrà spazzata via facilmente, sarà ininfluente rispetto alla forza e all'ostinazione della macchina, alle sue convinzioni, alla fiducia cieca per il centro formatorio.E' difficile anche per chi ha la possibilità di entrare con una consistente quantità di tale conoscenza, la differenza tra chi entra in contatto con una conoscenza rispetto a chi entra in contatto con la conoscenza è che nel secondo caso alcune circostanze gli hanno permesso di incontrare una condizione dove questa conoscenza può essere trasmessa.Di solito queste condizioni sono formate da poche persone, proprio per la distribuzione della conoscenza che citi te. Cristo parlava alle masse ma la sua Scuola era formata da 12 studenti. La conoscenza non è nascosta, è solo preservata per chi la vuole. Quante persone conosci disposte ad ascoltare, per esempio, ciò che c'è scritto su Frammenti? non è una colpa, è una valutazione di quali siano gli scopi della maggioranza delle persone, cosa perseguono e con cosa riempiono le proprie giornate. Fare un certo tipo di lavoro vuol dire essere disposti a fare degli sforzi non indifferenti. Siamo disposti? E se non siamo disposti perchè tale conoscenza dovrebbe esserci data? Spero di esserti stata utile. Monica |