Deirdre, non vale….. Non gioco più……
se si porta sulla scena una variabile, es l’anima, indimostrata ed indimostrabile tutto diventa possibile a scapito della chiarezza del discorso.
Parlando di pensiero, intelligenza, memoria, identità, conoscenza e riconoscimento, siamo già sul filo del rasoio. Qualcuno più pragmatico di noi, potrebbe dire che stiamo dando nome e forma a pure onde elettromagnetiche e sarebbe già dura dimostrargli che ha torto e che abbiamo il nostro bel perché se lo facciamo….
Comunque sono in ballo e voglio ballare, almeno anche questo giro di valzer….
secondo voi..è solo questione di memoria? Bagaglio mnemonico....??????
Oppure c'è qualcosa..una forma di "memoria" archetipale che languidamente "vive" nei reconditi meandri del nostro io? qualcosa che tutti hanno...ma che difficilmente si riconosce dalla memoria della "vita terrena"?
Io vedo in me, memoria che si esprime in pensiero. Vedo che l’identità tende ad formarsi sulle basi della memoria mettendo in secondo piano l’intelligenza che invece esperirebbe ogni evento come se fosse nuovo. La mia “lotta”, se di lotta si può parlare, è di cercare di rimettere la memoria al suo posto, che poi è il posto che le compete, in modo da liberare la percezione pura, cioè senza interpretazione, ed arrivare a vivere così in modo più realistico….. Non più maschera e corpo d’ombra, fantasma di me stesso, ma ciò che sono nelle profondità del mio animo.
La seduzione che ci possa essere qualche cosa di più della dura terra che calpesto, e che io possa essere un essere fatto di spirito, anima, lanciato verso paradisi terrestri, destinato ad illuminazioni permanenti, o a beatitudine eterne, fa parte della memoria e delle promesse che ci sono state fate.
Se dovessi dirlo in metafora, direi che preferisco stare con “la madre terra” perché da quando sono con lei sto bene…. È dolce, mi protegge, mi coccola, persino mi vizia, …. Ma, soprattutto non mi mente mai…