La verità è che dentro siamo tutti fragili.Anche le persone più sicure di sè hanno i loro periodi di crisi ma non lo danno a vedere,perchè in questa società tutto ciò che è segno di debolezza va nascosto.A volte non c'è niente di meglio di piangere.La trovo una cosa molto umana e fondamentalmente segno di una vita interiore fervida.Chi è troppo sicuro di sè e non va mai in crisi probabilmente è lui il "morto dentro".E comunque credo che solo uno spirito temprato possa essere forte.Ci si spezza una,due,tre volte...è inevitabile...ma prima o poi,se si è intelligenti, si mettono solide radici e non ci si fa buttar giù più nemmeno dalle tormente peggiori.Quindi,forza e coraggio!
E a proposito di coraggio,propongo uno dei miei passi preferiti di Nietzsche...Dove il filosofo si vede alle prese con il suo spirito di gravità,il nano...
"o Zarathustra, sussurrava beffardamente sillabando le parole, tu, pietra filosofale! Hai scagliato te stesso così in alto,- ma ogni pietra scagliata deve - cadere! O Zarathustra, pietra filosofale, pietra lanciata da fionda, tu che frantumi le stelle! Hai scagliato te stesso così in alto, - ma ogni pietra scagliata deve cadere! Condannato a te stesso, alla lapidazione di te stesso: o Zarathusta, è vero: tu scagliasti la pietra lontano, - ma essa ricadrà su di te!". Qui il nano tacque; e ciò durò a lungo. Il suo tacere però mi opprimeva; e l'essere in due in questo modo è, in verità, più solitudine che essere solo! Salivo, - salivo, - sognavo, - pensavo: ma tutto mi opprimeva. Ero come un malato: stremato dal suo tormento atroce, sta per dormire, ma un sogno, più atroce ancora lo ridesta.- Ma c'è qualcosa che io chiamo coraggio: questo finora ha ammazzato per me ogni scoramento. Questo coraggio mi impose al fine di fermarmi e dire: "Nano! O tu! O io!".- Coraggio infatti è la mazza più micidiale, - coraggio che assalti: in ogni assalto infatti è squilla di fanfare. Ma l'uomo è l'animale più coraggioso: perciò egli ha superato tutti gli altri animali. Allo squillar di fanfare egli ha superato anche tutte le sofferenza; la sofferenza dell'uomo è, però, la più profonda di tutte le sofferenze. Il coraggio ammazza anche la vertigine in prossimità degli abissi: e dove mai l'uomo non si trova vicino ad abissi! Non è la vista già di per se un - vedere abissi? Coraggio è la mazza più micidiale: il coraggio ammazza anche la compassione.Ma la compassione è l'abisso più profondo: quanto l'uomo affonda alla sua vista nella vita, altrettanto affonda nel dolore. Coraggio è però la mazza più micidiale, coraggio che assalti: esso ammazza anche la morte, perché dice: "Questo fu la vita? Orsù! Da capo!". Ma in queste parole sono molte squillanti fanfare. Chi ha orecchi, intenda."
Ultima modifica di sisrahtac : 02-01-2003 alle ore 19.01.49.
|