Buonasera a tutti vorrei fare una domanda a chi si è trovato nella mia stessa situazione o quasi,sono passati cinque anni dacchè mio marito se n'è andato (vi risparmio il racconto più o meno uguale a tanti altri) sono stata in terapia, ho letto tanti libri, so perfettamente perchè non riesco a dimenticare o meglio forse dovrei dire superare, so che quando non si riesce a chiudere con una storia finita anche se è durata 20 anni...c'entra anche la nostra infanzia, la nostra famiglia di provenienza, l'affetto che abbiamo ricevuto da piccoli, l'educazione che abbiamo ricevuto, etc.... so perfettamente a cosa è dovuta la mia incapacità, ma il saperlo non basta a trovare il modo , c'è qualcuno fra di voi che sa come fare?

p.s. giocate tutte le carte quali : cinema, lettura palestra, pub,estetista, passeggiate, viaggi (piccoli ovviamente)& co.
sono proprio senza speranza?

E se accettassi semplicemente il fatto che non riesci a dimenticartelo?

Accettalo e non cercare forme di evasione con lo scopo sempre di dimenticare. Quanto più fai una cosa per dimenticare, tanto più la ricordi, perchè essa partecipa di ogni tuo gesto. Fai le cose per il semplice piacere di farle, in consapevolezza, senza progetti e programmi, abbandonati alla realtà e vai avanti...

Come è facile a parole, dirai...

Hai ragione, ma è l'unica cosa che mi sento di dirti...

lo so hai ragione ma non riesco ...è un sentimento un pò (insomma mica poi tanto pò) complicato. però grazie

Un nuovo marito

saluti
faqir

IO quoto vagabondo, accetta solo la realtà e cerca la serenità magari coccolandoti un pò: massaggi rilassanti e tutto ciò che ti aiuta a rilassarti (ognuno ha i suoi metodi), c'è la meditazione, semplicemente metti il punto al dolore,anche se ti farà compagnia,e cerca di passare oltre.
Concentrati solo su di te.

ciao

sebbene io non stia vivendo la tua storia, assolutamente ti posso capire perché quando si condivide con un compagno tanta parte della vita poi separsene é davvero un lavoro duro.

Per cui ti sono vicina.

Non so come si fa, ma ho maturato in me l'idea che un rapporto é come un'orchestra che produce musica. Ma non é che se l'orchestra non suona più, la musica finisce! Quella musica rimane in te, e hai voglia di abbassare il volume: ti resta in testa.

Allora forse la chiave per affrontare questa situazione sta proprio nel continuare a godere di quella musica, dei brani belli e di quelli tristi, perché é la tua storia, ciò che hai fatto bene o che hai fatto male, ma sempre tuo e parte di quel rapporto che hai amato e a cui tanto hai dato.

Questo nessuno te lo può mai togliere e non potrà mai lasciarti sola perché il vissuto é sempre una grande ricchezza.

Ti é stato dato per venti anni.
Adesso ti é stato tolto.

Tutto ci viene tolto, tutto noi lasceremo, chi prima chi dopo, perché é la legge della vita.

Godi di ciò che hai avuto e vai avanti, anche se con dolore, piano piano, ora dopo ora. Un giorno, all'improvviso, questo dolore, senza sapere come, assumerà un aspetto più accettabile.

un abbraccio gentile
feng qi

Eccomi ragazzi grazie a tutti. Non è che sia morta o particolarmente depressa, solo che non capisco il perdurare di questo mio sentimento nei suoi confronti, non penso assplutamente a lui come un compagno o come una persona eccezionale anzi ho abbastanza chiaro tutto...non lo odio nemmeno pensate un pò è un uomo normale come ce ne sono tanti, per questo sono andata in terapia non riesco a provare nessun sentimento di vendetta o rivalsa, vorrei soltanto relegarlo in un angolino e lasciarlo lì ...ibernato...
ma che vi devo dire forse in una vita precedente ero un ...bradipo!!!!

Andando al cinema, palestra viaggi ecc. non hai fatto altro che scappare dal problema, cioè la mancanza di tuo marito. Chiaramente se continui a battere la testa contro al muro poi ti fai male... è inutile scappare perchè tanto prima o poi il problema ritorna fuori... Sarai stata in terapia ma non mi sembra che ti abbia aiutato molto... prova ad indagare nel tuo passato... hai detto bene che è qualcosa di colegato all'infanzia... pensaci... parura di solitudine, mancanza di una figura maschile in famiglia, poca fiducia in se stessi, sentirsi sempre al sicuro... le motivazioni potrebbero essere tantissime... e solo tu le sai...
Conclusione: prova a non scappare ma ad entrare dentro al tuo dolore, farà male ma ti servirà per capire!!!

Già fatto ti sembro una che non è entrata dentro il suo dolore? infatti la mia tortura è proprio questa, sapere perfettamente perchè ma non sapere come uscirne io so perfettamente da cosa scaturisce questo malessere, questa incapacità del distacco...non a caso la domanda ...come si fa?

E in cosa si traduce in pratica questo attaccamento al passato?
Immagino in un rimuginio, in pensieri circolari che portano sempre allo stesso punto.
Credo che entrare nelle cose per comprendere sia giusto, che alzare le spalle e dire come Rossella O' Hara "Domani è un altro giorno" quasi impossibile, ma che ci siano fasi di vita di cui tener conto per poi passare avanti.
Come? Non lo so, ma tu sei consapevole di essere tu stessa la tua azienda?
E di avere tu stessa il potere sulla tua vita, di andare avanti nonostante il fallimento che tutti prima o poi per svariati motivi sperimentano?
Forse può servirti cambiare prospettiva, ribaltare i pensieri e le responsabilità, darti un programma a piccoli o grandi passi per una vita nuova di zecca.
Butta i libri sull'argomento, scopri quello che ti piace veramente, sperimenta nuove cose, nuove idee, pensa "al contrario".
Credo che non si possa dimenticare la vita passata se quella di oggi non è fatta di cose che la riempiono veramente.