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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
30-11-2002, 12.14.03 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
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Citazione:
Ci sono , ci sono... Vedo con piacere che a te l'orgoglio non manca. Cerca solo di controllarlo, se ti riesce, altrimenti rischi di esserne divorata |
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04-12-2002, 09.30.33 | #5 |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Vedrò di fare il possibile....
a proposito di orgoglio, è sbagliato arrabbiarsi quando si subiscono dei torti? E' giusto porgere l'altra guancia? O è da perdenti.... Mi spiego, se qualcuno, pur non conoscendoti ti giudica una persona insensibile, manipolatrice di sentimenti...ma non solo, avvisa anche in pubblico di fare attenzione a non cadere nelle grinfie di chi è come me... questo è accettabile...oppure è lecito arrabbiarsi? |
04-12-2002, 14.55.02 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
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Citazione:
Arrabbiati pure e senza problemi! L'importante è capire quale parte di te si è offesa e poi lavorarci sopra. Insomma, ci dovrebbero essere in te due aspetti che reagiscono allo stimo esterno: uno esteriore con l'incaxxatura e l'altro interiore, dove dovresti cercare di capire l'intimo perchè di quella incaxxatura. Visto che niente è al caso... ciao |
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05-12-2002, 01.28.34 | #7 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Prima di tutto bisognerebbe accertarsi se quella persona veramente ti ha definita tale.
Accertarsi veramente che quanto da lui detto, tutto quello che ha detto, sia veramente riferito a te in particolare. E accertandosi di questo bisognerebbe porsi il problema se può essere che, non avendo in realtà ben inteso il significato di quanto esponeva, non si stia magari accusando proprio questo sconosciuto, di una colpa che si presume abbia. Se in pratica non si stia, nell'accusare l'altro, commettendo proprio lo stesso errore di cui lo si accusa. Esiste un modo preciso di appurare questo, cioè confrontarsi. Il confronto non ammette ritirate sulle vette a scapito dell'altro, il confronto si attua su di uno stesso piano, impersonale, nel senso che un confronto può avvenire solo se, sia l'uno che l'altro, "mollano" alcuni dei loro punti fissi in modo da permettere all'altro (altrimenti impossibilitato) di avvicinarsi, e l'altro allo stesso modo. Il confronto non ammette provocazioni atte al solo fine di cercare uno scontro (in quanto lo scontro è il contrario del confronto) il confronto vive difficilmente ( e spesso muore) a contatto con l'orgoglio, perlomeno con un'orgoglio rigido, in quanto la rigidità non permette il confronto (esempio di orgoglio rigido: mio padre, nessuno fatica a definirlo un'uomo geniale, quindi qualcosa deve pur valere; consapevole di quanto realmente vale, è irremovibile nelle sue idee, a volte sbagliate. Quando le idee sbagliate emergono alla luce del giorno, non tollera osservazioni di sorta, altrimenti s'offende da morire. Mio padre vale realmente, ma l'orgoglio lo fa valere realmente di meno) Questo significa a volte (io lo pratico) a seconda della neccessità del momento, poter adirittura ammettere colpe, o ritirare parole che in realtà non ci si sente di ritirare. Questo ha il vantaggio di dare al rapporto-confronto la possibilità di progredire, evitando lo scontro che altrimenti lo porrebbe a fine. E concede la possibilità di riaffermare tali cose in un secondo momento, più stabile, dove non sussiste più alcun rischio di scontro (se giuste). Personalmente non concepisco il mondo diviso in perdenti e vincenti, in quanto sia gli uni che gli altri sono continuamente e alternativamente perdendi sotto gli uni e vincenti sotto gli altri, ma perdenti-vincenti in assoluto, mai. ottima l'osservazione di Firenze: niente è la caso. Attenzione all'orgoglio Sentirsi perdenti a volte serve esserlo è un lusso Essere orgogliosi una grigia gabbia di cemento, senza finestre. ..e poi, scusa...ma credi realmente possibile che abbia pubblicamente lanciato questo messaggio? A non cadere nelle tue grifie? Ora forse ti ritieni un pò troppo potente e importante... Potrei dire una cosa simile di Hannibal Lecter se lo conoscessi di persona, non certo di Deirdre che leggo dallo schermo! |
05-12-2002, 13.28.51 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 28-04-2002
Messaggi: 341
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Vorrei spezzare una lancia a favore dell'ogoglio.
Quale forza ha stimolato San Francesco ad andare a Roma dal Papa a chiedere il riconoscimento del suo ordine?
L'orgoglio come tutte le energie psichiche ha due volti, uno negativo, il più famoso, ed uno positivo, il meno conosciuto. Se un uomo è consapevole di questo può combattere o almeno controllare quello negativo, che lo stimola solo all'arrivismo individuale nell'ideologia di essere uno e diverso da tutti, e invece sfruttare a suo pieno vantaggio quello positivo, che è stimolo di un arrivismo spirituale (leggi emancipazione dello spirito) e così di un vero benessere per se stesso e gli altri. Ogni medaglia ha sempre due faccie, conosciute entrambe, ecco che tutto diviene più facile, altrimenti son solo dolori... |
05-12-2002, 15.58.05 | #9 | |
tra sogno ed estasi...
Data registrazione: 21-06-2002
Messaggi: 1,772
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Citazione:
Altra cosa, so bene a cosa ti riferisci, ma credo sia giunto il momento di mollare il colpo su quel discorso...e veder di portare avanti questo.... chamalo malinteso..chiamalo come vuoi...ma basta...per pietà. Ora... credo che Frenze abbia ragione...non è possibile amnientare il nostro orgoglio, diventeremmo dei pii fraticelli di campagna tutti quanti... (OOOOO...è solo un mio modo di dire..nulla contro i frati e neppure contro la campagna).... però, sono convinta che sia l'orgoglio a farci andare avanti in alcune situazioni, è come una molla che ci da lo scatto iniziale... bha...oppure no..... |
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