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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
26-02-2006, 01.59.43 | #3 |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Cara amica,
ammetto di essere stato superficiale. Ciò che propongo ai partecipanti del tema era se veramente la religione accresce o semplicemente crea i sensi di colpa. ##### Adamo fu colpevole di aver mangiato il pomo tratto dall’albero del bene e del male, commettendo quel peccato originale da cui sarebbero derivate tutte le sventure dell’umanità. Pare che Adamo, rappresenti "l’uomo è colpevole." Per espiare la COLPA insita nell’uomo e rimediare all’empietà del popolo di Israele, l’antica liturgia giudaica prevedeva il rito del capro espiatorio, la vittima. Il giorno della grande festa dell’espiazione (kippűr), il Sommo Sacerdote presentava davanti al tabernacolo del dio ebreo due capri. Il primo veniva immolato a Jahve e il suo sangue veniva cosparso sull’altare. Il secondo veniva reso sterile e cacciato nel deserto portando simbolicamente con sé tutti i peccati della tribù (Levitico XVI). Il presupposto dell’espiazione resta comunque l’esistenza della colpa. Volevo chiedere agli amici del Forum, al di là dei vari testi teologici, cosa pensano del rapporto paura-colpa-religione Saluti a Tutti |
27-02-2006, 02.19.29 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-10-2005
Messaggi: 422
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Re: complesso di colpa e religione
Citazione:
Io dico che il complesso di colpa è proprio alla base della religione. Infatti secondo la religione l'uomo che non è perfetto pecca a causa della sua imperfezione. Dopo che ha peccato però quale soluzione offre la religione per riparare al peccato commesso? La confessione, associata al pentimento e il sacrificio per il peccato commesso. Ma cosa spinge l'uomo alla confessione del proprio peccato? Proprio il senso di colpa, se non si prova il senso di colpa il peccato verrebbe ripetuto all'infinito senza la minima intenzione di tornare sui propri passi e ciò farebbe allopntanare l'uomo da Dio. Si presuppone infatti che a confessione e pentimento avvenuto, almeno si debba provare a ripetere quel tipo di peccato il meno possibile. Alla base di tutti questi meccanismi mentali e della coscienza c'è proprio il senso di colpa. |
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27-02-2006, 20.45.59 | #5 |
Utente bannato
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 1,288
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Perfetto! aggingerei se posso, che la religione fa leva sul senso di colpa che prova l'uomo, facendogli credere che certi comportamenti non sono graditi a Dio.... innescando quindi la paura! il desiderio di espiazione, che va oltre la valutazione personale dell'atto da condannare, ma il peggio della religione è di avere creato nei secoli "nuove colpe" o meglio, atteggiamenti da promuovere o meno per cui l'uomo debba sentirsi dilaniato interiormente per "colpe" che colpe non sono, e di cui non esiste nessun tipo d'espiazione....vedi l'omosessualità per esempio, oppure avere figli non nell'ambito del matrimonio e via di seguito..
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17-06-2006, 07.26.01 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-06-2006
Messaggi: 88
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Io credo che sia giusto quanto è stato scritto prima.
Conosco poco le altre religioni, ma quella cristiana, e forse il cattolicesimo in particolare, mi pare che davvero trovi nel senso di colpa e nella conseguente nella paura del castigo divino due pilastri portanti dell’intera costruzione. Magari non lo sono, e i pilastri veri dovrebbero essere la gioia della speranza nella risurrezione, la gioia dell’amore verso Dio e verso il prossimo, ma di fatto la gerarchia cattolica da duemila anni ha sottolineato infinitamente di più la colpa e la paura che la gioia. Ha insegnato e prescritto a miliardi di uomini la paura del castigo di Dio e ha prescritto i atteggiamenti interiori per evitarlo, a partire dall’ubbidienza al clero, l’accettazione acritica di tutto l’insegnamento cattolico, a devota sottomissione della ragione alla fede (o meglio, ai dogmi della Chiesa stessa). |