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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 11-06-2006, 12.59.48   #31
r.rubin
può anche essere...
 
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grazie fragola.
anch'io credo che Jung ci abbia visto giusto.

ma se la proizione non è difensiva, e così posso proiettare anche contenuti positivi, la proiezione o meglio gli inizi di proiezione sono una dinamica implicita a ciò che è inconscio. Cioè l'inconscio in quanto inconscio tende a trasferirsi sul mondo "esterno" all'individuo. Dico giusto?
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Vecchio 11-06-2006, 13.15.39   #32
Fragola
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Tendenzialmente, tutti un po' proiettiamo (nel senso di inizio di proiezione) sempre. Ma non è detto che ogni contenuto inconscio venga proiettato e che ogni percezione che abbiamo degli altri sia solo il frutto di una proiezione.
Ci vogliono le condizioni perchè un contenuto venga proiettato e bisogna anche che ... la persona sia pronta ad integrarlo. Questa è una visione telologica prettamente junghiana Per "noi", l'inconscio non è qualcosa che rema contro e che crea solamente problemi e sintomi. E' una parte di noi che ci parla e tra le altre cose ci conduce in un processo ... individuativo. L'inconscio non ti obbliga ad affrontare un contenuto che non sei pronto ad affrontare. Ha una sua saggezza e non ci odia Non è solo una cantina piena di pattume putrido, ma è anche pieno di cose belle e preziose.
Poi il processo proiettivo cambia un po' a seconda dell'orientamento della persona. Insomma, se sei estroverso o introverso. (vedi la tipologia psicologica) Ma io le dinamiche degli estroversi non riesco mai a spiegarle con parole semplici, come accade con le cose che non si sono veramente profondamente comprese. Quindi mi astengo dallo scriverne, per ora.
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Vecchio 11-06-2006, 14.28.21   #33
fuoriditesta
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questo lo trovo interessante:"il ricevente reagisce con una controidentificazione proiettiva". Cosa significa? Che il vissuto del ricevente viene plasmato dall'identificazione proiettiva così come della creta prende la forma dello stampino? Cioè che il proiettore esercita sulla psiche dell'altro un influsso tale da renderlo simile al contenuto della proiezione?

in alcune patologie, in cui l'identificazione proiettiva (= proiettare le proprie parti negative e poi identificarsi con l'oggetto su cui si ha proiettato, in modo da poter esercitare un controllo sulle proprie parti negative "vomitate") viene usata in modo massiccio, colui che è oggetto di tali proiezioni ha un vissuto molto intenso
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Vecchio 11-06-2006, 15.10.52   #34
r.rubin
può anche essere...
 
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Tendenzialmente, tutti un po' proiettiamo (nel senso di inizio di proiezione) sempre. Ma non è detto che ogni contenuto inconscio venga proiettato e che ogni percezione che abbiamo degli altri sia solo il frutto di una proiezione.
Ci vogliono le condizioni perchè un contenuto venga proiettato e bisogna anche che ... la persona sia pronta ad integrarlo. Questa è una visione telologica prettamente junghiana Per "noi", l'inconscio non è qualcosa che rema contro e che crea solamente problemi e sintomi. E' una parte di noi che ci parla e tra le altre cose ci conduce in un processo ... individuativo. L'inconscio non ti obbliga ad affrontare un contenuto che non sei pronto ad affrontare. Ha una sua saggezza e non ci odia Non è solo una cantina piena di pattume putrido, ma è anche pieno di cose belle e preziose.
Poi il processo proiettivo cambia un po' a seconda dell'orientamento della persona. Insomma, se sei estroverso o introverso. (vedi la tipologia psicologica) Ma io le dinamiche degli estroversi non riesco mai a spiegarle con parole semplici, come accade con le cose che non si sono veramente profondamente comprese. Quindi mi astengo dallo scriverne, per ora.


questa visione dell'inconscio come amico mi piace, mi fa sentire un pò meno sotto pressione, rispetto all'idea di un inconscio egoista e arrogante come quello di freud.


Mi è sorto un altro dubbio. La questione è questa: secondo Jung, nell'inconscio personale, nell'Ombra ad esempio, trovano posto
A) le parti di sè considerate negative, oppure anche
B)le idee negative su di sè, idee che potrebbero, quindi, anche non corrispondere a realtà?
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Vecchio 11-06-2006, 16.48.19   #35
Fragola
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questa visione dell'inconscio come amico mi piace, mi fa sentire un pò meno sotto pressione, rispetto all'idea di un inconscio egoista e arrogante come quello di freud.


Mi è sorto un altro dubbio. La questione è questa: secondo Jung, nell'inconscio personale, nell'Ombra ad esempio, trovano posto
A) le parti di sè considerate negative, oppure anche
B)le idee negative su di sè, idee che potrebbero, quindi, anche non corrispondere a realtà?

Eh, ci sarebbe da aprire tutto un dibattito sull'uso della parola "negativo". Se veramente qualcosa può essere tutto negativo o tutto positivo.
Ma ho capito che cosa vuoi chiedermi.
L'ombra è quello che non sai di te. Quello che non sai perchè non vuoi saperlo. Perchè è inaccettabile. Un'idea è un prodotto della coscienza. Certo, abbiamo a volte idee svalutanti di noi stessi, rappresentazioni mentali non corrispondenti a verità. Ma non è quella l'ombra. L'ombra è quello che succede, nel buio della soffitta, al ritratto di Dorian Gray.
Sarebbe in discorso lungo e bellissimo da fare. Anche la letteraura junghiana, soprattutto quella divulgativa, si occupa poco o male dell'ombra.
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Vecchio 11-06-2006, 17.12.55   #36
fuoriditesta
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questa visione dell'inconscio come amico mi piace, mi fa sentire un pò meno sotto pressione, rispetto all'idea di un inconscio egoista e arrogante come quello di freud.

devo contestare: quella definizione di inconscio riferita a Freud non sta nè in cielo nè in terra, l'inconscio non è nè "egoista" nè "arrogante".
Povero Freud, sempre mistrattato
fuoriditesta is offline  

 



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