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Riflessioni sulla Tecnosophia - Commenti sugli articoli della omonima rubrica presente su WWW.RIFLESSIONI.IT - Indice articoli rubrica |
02-12-2013, 00.25.48 | #1 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 31-01-2005
Messaggi: 20
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Il "Movimento del NO"
Mi riferisco all'articolo Il movimento neoluddista del NO a tutto.
Vorrei commentare perché ritengo che l'articolo sia un esempio perfetto di una tendenza diffusa a giustificare le attuali (e passate) tendenze della società e in particolare della scienza applicata (che poi obbedisce ai voleri di un potere il cui principale se non unico valore è il denaro, ossia il potere stesso) senza neppure cercare di capire quali sono i fondamenti delle critiche di chi auspica una decrescita piuttosto che una crescita, un rallentamento piuttosto che un'accelerazione, un'attenzione maggiore ai valori interiori e un deciso ridimensionamento di quelli esteriori (o materiali, se si vuole). Provo quindi a individuare il fondamento di entrambe le posizioni. Questo fondamento va ricercato prima di tutto nel sistema di valori che ne sta alla base. Senza il riferimento di un sistema di valori, qualunque asserzione rimane ambigua e arbitraria. Noto innanzitutto come il concetto di benessere viene presentato nell'articolo. Una concezione del tutto materialistico-economica: si direbbe che per un essere umano lo star bene o male dipenda in modo esclusivo o fortemente preponderante dalle capacità economiche, ossia de quello che è in grado di avere. (Qui può essere utile fare riferimento alle categorie di essere e avere di Erich Fromm). Questa concezione, pur non basandosi su fatti (una volta garantiti i mezzi di sopravvivenza è del tutto arbitrario dire che un uomo che vive comodamente in un'appartamento di una grande città occidentale dotato di tutti i comfort - poniamo - abbia un grado di "benessere" maggiore di uno che vive in qualche sperduto villaggio senza acqua corrente ed elettricità, o magari in una tribù semiselvaggia dell'Amazzonia) è quella che va per la maggiore, pur essendo quasi sempre sottointesa piuttosto che espressa chiaramente. Per chi propende per l'avere, il discorso portato avanti nell'articolo può anche apparire convincente, ma per chi propende per l'essere, ossia per la qualità dell'esperienza di vita e non per gli aspetti quantitativi, per la ricchezza interiore piuttosto che esteriore, lo stesso discorso semplicemente risulta pressoché privo di senso, si smonta da solo, essendo fondato su un sistema di valori che un "esserista" non accetta e considera pericoloso e fuorviante. Noto poi alcune prassi, anche queste tipiche di una certa mentalità, che sono in parte una conseguenza dello stare dalla parte dell'avere: Citazione:
Citazione:
Vediamo i temi uno per uno: OGM: la questione è semplice: la scienza non ha attualmente i mezzi per individuare con sicurezza e precisione i possibili effetti degli organismi geneticamente modificati sull'uomo e sull'ambiente. Non serve dire che non ci sono prove (amesso che sia vero) della loro nocività. C'è chi lo sostiene e chi lo nega. Il punto è che, mancandoci dati sicuri, siamo tenuti alla prudenza. Inoltre, è dimosrato che le coltivazioni OGM contaminano le coltivazioni non OGM. Questo non può essere accetato. Se vogliono fare le loro sperimentazioni, trovino il modo di farle senza danneggiare le coltivazioni di chi vuole coltivare organismi non modificati. Terzo, questa follia dei brevetti sugli OGM: si sta, tentando di rendere proprietà privata anche le specie vegetali e animali, qualcosa di talmente agghiacciante che mi riesce perfino difficile commentarla. Malnutrizione: osservando dal punto di vista dell'essere, ci si rende facilmente conto che la prima cosa da fare è frenare la crescita della popolazione, anzi, invertire la tendenza e andare verso una forte (ma graduale) riduzione del numero di esseri umani che ormai infestano la terra come parassiti. Se si utilizzassero le energie dedicate a produrre cose inutili o dannose ad aiutare le popolazioni più arretrate ad aumentare la propria consapevolezza, e diventasse patrimonio comune dell'umanità l'idea che la procreazione, per l'uomo, non è un fatto biologico e basta, ma è - dovrebbe essere - una scelta ponderata e responsabile, e che mettere al mondo un figlio quando non si ha di che mangiare è un delitto contro il nascituro; e naturalmente si facessero massicce campagne per promuovere la diffusione degli anticoncezionali, si farebbe un enorme passo avanti nella soluzione del problema della fame e di diversi altri problemi legati allo sfruttamento sconsiderato delle risorse del pianeta. Energia nucleare: quì poi ci sono molte opinioni all'interno della scienza stessa che smentiscono nettamente l'asserzione che l'energia nucleare sia a basso costo (in senso lato) e comunque conveniente. Aspetti decisivi sono la pericolosità (gli incidenti nucleari, per quanto possano essere resi poco probabili, possono avere conseguenze talmente catastrofiche e durature che non è assolutamente il caso di rischiare) e lo smaltimento (non mi risulta che esistano mezzi efficaci). In ogni caso esistono numerose alternative che non presentano questi inconvenienti, e inoltre se riduciamo l'uso dell'energia eliminando il superfluo non andiamo incontro a nessuna conseguenza dannosa per gli esseri umani, e neppure di una riduzione del benessere (inteso dal punto di vista dell'essere). Agevolazione degli scambi: anche qui per un "esserista" la situazione è chiara: c'è una gran quantità di scambi inutili: il concetto fu illustrato efficacemente anni fa da Beppe Grillo quando parlò dei TIR che attraversano continuamente l'Italia portando le acque minerali pugliesi e sicule al nord e quelle delle dolomiti al sud. Qualcosa di assolutamente inutile, dato ce la maggior parte delle regioni italiane hanno risorse idriche locali sufficienti. Uno scambio motivato solo da ragioni di business, ragioni che all'essere interessano assai poco. Nessuno vuole abolire i TIR o i jet: ma che si utilizzino con parsimonia solo quando serve veramente. Cellule staminali: semplicemente qualcosa che non c'entra nulla con l'argomento in questione. Il dibattito sta all'interno della scienza e non mi risulta che i fautori della decrescita abbiano una posizione definita in merito. |
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